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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 2) — Neapel, 1760 [Cicognara, 2645-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3733#0222
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TAVOLA XXXVI.

vi è un altro pezzo di colonna con ornato di vmì fo-
gliami , e quindi un' altra porzione di colonna parimente
ftrìata In alto è fafpefo uno feudo (3) con feftone , e
bende Nel mezzo una figura di giovane donna cinta di
ellera M, co' capelli ondeggianti sulle fpalle, veftita di
roffo con fopravvefte di color verde, foftiene colla fìnijlra
tal cofa, che può raffomigliarfi a un cofano (s), sul qua-
le è una cajfettina (0, eh' ella afficura colla defira foprap-
pofta. Sotto a'piedi della donna fituato traile due graf-
fe colonne vi è un quadretto, in cui fono due galli M,

un ramo di palma (8), e un vafo . „„„„

TAVOLA XXXVII.

(3) Solcano ne'frontefptzii de'tempii porfì per or-
namento gli feudi :. fi veda il Buonarroti ne' Meda-
glioni p. xi7. Così nelfaftigio del tempio di Giove
Olìmpico era vi attaccato uno feudo d'oro: Paufiama
V. io. ed in Atene nelfaftigio del Teatro fi vedea
un' Egide anche d' aro , come dice lo fteffa Paufania
V. iz. Si è anche altrove avvertito , che antì.chijfi-
mo era il coftume di appiccar gli feudi de' nemici vin-
ti ne' tempii : Così fece Menelao dello, feudo dì Eu-
forbo y e ì Fìlifteì di tutte l'armi di Sanile , e de'fi-
gli . Paufania X. u. farla di un portico di Atene,
in cui gli feudi, e le altre fpoglie de' nemici fi appen-
deano . Talvolta non già i veri feudi de'nemici, ma le
immagini de' nemici efprejfe in feudi fatti a pofta folca-
no appender ne' tempii: così L.Marzia appefe nel Cam-
pìdogiio uno feudo di argento, ove era l'immagine dì
Asdrubale Bar chino. Livia XXV. M- e Plinio XXXV..
3. Ne folamente quelle de' nemici, ma anche le immagini
de' loro maggiori , a di altre ìllufirì per fané riflrette
negli feudi appiccavano ne' tempii. Plinio XXXV. 2.
ne fa fapere-, che Appio Claudia il primo ìntrodujfe
in Roma un tal coftume , e quindi traffe l' origine il
decretarft dal Senato sì fatti futi agi' Imperatori,
e ad altre perfine ìlluftri , e benemerite del pubblico.
Si veda su tutto ciò il Buonarroti ne' Medaglioni p.9.
e fegg. Si vedano anche lo Sperlingìo, e'I Cupera Epift.
LXI. e fegg. e lo Sponio Sei. qu. difTert. I. e Mifc.
Er. Ant. Seft. IV. de' Clipei votivi . Si avvertì , che
febbene gli feudi fiacri e votivi folcano effer rotondi,
e perciò dìceanfì propriamente Clypei , Cycli, e Or-
bes , e da' Greci àcrmfeg a differenza de' bislunghi,
detti feuta, e Qupéoi da' Greci ( fi veda Turnebo XI.
27. ) e in fatti fulle medaglie a forma di patere , a
difei , e non altrimenti fi vedano ; nondimeno fé gli
feudi veri, a fimìlìtudine ed imitazione de' quali s'in-
trodurrò ì votivi, erano non folamente rotondi, ma
bislunghi ancora, e ad angoli, par che anche i voti-
vi di tal figura effer potejfero . E ad ogni modo quel
che fi vede qui dipinto , n' è un chiaro argomento .
Si volle anche dalla figura dì quefto , e dal faperfi,
che gli feudi votivi dìconfi talvolta thoraces , avan-
zare un f enferò , che dalla forma bislunga , e filmile
ad un torace ebbero forfè tal nome : benché il Salma-

fio a Trebellìo in Claud. fenfi tutf altro .

(4) Quefia corona di edera , propria di Bacco,

fece credere la donna qui dipinta appartenere a Bac-
co , ed efere in atto di andare a far qualche fa-
era funzione in onor dì quel dìo. Si avvertì nondi-
meno , che gli Spartani nel celebrar lefefte dette
Giacintie eran coronati di edera . Macrobio Sat. I. 18.
(?) Su tal idea potrebbe crederfi un fiacro pulvi-
nare . Si e altrove accennato, che gli antichi ne' let-
tifternii metteana le fiatile degli dei a giacere su de
cufiemì in atto dì cenare . Si veda tra gli altri Sue-
tonio in Jul. cap. 76. e ivi Cafaubono.

(6) T>a taluno fi credè un' acerra , 0 altro fimil
vafo fiacro . Ne' monumenti antichi fi vedono fimili
vafi nelle mani delle Camille : così chìamavanfi le
vergini figlie de'facerdotì , che davan mano , e affi-

fievano a' fiacri minifìeri . Sì veda "Dionifio Alicar-
najfeo II. 22.

(7) Il iaM° dà Lacedemoni s'immolava a Mar-
te . 'Plutarco in Lacon. Inftit. Avverte Elìano H. A.
IV. 29. che il gallo era grato a Latona, perchè faci-
lita i farti . Paufania V- 2 f. dando ragione , per-
chè nello feudo d'Idomeneo difendente dal Sole, fi ve-
dea un gallo , dice, che quefto è fiacro al Sole . E dallo
fteffo Taufania VI. 16. fi ha, che il gallo era anche
fiacro a Minerva Ergana . Conveniva anche a Cibele.

Ifidoro VIII. 11. Particolarmente fero aff art enea a
Mercurio : Albnco de D. I. in Mercur.

(8) Vi fu chi avvertendo alla moffa de' due galli,
che vanno ad incontrarfi, pensò , che la palma aliti-
deffe alla f ugna de' medefimi. E notò, che in Pergamo

fi facea ogni anno fpeftaculum gallorum publice, ceu
giadiatorum, come dice Plinio X. 21. e che da Elìa-
no V. H. II. 28. fi ha, che in Atene eravi legge di
far fi ogni anno nel Teatro il combattimento da galli ;
e ciò dopo la vittoria contro ì Perfiani rìfortata da
Tetmftocle , appunto per aver incoraggiti ì fidati coli'
efempio de'galli, che combattono filo per la gloria .
Si veda il Rodigino IX. 13. dove traile molte cofie
apparte?ientì a' galli, nota ancora , che per renderli
più arditi nella pugna fi dava ad ejfi a mangiar l'aglio:
onde so-y.ogoi'io-y.hog , pafeiuto d' agli fi dicea ad un uo-
mo violento , e facile ad attaccar brighe .
 
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