ca ai mezzi espressivi delle arti il suo divino lin-
guaggio.
Lino, Orfeo, Museo, Tamiri, Anfìone, Melam-
po (3), sacerdoti, musici e poeti, aveano già con-
sacrato i loro canti a celebrare le lodi dei Numi
— (anni i4oo a i3oo, prima di G. C.) — e di
emblemi vestita la sacra dottrina, ai misterii della
quale erano stati iniziati presso le nazioni deposi-
tarie delle tradizioni più antiche. E frattanto le
arti che dipendono dal disegno non osavano ten-
tar ancora (nella Grecia) di rappresentare, sotto
forme atte a parlare alla imaginazione, le miste-
riose potenze, cui cominciavasi a prestar culto
regolare dalla irrequieta superstizione del popolo.
Un cubo di pietra (4), un tronco d' albero, una
semplice colonna, due pali legati insieme da un
terzo trasversale (*), bastavano per consacrare alla
venerazione della moltitudine gli Dei, o gli uo-
mini fatti pari agli Dei, Certi pilastri o cippi, sui
quali si collocavano delle palle a guisa di teste,
presero il nome di Erme (**), chè Mercurio fu la
(*) Castore e Polluce, o il segno deJ Gemelli, è ancora
rappresentato in tal guisa.
(**) Mercurio Trismegisto raccolse tutte le istruzioni di
Menete, e vi aggiunse egli stesso alcune leggi e regola-
menti, i quali, divisi in sei parti, formarono il codice sa-
cro degli Egiziani.
guaggio.
Lino, Orfeo, Museo, Tamiri, Anfìone, Melam-
po (3), sacerdoti, musici e poeti, aveano già con-
sacrato i loro canti a celebrare le lodi dei Numi
— (anni i4oo a i3oo, prima di G. C.) — e di
emblemi vestita la sacra dottrina, ai misterii della
quale erano stati iniziati presso le nazioni deposi-
tarie delle tradizioni più antiche. E frattanto le
arti che dipendono dal disegno non osavano ten-
tar ancora (nella Grecia) di rappresentare, sotto
forme atte a parlare alla imaginazione, le miste-
riose potenze, cui cominciavasi a prestar culto
regolare dalla irrequieta superstizione del popolo.
Un cubo di pietra (4), un tronco d' albero, una
semplice colonna, due pali legati insieme da un
terzo trasversale (*), bastavano per consacrare alla
venerazione della moltitudine gli Dei, o gli uo-
mini fatti pari agli Dei, Certi pilastri o cippi, sui
quali si collocavano delle palle a guisa di teste,
presero il nome di Erme (**), chè Mercurio fu la
(*) Castore e Polluce, o il segno deJ Gemelli, è ancora
rappresentato in tal guisa.
(**) Mercurio Trismegisto raccolse tutte le istruzioni di
Menete, e vi aggiunse egli stesso alcune leggi e regola-
menti, i quali, divisi in sei parti, formarono il codice sa-
cro degli Egiziani.