I
174
TAVOLA XXXIII.
le due mani, e fa da cocchiere (7).
L5 altra pittura dinioftra tre ragazzi , che fi traflullano
al giuoco detto volgarmente a nascondere (8) . Le mofle
delle tre figurine fono tutte leggiadre ed elpreffive (9).
(7~) Ejfendo i Giuochi Circenfì in una (lima gran-
dissima , fi avvezzavano volentieri i ragazzi da' lo-
ro genitori a qucfto giuoco . Si veda il Rodigino lib. 18.
cap. 26. Fazio nel Nomocanone Tir. XIII. numera
tra'giuochi proibiti , ItkMÒL fyJXwa. , Equeftres ligneos,
corti e fi dicono nella L. 3. C. de Aleatoribus . Il Bal-
famone commentando il detto luogo di Fazio ficrive,
che nacque dubbio su quefto giuoco chiamato £uMvov
,7t~iy.ò'j , e alcuni vollero , che fojje il giuoco l'olito
a farli da' ragazzi , i quali nell' efercizio di cocchio
fi fervono degli uomini in luogo de' cavalli. Ma poi
fiegue a dire , che altri l' intendeano per un' altra fior-
ta di giuoco . Polluce X. fegm. 168. parla del carnic-
cio ( à[ictfyi , àpuxfyov ) con cui i ragazzi foleano
divertir fi, e giocare.
(8) 'Polluce nel lib. IX. cap. VII. Seg. 117. così de-
fcrive quefto gioco : L' Apodìdrafcinda è quella : Uno
fiede nel mezzo con gli occhi chiufi , o che un al-
tro glie li tenga chiufi : gli altri vanno a nafeonderfi.
Si alza quel di mezzo , e va cercando i nafcofli,
e dee trovar ciafeuno al fuo luogo . Simile a que-
fio erano anche Mtfoc xx^ ? e ^ FJ'-'J$X ■ La pri-
ma così è deferitta da 'Polluce 1. e. Seg. 113. Nel-
la Mafia dì bronzo i ragazzi bendano gli occhi
ad uno , e quello fi volta in giro gridando : lo la
mojca dì bronzo cacciare. Gli altri rifpondono : La
caccerai , ma non la prenderai . E frattanto lo sferza-
no , finche egli ne chiappi uno . Efichio , ed Eufta-
zio anche parlano di quefto , e della Muinda. Pollu-
ce nel Segm. 113. par che deficriva molte fipecie dì
Muinde , dicendo , fecondo l'emendazione dell' Em-
fierufìo ( la quale noi, be?ichè non in tutto, abbia-
mo fieguìta ) , così : La Muinda è quando uno tenendo
chiufi gli occhi grida : Guardati : e fé prenderà alcuno
di quei, che fcappano , gli farà fubito in ilio luogo
chiuder gli occhi. O pure così : Colui, che ha gli oc-
chi chiufi , dee cercare gli altri, che fi nafeondono,
o anche prendere un tale , che lo tocchi . O vero
indovinare chi di coloro , che gli fono intorno ,
inoltri lui col dito.
(9) Uno de' ragazzi è in piedi , e fi figura den-
tro una ftanza lumino fa, tenendo gli occhi colle ma-
ni coperti , e colle fpalle rivolte agli altri , per
dar loro luogo di nafeonderfi. Un altro, che fi e già
naficofto dietro /' ufeio d' una ftanza più 0 fair a fa
mojlra di /piare di fioppiatto , cacciando appena il ca-
po : mentre il terzo e in moffa dì camminar firctto-
lofiamente per andarfi a naficondere , e sul dubbio di
poter efiere dal primo ofi'ervato , volta in dietro la
tefia a vedere, fie quello lo guardi.
ranni Delm
Si'/I<i iiiuiii /tallii Rrm
(ejijtniiili Ini
Ri iliìiils jJtilm jYhc{ ijolti
TAVOLA XXXIV.
