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De Rossi, Giovanni Battista
La Roma sotterranea cristiana (Band 1, Text) — Rom, 1864

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https://doi.org/10.11588/diglit.1189#0438
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— 78 —

quello, che malgrado lo spogliamente quasi completo dei sepolcri ho potuto vedere, ho notato
negli esatti spaccati di ciascuna via, che per mio studio ho delineato. Posso assicurare, che
non v'è buco incavato per riporvi un vaso od una lucerna, ne briciolo di calce rimasta affissa
ad un loculo, che non sia esattamente disegnato nelle mie carte. Cotesti appunti, da'quali qui
non posso trarre quasi verun partito, mi gioveranno negli studii comparativi tra regione e
regione, tra cemetero e cemetero. Di alcune osservazioni però sarà bene dare qualche cenno.
Essendo io riuscito a determinare parecchie epoche diverse del sotterraneo, ed avendo
riconosciuto le parti spettanti a ciascuna di esse, trovo nei laceri avanzi dei sepolcri corri-
spondere a quelle epoche alcuni caratteri distintivi nell'ampiezza e nelle chiusure delle tombe.
I loculi del primo livello sono costantemente alti, profondi e larghi come appunto conveniva a
chi scavando nella roccia vergine le prime fila di nicchie non doveva mirare ad economia di
spazi. All'antichità della prima escavazione corrisponde la finezza e bianchezza della calce
adoprata a cementar le chiusure. Un'eccezione però ivi troviamo, che conferma la nostra
regola. I loculi dell'alto livello, i quali o sono presso alle costruzioni posteriori, o mostrano
altri indizi di aver subito modificazioni, hanno nei loro margini vestigia di calce più grosso-
lana e scura, manifestamente diversa da quella dei contigui sepolcri, che pur sono contem-
poranei. Scendendo al livello profondato trovo i loculi ancora spaziosi spesso alternati con
altri di proporzioni alquanto più ristrette: ma sopra tutto veggo ivi moltiplicarsi il numero
di quei loculi, i quali presentano nella fronte un'ampia incassatura per una grande lastra mar-
morea, e dentro poi assai più angusta è la nicchia per il cadavere. Manifesto indizio è questo,
che incomincia lo studio della solidità. Infatti osservo anche, che i sepolcri del livello infe-
riore più che i primitivi si tengono lontani dagli angoli delle vie per non indebolirli. Anzi
parmi, che nella parte profondata sieno stati dapprima lasciati molti spazi privi affatto di
sepolcri. La calce di questa seconda epoca nei rarissimi campioni, che ce ne rimangono, non diffe-
risce molto da quella del superiore livello. Succedono gli ingrandimenti, che partono dagli ambu-
lacri N, M, e quivi comincia l'evidente studio dell'economia, la rozzezza e povertà delle chiusure.
Anche più deformi e rozzi sono i sepolcri degli ultimi lavori. Ed essi generano la maggior confu-
sione avendo invaso tutti gli spazi lasciati vuoti nelle età precedenti, ed essendosi cosi mescolati ai
più antichi. Ma qui debbo nuovamente deplorare la devastazione e la rovina, le quali, oltreché molto
m'hanno impedito l'analisi delle singole tombe e l'esatta classificazione loro nelle epoche diverse,
m'hanno tolto gli argomenti palpabili e decisivi capaci di persuadere a chicchessia la verità
dei giudizi a me suggeriti in gran numero di casi dal senso pratico e dall'occhio indagatore (1).

(1) Qualunque sia il valore del mio studio sui sepolcri ora visibili delle varie epoche , eccone uno specchio. Chiamo incertamente spettanti
all'epoca della parete, ove sono.que'sepolcri che a mio giudizio furono aggiunti in posteriore età. Da questo quadro almeno risulterà il vero nu-
mero dei sepolcri, che oggi si vedono nelle pareti delle cripte di LuciDa. La lettera A significa gli adulti, la F i fanciulli o i teneri adolescenti.

1° LIVELLO

2° LIVELLO

AMPL1AZI0NI N 0 P

ULTIMI LAVORI

Certi Incerti

Certi Incerti

Certi Incerti

Certi I Incerti

A ] F A : F
225 1 15 a 25

A ! F A 1 F
148 10 12 16

A 1 F A 1 F
140 1 23 1 » 1 »

A. 1 F A | F
58 23 1 « | «

11 totale di questi loculi ammonta a 70.1. Ila gli ambulacri rovinosi o interrati (11) ed i sepolcri distrutti, che non ho potuto contare, facilmente
potrebbero darmi altri 300 loculi. Avremmo così circa mille tombe nelle pareti; non però soli mille sepolti. I pavimenti delle vie quasi tutti con-
tengono folti sepolcri, e l'esperienza, che ne abbiamo, c'insegna che in quelle fosse spesso si escavavano loculi iaterali e vi furono collocati quattro,
cinque, o più cadaveri. Inoltre spessissimo i loculi sono bisomi, e nella cripta di s. Cornelio al livello primitivo abbiamo esempio di loculi profon-
dissimi internamente suddivisi, e contenenti forse sei corpi. I loculi de'fanciulli non sono in proporzione con quelli degli adulti^ benché nei primis-
simi tempi i più dei Cristiani fossero adulti. È adunque da credere che molti fanciulli sieno stati sepolti insieme agli adulti nei loculi più spaziosi. Di
parecchi ambulacri non abbiamo veduto la vera estensione, come in h, V, 0, b 71, 6 68. Per queste considerazioni dovremmo almeno raddop-
piare il numero dei defonti su quello delle tombe, e calcolare entro le sole cripte di Lucina duemila morti, lo non stimo esagerata questa cifra ;
ma gl'incompleti elementi, dai quali la raccolgo, mi fanno ripetere, che non e ancora possibile il calcolo dei sepolti nella Roma sotterranea, mentre
uè anche nella più esplorata e studiata regione d'un solo cemetero posso stabilirlo con sicurezza.
 
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