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I
TAVOLA XI
di fiorì M : e fono talmente fituate , che mettendo
F una fcambievolmente la mano sulla /palla, dell' altra for-
mano un gruppo (ó), in modo però , che le due di lato
ci fi mofìran di faccia , e quella di mezzo è rivolta di
fchiena (?) . Son tutte nude ^ \ e tiene la prima alcu-
ni fiori , che rintonaco perduto alquanto in quella parte
non permette f che fi diflinguano chiaramente ^ : làje-
conda
Parvula,pumilio, Chariton mia^ tota merum/rf/.
Finalmente yclpig àiceafi la leggiadria di qualunque
co/a anche inanimata ; onde fi finfe, che Vulcano elle
in moglie Pafitea, una delle Grazie ( fi veda Paufa-
nia IX. 35. ) perchè le opre "ben fatte, e ben lavorate,
fi dicono aver grazia , ydpirtx,. Si veda Formio cap.
&V. e Teocrito Id. XVI. in fine dice :
. . . ti ydp y&phw dydfìoiTO?
A'vBpmotc, dnditevQsv ;
... e qual mai cofa
A gli uomini effer puote amica e grata
Senza le Grazie %
(5) Neil' Inno Omerico in Apoll. v. 194. fai
dette le Grazie èunAÓKa^oi, di belle trecce ; e da
Pindaro lì. s. 60. yix.diJ.ot . Da Orfeo poi negl'Iran
fon chiamate dstQjxPjsg Tempre fiorite . Nelle gemme,
e sulle medaglie così s'incontrano : e poffon vederfi rac-
colte in Montfaucon To. I. P. I. Tav. CIX. e CX.
(6) Omero nel? Inno ad Apollo v. 196. le deferi-
re ballanti , e che fi tengono per mano; aAA/jAaw
sui xdpnu yj7pccg 'éypoizi. E Seneca nel e. 1. Quid il-
la coniertis martibus in fé redeuntium chorus ? Ob
hoc , quia ordo benefìcii per manus tranfeuntis ni'
hilominus ad dantem revertitur , & totius fpeciem
perdìt , fi ufquam interruptus eft ì pulcherrimus fi
cohaefit , & vices fervavit. Ad ogni modo sulle me-
daglie , nelle gemme , e ne' marmi, femore quafi così
s'incontrano , come qui fon dipinte : fi vedano le due
citate Tavole di Montfaucon , lo Spanemio ne' Cefari
di Giuliano p. 29. il Begero p, 46. Th. Br. il Mu-
feo Odefcalchi To. II. Tav. XIV. ed altri : né ciò
fenza autorità ; leggendofi nella raccolta del Piteo
Vet. Epigr. lib. IV. un "Epigramma sulle Grazie, in
sui fi dice :
Grata Thalia tamen geminae converfa fororì
Impiicat alterne brachia blanda ibror.
dove è notabile ancora , che la Grazia di mezzo , e
cioè fi vede per fchiena , è Talia , la quale da altri
era creduta anche la madre delle Grazie . Si veda il
Giraìdi Synt. XIII. p. 418. e Nat al Conti IV. 15. In
Efichio fon dette rptZpyot , e da Claudiana Grazia
triplex viciffim nexa. Orazio III. Ode XXI. 22, chiar-
ina nodum il gruppo delle Grazie :
Segnefque nodum rumpere Gratiae>
(7) Albrico cap. V. Coram Venere tres adfta«
bant juvenculae nudae , quae tres Gratiae diceban-
tur , ex quibus duarum facies verfus nos adverfae
erant , tenia vero dorfum in contrarium vertebat.
Così anefa Fulgenzio Myth,ol. II. 4. « Soggiunge : quoti.
omnis gratia fimplex eat s duplex vedeat . Si veda
anche Seneca nel cit. 1.
(8) Le Grazie indiftintamente fi trovano ne' mo-
numenti antichi talvolta veftite , talvolta nude ; e ài-
verfe ancora fon le autorità de' poeti , e de' Mitologi
su quejlo . Orazio fieffo ora le fa veftite , ora nude ;
dicendo I. Ode XXX. 5.
Fervidus tecum puer , & folutis
Gratiae zonìs , properentque Nymphae,
0 III. Ode XIX. 16.
. . tres prolìibet fupra
Rixarum metuens tangere Grati®
Nudis jun&a fororibus.
e IV. Ode VII. 5.
Gratia cum NympMs, geminifque fororibus audes
Ducere nuda choros.
Seneca nel cit. 1. Soluta, ac pellucida vefte . . . quia
nih.il in iis effe alligati decet, nec adferipti . . . Se
quia beneficia confpici volunt . All' incontro Fulgen-
zio Myth. IL 4. Ideo nudae funt Cbarites, quia omnis
gratia nefeit fubtilem ornatum . Si veda anche For-
mio cap. 15. e lo Scoliate di Orazio I. O. 4. e 30.
P anfani a IX. 35. riferifee , che gli antichi fecero da
prima le Grazie veflite , poi non fi sa da chi , e per
qual ragione s'incominci afferò a far nude . Nell'Antolo-
gìa. IV. 19. Epig. 24. fi dice , che Amore rubò le
vefti alle Grazie, che fi lavavano.'
E'vQdds XXGCcfJMJw yapiruv sóts 6ssks?icc nénTun
"Rotto e, sp&ig exPistys, uaì ojytro.
