L ARTE ELLENISTICA
tre uomini e due donne, e tutti esprimono coi gesti e con lo sguardo profonda commi-
serazione, tristezza sconsolata per la inesorabile dipartita della defunta. Ed in tutte
le figure pare di scorgere un carattere romano; chè invero questo sarcofago è una delle
ultime espressioni dell'arte dell’ Etruria,
ormai avvinta ai destini di Roma e sog-
getta a forte romanizzazione.
Le urne dei Volumni. — Rimanendo
nel patrimonio dell’arte funeraria, si può
addurre, come esempio luminoso della pla-
stica dei più tardi tempi etruschi, una delle
urne di travertino stuccato e dipinto della
famiglia dei Volumni del loro ipogeo presso
Perugia (i), la urna (fig. 703) cioè che pri-
meggia sulle altre anche per dimensioni
(m. 2,23 di altezza) e che appartiene al
personaggio Arnth (Arunte), figlio di Aule
Velimna. Su di un alto basamento è rap-
presentato un letto, sul quale è sdraiato
Arnth nella stessa azione di Larthia
Seianti, cioè di porgere la patera nel-con-
vito elisiaco. Il capo di Arnth è un vero
ritratto e la sua posa è assai più disin-
volta di quella delle due dame dei sopra
citati sarcofagi chiusini. Ma, specialmente
notevoli sono le due figure di dèmoni fem-
minili alati, di Lase sedute al di sotto,
effigiate come custodi della tomba; tra di
loro erano dipinte dentro un arco, la porta
cioè degli Inferi, quattro figure, senza
dubbio quattro ombre del mondo sotterra-
(Alinari)
Fig. 703. — Urna perugina
della tomba dei Volumni (m. 2,23 con lo zoccolo).
neo. Le Lase hanno serpi nei capelli, e cia¬
scuna impugna una face nella mano sinistra; indossano esse l’abito proprio delle Furie di
questi ultimi tempi dell’arte etrusca, un vestito cioè che lascia denudato il petto e che
è sostenuto da correggie pendenti dal collo, mentre alla cintura la stoffa è rimboccata
e stretta da una cinghia. I tratti del volto non sono orridi, tutt’altro; sono giovanil-
mente regolari, ma hanno quella forte impronta di passionalità, che costituisce un
carattere spiccato di molti prodotti plastici ellenistici. E nell’aspetto di queste due Lase
si manifesta in modo assai egregio l’ufficio loro di vigili custodi, continuamente agitate
anche nell’atteggiamento di riposo.
£’« Arringatene ». — In Etruria, al di sopra di numerosissimi ritratti di defunti e di
defunte, dozzinali all’infuori di alcuni veramente lodevoli e tutti dimostranti la ten-
denza peculiare insita negli Etruschi, sin dai tempi arcaici, al ritratto, si eleva un
(1) Perugia, in situ.
tre uomini e due donne, e tutti esprimono coi gesti e con lo sguardo profonda commi-
serazione, tristezza sconsolata per la inesorabile dipartita della defunta. Ed in tutte
le figure pare di scorgere un carattere romano; chè invero questo sarcofago è una delle
ultime espressioni dell'arte dell’ Etruria,
ormai avvinta ai destini di Roma e sog-
getta a forte romanizzazione.
Le urne dei Volumni. — Rimanendo
nel patrimonio dell’arte funeraria, si può
addurre, come esempio luminoso della pla-
stica dei più tardi tempi etruschi, una delle
urne di travertino stuccato e dipinto della
famiglia dei Volumni del loro ipogeo presso
Perugia (i), la urna (fig. 703) cioè che pri-
meggia sulle altre anche per dimensioni
(m. 2,23 di altezza) e che appartiene al
personaggio Arnth (Arunte), figlio di Aule
Velimna. Su di un alto basamento è rap-
presentato un letto, sul quale è sdraiato
Arnth nella stessa azione di Larthia
Seianti, cioè di porgere la patera nel-con-
vito elisiaco. Il capo di Arnth è un vero
ritratto e la sua posa è assai più disin-
volta di quella delle due dame dei sopra
citati sarcofagi chiusini. Ma, specialmente
notevoli sono le due figure di dèmoni fem-
minili alati, di Lase sedute al di sotto,
effigiate come custodi della tomba; tra di
loro erano dipinte dentro un arco, la porta
cioè degli Inferi, quattro figure, senza
dubbio quattro ombre del mondo sotterra-
(Alinari)
Fig. 703. — Urna perugina
della tomba dei Volumni (m. 2,23 con lo zoccolo).
neo. Le Lase hanno serpi nei capelli, e cia¬
scuna impugna una face nella mano sinistra; indossano esse l’abito proprio delle Furie di
questi ultimi tempi dell’arte etrusca, un vestito cioè che lascia denudato il petto e che
è sostenuto da correggie pendenti dal collo, mentre alla cintura la stoffa è rimboccata
e stretta da una cinghia. I tratti del volto non sono orridi, tutt’altro; sono giovanil-
mente regolari, ma hanno quella forte impronta di passionalità, che costituisce un
carattere spiccato di molti prodotti plastici ellenistici. E nell’aspetto di queste due Lase
si manifesta in modo assai egregio l’ufficio loro di vigili custodi, continuamente agitate
anche nell’atteggiamento di riposo.
£’« Arringatene ». — In Etruria, al di sopra di numerosissimi ritratti di defunti e di
defunte, dozzinali all’infuori di alcuni veramente lodevoli e tutti dimostranti la ten-
denza peculiare insita negli Etruschi, sin dai tempi arcaici, al ritratto, si eleva un
(1) Perugia, in situ.