PREFAZIONE 9
Ma nelle fiorenti scuole di Sicione, d'Argo,
d'Atene, sotto gli auspicii della libertà, e fra le
ispirazioni di una religione tutta poesia, l'entu-
siasmo delle belle arti si alzò ai più sublimi
concepimenti .... Colà pure, come in ogni altro
luogo, timidi furono i primi passi ; ma, dacché lo
scultore osò francarsi dal giogo delle consuetudi-
ni egiziane, e tentò infondere al rigido marmo una
scintilla di movimento e di vita, il suo scalpello
si aperse la via a maravigliose creazioni.
Non ci è pervenuta a vero dire alcuna ope-
ra di conto, dei riformatori dello antico stile at-
tico : ma supponendo che una statua, a cagion
di esempio, di Dipene e Scilli (*) fosse adesso
dissotterrata dalle rovine d'antico tempio, forse vi
troveremmo, attraverso le stimmate della vetustà,
alcuno dei segni precursori dei prodigii, che il ge-
appalesa dal gusto, generalmente parlando, duro ed acer-
bo, delle loro opere dipinte e scolpite. Se gli artisti di
quella antica popolazione italiana mostrarono assai per
tempo, anzi prima dei Greci stessi, cognizioni di disegno
e delicatezza di lavoro, non ebbero nulladimeno, al dire
di Winkelmann, idea ben chiara della bellezza.
(*) Questi due antichi scultori cretesi erano fratelli, e
si stabilirono a Sicione, ove fondarono una scuola di di-
segno, che in breve 'divenne fioritissima. Crebbe poscia in
celebrità per opera di Eupompo e di Panfilo, 1* ultimo dei
quali fu maestro d'Apelle.
Ma nelle fiorenti scuole di Sicione, d'Argo,
d'Atene, sotto gli auspicii della libertà, e fra le
ispirazioni di una religione tutta poesia, l'entu-
siasmo delle belle arti si alzò ai più sublimi
concepimenti .... Colà pure, come in ogni altro
luogo, timidi furono i primi passi ; ma, dacché lo
scultore osò francarsi dal giogo delle consuetudi-
ni egiziane, e tentò infondere al rigido marmo una
scintilla di movimento e di vita, il suo scalpello
si aperse la via a maravigliose creazioni.
Non ci è pervenuta a vero dire alcuna ope-
ra di conto, dei riformatori dello antico stile at-
tico : ma supponendo che una statua, a cagion
di esempio, di Dipene e Scilli (*) fosse adesso
dissotterrata dalle rovine d'antico tempio, forse vi
troveremmo, attraverso le stimmate della vetustà,
alcuno dei segni precursori dei prodigii, che il ge-
appalesa dal gusto, generalmente parlando, duro ed acer-
bo, delle loro opere dipinte e scolpite. Se gli artisti di
quella antica popolazione italiana mostrarono assai per
tempo, anzi prima dei Greci stessi, cognizioni di disegno
e delicatezza di lavoro, non ebbero nulladimeno, al dire
di Winkelmann, idea ben chiara della bellezza.
(*) Questi due antichi scultori cretesi erano fratelli, e
si stabilirono a Sicione, ove fondarono una scuola di di-
segno, che in breve 'divenne fioritissima. Crebbe poscia in
celebrità per opera di Eupompo e di Panfilo, 1* ultimo dei
quali fu maestro d'Apelle.