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TAVOLA XXXIII.
le due mani, e fa da cocchiere (7).
L5 altra pittura dinioftra tre ragazzi , che fi traflullano
al giuoco detto volgarmente a nascondere (8) . Le mofle
delle tre figurine fono tutte leggiadre ed elpreffive (9).
(7~) Ejfendo i Giuochi Circenfì in una (lima gran-
dissima , fi avvezzavano volentieri i ragazzi da' lo-
ro genitori a qucfto giuoco . Si veda il Rodigino lib. 18.
cap. 26. Fazio nel Nomocanone Tir. XIII. numera
tra'giuochi proibiti , ItkMÒL fyJXwa. , Equeftres ligneos,
corti e fi dicono nella L. 3. C. de Aleatoribus . Il Bal-
famone commentando il detto luogo di Fazio ficrive,
che nacque dubbio su quefto giuoco chiamato £uMvov
,7t~iy.ò'j , e alcuni vollero , che fojje il giuoco l'olito
a farli da' ragazzi , i quali nell' efercizio di cocchio
fi fervono degli uomini in luogo de' cavalli. Ma poi
fiegue a dire , che altri l' intendeano per un' altra fior-
ta di giuoco . Polluce X. fegm. 168. parla del carnic-
cio ( à[ictfyi , àpuxfyov ) con cui i ragazzi foleano
divertir fi, e giocare.
(8) 'Polluce nel lib. IX. cap. VII. Seg. 117. così de-
fcrive quefto gioco : L' Apodìdrafcinda è quella : Uno
fiede nel mezzo con gli occhi chiufi , o che un al-
tro glie li tenga chiufi : gli altri vanno a nafeonderfi.
Si alza quel di mezzo , e va cercando i nafcofli,
e dee trovar ciafeuno al fuo luogo . Simile a que-
fio erano anche Mtfoc xx^ ? e ^ FJ'-'J$X ■ La pri-
ma così è deferitta da 'Polluce 1. e. Seg. 113. Nel-
la Mafia dì bronzo i ragazzi bendano gli occhi
ad uno , e quello fi volta in giro gridando : lo la
mojca dì bronzo cacciare. Gli altri rifpondono : La
caccerai , ma non la prenderai . E frattanto lo sferza-
no , finche egli ne chiappi uno . Efichio , ed Eufta-
zio anche parlano di quefto , e della Muinda. Pollu-
ce nel Segm. 113. par che deficriva molte fipecie dì
Muinde , dicendo , fecondo l'emendazione dell' Em-
fierufìo ( la quale noi, be?ichè non in tutto, abbia-
mo fieguìta ) , così : La Muinda è quando uno tenendo
chiufi gli occhi grida : Guardati : e fé prenderà alcuno
di quei, che fcappano , gli farà fubito in ilio luogo
chiuder gli occhi. O pure così : Colui, che ha gli oc-
chi chiufi , dee cercare gli altri, che fi nafeondono,
o anche prendere un tale , che lo tocchi . O vero
indovinare chi di coloro , che gli fono intorno ,
inoltri lui col dito.
(9) Uno de' ragazzi è in piedi , e fi figura den-
tro una ftanza lumino fa, tenendo gli occhi colle ma-
ni coperti , e colle fpalle rivolte agli altri , per
dar loro luogo di nafeonderfi. Un altro, che fi e già
naficofto dietro /' ufeio d' una ftanza più 0 fair a fa
mojlra di /piare di fioppiatto , cacciando appena il ca-
po : mentre il terzo e in moffa dì camminar firctto-
lofiamente per andarfi a naficondere , e sul dubbio di
poter efiere dal primo ofi'ervato , volta in dietro la
tefia a vedere, fie quello lo guardi.
ranni Delm
Si'/I<i iiiuiii /tallii Rrm
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Ri iliìiils jJtilm jYhc{ ijolti
TAVOLA XXXIV.
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