8?
■ ■- ^,m : T-M.r.5S55S!!5RiP
■ VAWiW.1;'
^&kMii^S^^ Ulte
il............
Km ni DtUn
Setoluto dtAtiq.Irtt
r
ir
?
. àc-clfa c/l W11 « pei/in cioni. «
t ■rr_T_rrJ-^_Ii_JL _T ' ^-----ff-^j^^ ' ,,ihi
1 £ J; imi l p«/m. Napoht [
(0
OTISSIMA W è la favola dell' abban-
donamento di Arianna nell'ifola di Naf-
fo 0), che fa il (oggetto di quefta , e
delle due Tavole feguenti. Ma, come
diverfi erano i racconti di una tale av-
ventura (4) ? così con circoftanze diver-
fe è nelle tre noftre -pitture rapprefen-
tata. Sempliciffima è quella, che qui fi vede. La giova-
ToiM.IL Pit. Q ne
(i) Nel Catal. N. CCCCVÌ. Fu trovata negli
/cavi di Portici l'anno 1746.
(;) Era quefta una di quelle novelle , the le
Balie raccontar folcano a' ragazzi . Filo (Irato I.
Im. XV.
(3) Ebbe queft' i/o la del mar Egeo più nomi,
che fi leggono uniti in Plinio IV. 12. Ab ea ( Pa-
ro ) fepcera Olili, quingentis Naxus , a Delo XVIil.
curri oppido , quali Strongylen , dein Dian , mox
Dionyfiada a vinearum fer alitate , alii Siciliani mino-
rerò, aut Callipolin appellarunt. Patet circuitu LXXV.
M. pafTaum, dimidioque major eft , quam Paros. Si
veda ivi Arduino . 'Può vederfi anche Solmo XI. e
ivi Salmafio Ex. Plin. p. 119. Sebbene fojfe detta
HLrpoyyj\-/i dalla rotondità , nondimeno la fua figura
è fimile alla fronde della vite , come nota Enfia»
zio a "Dìonifio Pcrieg. v. 5"%S- degl'i altri nomi di
quefta ìfola dà ragione 'Diodoro V. $o. e fcgg.
(4) Tefeo , uteìfo il Minotauro , e fuperat'% feli-
cemente gì' intrighi del Labirinto col favor di Arian-
na: C fi vedano le note della Tav. V. del To. I.) nel
partir dì Creta portò fico la fi e fa fua amante, al-
la quale era debitore di tutto . Ma portato da una
tempera air ìfola dì Najfo , penfando che avrebbe
di molto fitmata la fina gloria il faperfi in Atene,
che da Arianna ric-onofeea egli la felice rìufcita di
queir ìmprefa s lafciò la donzella addormentata sul
lido , e partì . Quindi fopravvenendo Bacco fu for-
prefo dalla bellezza di Arianna, la tolfe in moglie „
Cosi racconta Igino Fav. XLUI. quefta avventura.
Al:ri voleano , che Tefeo non per gelofia di gloria ,
ma per amorofa pafjhne fojfe divenuto infedele alla
fua benefattrice , e l' avejfe abbandonata ; poiché
imiammoratofi egli dì Egle , lafciò in Naf/ò l'infe-
ce Arianna , la quale difperatamente fini qui vi di vi-
vere firangolandofi j 0 fecondo altri , fu prefa in
moglie
r
I
Zè
f
■
I
IR
■ ■- ^,m : T-M.r.5S55S!!5RiP
■ VAWiW.1;'
^&kMii^S^^ Ulte
il............
Km ni DtUn
Setoluto dtAtiq.Irtt
r
ir
?
. àc-clfa c/l W11 « pei/in cioni. «
t ■rr_T_rrJ-^_Ii_JL _T ' ^-----ff-^j^^ ' ,,ihi
1 £ J; imi l p«/m. Napoht [
(0
OTISSIMA W è la favola dell' abban-
donamento di Arianna nell'ifola di Naf-
fo 0), che fa il (oggetto di quefta , e
delle due Tavole feguenti. Ma, come
diverfi erano i racconti di una tale av-
ventura (4) ? così con circoftanze diver-
fe è nelle tre noftre -pitture rapprefen-
tata. Sempliciffima è quella, che qui fi vede. La giova-
ToiM.IL Pit. Q ne
(i) Nel Catal. N. CCCCVÌ. Fu trovata negli
/cavi di Portici l'anno 1746.
(;) Era quefta una di quelle novelle , the le
Balie raccontar folcano a' ragazzi . Filo (Irato I.
Im. XV.
(3) Ebbe queft' i/o la del mar Egeo più nomi,
che fi leggono uniti in Plinio IV. 12. Ab ea ( Pa-
ro ) fepcera Olili, quingentis Naxus , a Delo XVIil.
curri oppido , quali Strongylen , dein Dian , mox
Dionyfiada a vinearum fer alitate , alii Siciliani mino-
rerò, aut Callipolin appellarunt. Patet circuitu LXXV.
M. pafTaum, dimidioque major eft , quam Paros. Si
veda ivi Arduino . 'Può vederfi anche Solmo XI. e
ivi Salmafio Ex. Plin. p. 119. Sebbene fojfe detta
HLrpoyyj\-/i dalla rotondità , nondimeno la fua figura
è fimile alla fronde della vite , come nota Enfia»
zio a "Dìonifio Pcrieg. v. 5"%S- degl'i altri nomi di
quefta ìfola dà ragione 'Diodoro V. $o. e fcgg.
(4) Tefeo , uteìfo il Minotauro , e fuperat'% feli-
cemente gì' intrighi del Labirinto col favor di Arian-
na: C fi vedano le note della Tav. V. del To. I.) nel
partir dì Creta portò fico la fi e fa fua amante, al-
la quale era debitore di tutto . Ma portato da una
tempera air ìfola dì Najfo , penfando che avrebbe
di molto fitmata la fina gloria il faperfi in Atene,
che da Arianna ric-onofeea egli la felice rìufcita di
queir ìmprefa s lafciò la donzella addormentata sul
lido , e partì . Quindi fopravvenendo Bacco fu for-
prefo dalla bellezza di Arianna, la tolfe in moglie „
Cosi racconta Igino Fav. XLUI. quefta avventura.
Al:ri voleano , che Tefeo non per gelofia di gloria ,
ma per amorofa pafjhne fojfe divenuto infedele alla
fua benefattrice , e l' avejfe abbandonata ; poiché
imiammoratofi egli dì Egle , lafciò in Naf/ò l'infe-
ce Arianna , la quale difperatamente fini qui vi di vi-
vere firangolandofi j 0 fecondo altri , fu prefa in
moglie
r
I
Zè
f
■
I
IR