(9) Riferifee P anfani a VI. 24. che in Elide fi
vedeano le fatue delle tre Grazie, delle quali una avea
in mano una rofa , un' altra un alioffo , la terza un
piccolo ramufcello di mirto : e ne foggi unge la ra-
gione con dire , che la rofa, e 7 mirto efjèndo piante
fagre a Venere per la loro bellezza convengono alle Gra-
zie compagne di quella dea: /'alioffo poi è proprio di-
vertimento delle giovanette, e delle vergini . Potrebbe
dunque dirfi, che la prima delle noftre Grazie abbia in
mano delle rofe , vedendofene qualche indicazione nella
pittura. E dopo quel che fi è cjfervato nella nota (4)
sulla parola yotqt% , prefa pel piacere coniugale; fi ag-
giunfe , che i Comici chiamano qgSo'j rofa la parìe,
che dijlingue il feffb nelle donne : come nota Cafaubo-
Ho ad Ateneo VI. 19. con Efichio , che dice: gcSov ,
MiTV?iy]M?0( , to rfc yumix.òg : e così Jpiega i due ver fi
del poeta Ferecrate, che nel deferivere la felicità de'
primi uomini , dice tra le altre cofe } che davano ad
ejjì da bere
ILògiu à' sì> djATreyèmst ?(>iyi$oic «gr/ag
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F una fcambievolmente la mano sulla /palla, dell' altra for-
mano un gruppo (ó), in modo però , che le due di lato
ci fi mofìran di faccia , e quella di mezzo è rivolta di
fchiena (?) . Son tutte nude ^ \ e tiene la prima alcu-
ni fiori , che rintonaco perduto alquanto in quella parte
non permette f che fi diflinguano chiaramente ^ : làje-
conda
Parvula,pumilio, Chariton mia^ tota merum/rf/.
Finalmente yclpig àiceafi la leggiadria di qualunque
co/a anche inanimata ; onde fi finfe, che Vulcano elle
in moglie Pafitea, una delle Grazie ( fi veda Paufa-
nia IX. 35. ) perchè le opre "ben fatte, e ben lavorate,
fi dicono aver grazia , ydpirtx,. Si veda Formio cap.
&V. e Teocrito Id. XVI. in fine dice :
. . . ti ydp y&phw dydfìoiTO?
A'vBpmotc, dnditevQsv ;
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A gli uomini effer puote amica e grata
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(5) Neil' Inno Omerico in Apoll. v. 194. fai
dette le Grazie èunAÓKa^oi, di belle trecce ; e da
Pindaro lì. s. 60. yix.diJ.ot . Da Orfeo poi negl'Iran
fon chiamate dstQjxPjsg Tempre fiorite . Nelle gemme,
e sulle medaglie così s'incontrano : e poffon vederfi rac-
colte in Montfaucon To. I. P. I. Tav. CIX. e CX.
(6) Omero nel? Inno ad Apollo v. 196. le deferi-
re ballanti , e che fi tengono per mano; aAA/jAaw
sui xdpnu yj7pccg 'éypoizi. E Seneca nel e. 1. Quid il-
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hoc , quia ordo benefìcii per manus tranfeuntis ni'
hilominus ad dantem revertitur , & totius fpeciem
perdìt , fi ufquam interruptus eft ì pulcherrimus fi
cohaefit , & vices fervavit. Ad ogni modo sulle me-
daglie , nelle gemme , e ne' marmi, femore quafi così
s'incontrano , come qui fon dipinte : fi vedano le due
citate Tavole di Montfaucon , lo Spanemio ne' Cefari
di Giuliano p. 29. il Begero p, 46. Th. Br. il Mu-
feo Odefcalchi To. II. Tav. XIV. ed altri : né ciò
fenza autorità ; leggendofi nella raccolta del Piteo
Vet. Epigr. lib. IV. un "Epigramma sulle Grazie, in
sui fi dice :
Grata Thalia tamen geminae converfa fororì
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dove è notabile ancora , che la Grazia di mezzo , e
cioè fi vede per fchiena , è Talia , la quale da altri
era creduta anche la madre delle Grazie . Si veda il
Giraìdi Synt. XIII. p. 418. e Nat al Conti IV. 15. In
Efichio fon dette rptZpyot , e da Claudiana Grazia
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ina nodum il gruppo delle Grazie :
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bant juvenculae nudae , quae tres Gratiae diceban-
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erant , tenia vero dorfum in contrarium vertebat.
Così anefa Fulgenzio Myth,ol. II. 4. « Soggiunge : quoti.
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anche Seneca nel cit. 1.
(8) Le Grazie indiftintamente fi trovano ne' mo-
numenti antichi talvolta veftite , talvolta nude ; e ài-
verfe ancora fon le autorità de' poeti , e de' Mitologi
su quejlo . Orazio fieffo ora le fa veftite , ora nude ;
dicendo I. Ode XXX. 5.
Fervidus tecum puer , & folutis
Gratiae zonìs , properentque Nymphae,
0 III. Ode XIX. 16.
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quia beneficia confpici volunt . All' incontro Fulgen-
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gratia nefeit fubtilem ornatum . Si veda anche For-
mio cap. 15. e lo Scoliate di Orazio I. O. 4. e 30.
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gione con dire , che la rofa, e 7 mirto efjèndo piante
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zie compagne di quella dea: /'alioffo poi è proprio di-
vertimento delle giovanette, e delle vergini . Potrebbe
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sulla parola yotqt% , prefa pel piacere coniugale; fi ag-
giunfe , che i Comici chiamano qgSo'j rofa la parìe,
che dijlingue il feffb nelle donne : come nota Cafaubo-
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