Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ducati, Pericle
L' arte classica — Torino, 1939

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.43346#0614
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
568

PERIODO QUINTO



di

meschina di insignificante centro

stica nella decorazione
nebri, par quasi che si rifletta il superstizioso ca-
rattere del degenerato popolo etrusco. Dalle pitture
impallidite o del tutto scomparse della Tomba
Campanari a Vulci, del Cardinale, del Tifone, Tar¬
taglia di Tarquinia si scende giù alla pittura tar-
quiniese Bruschi (2), testimonianza eloquente della
bassezza, a cui era discesa la gloriosa, vetusta Tar¬
quinia, ormai privata dell'influsso diretto del mondo
ellenico e che vivacchiava la sua esistenza grama
provinciale, offuscato dalla grandezza sempre più crescente della non lontana Roma.
Cenno più ampio si può fare della tomba del Tifone in cui è espresso, come in altre
tombe, il solenne, ma triste trapasso delle anime all’Averno. Ma in questa tomba già

insigne monumento, cioè la statua di bronzo detta hArringato®, proveniente da San-
guinei presso il Lago Trasimeno (1) (fig. 704). La iscrizione dedicatoria, incisa su di
un lembo del manto, menziona un Aulo Metello, che è
appunto la figura rappresentata. La quale, avvolta nella
toga e nel pallio e con alti calzari ai piedi, è in atto di
pronunciare un discorso; ciò si desume e dal dignitoso e
composto atteggiamento del braccio destro alzato, mentre
la gamba sinistra si piega un poco, e dalla veristica con-
trazione del volto (fig. 705).
L’Arringatoré, più che preannunziare la serie dei ritratti
romani, come è stato supposto, sembra che rientri nella
serie stessa e che debba perciò ascriversi già agli anni
ideila salda, incontrastata romanizzazione dell’Etruria; la
sua.esecuzione può discendere adunque ai primi tempi del
secolo 1 a. C. Non già all’Etruria spossata e corrotta, ma
all’Etruria, in certo qual modo rinvigorita dalla stirpe di
Roma, pare opportuno attribuire la statua di Aulo Metello,
dal cui aspetto traspare la forza cosciente, la calma fer-
mezza di un Romano.
La pittura funera*- •
ria etrusca. La pit¬
tura funeraria etrusca
nel periodo ellenistico
è in pieno dissolvi¬
mento, e nelle paurose
visioni di oltretomba,
che trovano la loro
manifestazione arti¬
questi tardi ipogei fu-

(Bzogp
Fig- 704.
L’ « Arringatole »
(m. 1,80).

(1) Firenze, R. Museo Archeologico.
(2) Tarquinia, Museo Nazionale Tarquiniese.
 
Annotationen