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Ducati, Pericle
L' arte classica — Torino, 1939

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https://doi.org/10.11588/diglit.43346#0674
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626

PERIODO SESTO

(fig. 766); alta circa dodici metri, reca sul capitello una base a forma di altare, su cui

era collocata una statua di bronzo di Giove. L’iscri-


Fig. 766.
Colonna di Nerone a Magonza,
vista da due lati (m. 12).

zione dedicatoria menziona l’imperatore Nerone; il
fusto della colonna, diviso in cinque rocchi adorni
di rilievi, poggia su di un doppio basamento qua-
drangolare, che reca pure rilievi nei quattro lati.
Questo monumento provinciale, così carico di figu-
razioni a rilievo, deve essere ricondotto a modelli
ellenistici, come appare anche dagli schemi e dallo
stile e dalla scelta delle divinità rappresentate; esso
è dovuto al forte influsso che dalla Gallia meridio-
nale, ove avevano vigore da sì lungo tempo gli ele-
menti ellenici di civiltà, si esercitava per mezzo delle
vie fluviali del Rodano e del Reno sino alle regioni
semibarbare prospicienti il mare del Nord. Ed in
questi presupposti modelli ellenistici di colonne isto-
riate dobbiamo riconoscere i prototipi, da cui sono
derivate le celeberrime colonne di Traiano e di M.
Aurelio, nelle quali il rilievo figurato non è più ad
anelli distinti ed indipendenti l’uno dall’altro, ma si
svolge continuo, a mo’ di fluente narrazione, a spi-
rale lungo tutto il fusto.
Sulla doppia base della colonna di Magonza ab-
biamo inferiormente nei quattro lati, Giove, Ercole,
Minerva e la Fortuna, Mercurio ed una dea locale;
superiormente su di un lato vi è la iscrizione, mentre
negli altri tre lati sono Apollo e i Dioscuri. Sul fusto,
partendo dal basso verso l'alto, si hanno: nel primo
anello, le figure di Nettuno, di Marte, della Vittoria,
di Diana, e nel secondo anello quelle di un guerriero
con trofeo (Onore?), della Virtù (?), di Vulcano, di
Cerere; segue il terzo anello con la Pace (?), Epona,
due figure incerte di dea; sovrasta il quarto anello
col Genio di Nerone, con Bacco e con due Lari, ed
infine nel quinto anello noi vediamo rappresentate
le figure di Giunone, del Sole, della Luna. È tutto
un Pantheon gallo-romano, sicché questo assieme di
rilievi viene in certo qual modo a corrispondere alle
riunioni di Santi e di figure allegoriche, che l’arte
degli scultori del medio-evo con tanta purezza di
sentimento religioso seppe esprimere a maggior de-
coro nei portali dei gotici duomi francesi. E, d’altro

lato, la colonna di Magonza richiama pel metodo di decorazione zonale le due colonne
anteriori del ciborio di San Marco a Venezia, che, appartenendo alla metà del sec. iv d. C.
 
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