Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 3) — Neapel, 1762 [Cicognara, 2645-4]

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.3734#0293
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
**•»«

ìL

fennck^

attro «>k
^eria de

'w s come
^o fopra

5 te coloni
fe pendono
,a carina^

o altra co-
rdato H

firn

Cìprìi con wm fit-
ta} voce : fi wk
5. Ss pi fi wjifc
Ilota confiàrnffi, pi
5 , e dojio luì h-
a Paphi cum farai
profapia * in Vari

3 i che hanno ufi pA<

che forfè ptrék f*

pitture fi vdt «»

alle «««,<*!*

icim alle ìon »m

té m'temp1'-^

Petronio cap-98-'1^

arile mime;
■ cit II. 9- *f\

ìulconf^

boccaccio ooi.
cada ta fofi U

*ttare' J*w

■ P^VfM

affattene^,,
o Smn-na ,&

TAVOLA LII. 277

/s^ quafi tutto da acqua ^^ \ e da una parte fopra una
lingua di terra fi vede un uomo nudo^i) con una verga,
o fimil cofa nella feniftra mano *> e colla defira alzata verfo la
fronte, sulla quale fi vedono due, o /r<? punte , che £or-
/^M,o raggi potrebbero dirfi egualmente : dall'altra parte
àefàedifizio, iìa una Ninfa (I5) con un lungo dardo da caccia,

e in

! di C* ■>%■>{

di <s«*U*

(12) Apulejo Metam. XI. feti tu coeleftis Venus,
quae , primis rerum exordiis fexuum diverfitatem ge-
nerato Amore fociafti, & aeterna fobole genere huma-
no propagato , nunc circumfluo Paphi factarìo coleris.
Ovidio Met. X. 530. la chiama Paphon aequore cin-
tìam : e ivi anche v. 297. la chiama ifola :

Illa Paphum genuit, de quo tenet in/uh nomen:
fé pur non s' intenda per Pafo tutta l' ifola di Cipro ,
come fi legge negli antichi Itinerarii detta Cyprus li-
ve Paphos . Sì veda Meurfio 1. e. I. 3. e 14. Vi fu-
rono due Citta di tal nome in Cipro , V antica detta
Palepafo , e la nuova : l' antica , in cui era il tempio
di Venere , era fituata vicino al mare , e avea un
porto : fi veda Stradone XIV. e Mela IL 7. Et quo
primum ex mari Venerem egrefTam accolae arfir-
jnant, Palaepaphos . E Tacito H. II. 1. parlando del
tempio di Venere in Pafo , foggiunge : Deam ipfam
conceptam mari huc appulfam . Era dunque una Cit-
tà marittima , febbene Stratone 1. e. dica , che era di-
fante dal mare otto ftadii : e Servio Aen. I. 419. che

la Cdlà oim J£+f**~ '•• '■•• '---vag -*U 1 -e rh.a pji edìH-

Z,ìi fi eran poi fiefi verfo il mare . Si avverti ciò per
dar ragione del vederfi qui il tempio cinto non in tutto
dal mare , ma per una parte da' fiumi, come dimostra-
no i due animali t che fan bevendo . Si veda la no-

ta (17).

(13) Cicerone de N. D. II. p. 82. dice! quarta
( Venus ) Syria , Tyroque concepta , quae Aftarte vo-
catur : quam Adonidi nupfiffe traditum eft . Era dun-
que la Venere Siria , 0 V Aftarte, quella appunto che
adoravafi in Pafo , moglie di Adone ; il quale era il
frutto dell' incefiuofo amore di Mirra Col padre Cini-
ra : come fi è già avvertito . In Cipro era conofeiuto
Adone fotta ì nomi di Pigmeone , di Gravante , di
Aoo , come ojferva Meurfio in Cyp. II. 9. anzi i Re
di Cipro diceanfi Aoi dal nome di Adone , che cre-
deafi il primo Re di quell' Ifola : fi veda V Etimolo-
gico in A'òjoc. . Sul monte Idalio in Cipro fi crede da
Properzio II. El. XIII. uccifo Adone dal cignale : e
S. Girolamo in Ezech. cap. 8. avverte, che da' Ciprii
il mefe di Giugno fu detto Adonis, perchè w quel me-
fe Adone fu ferito dal cignale , e poi tornò in vita .

In Cipro nel tempio di Apollo Erìzio Venere trovò
Adone , come dice Efeflione lib. VII. preffo Fozio.
ha Città dì Goìgo in Cipro fu detta dal fi gl'io dì
Venere , e dì Adone : Stefano in ró?r/oi , e lo Scoli afte
di Teocrito Id. XV. 100. Finalmente in Cipro nella Cit-
tà di Amatunte era adorata Venere, e Adone : Pau-
fania IX. 41. Ed è da avvertire , che ficcarne alcuni
diftfwguono V Adone Billio dal Ciprio ( fi veda Lu-

ciano de Dea Syr. ) : così per V' oppofto altri confon-
dono Adone Ciprio con Ofiride Egizzio , come efpref-
famente dice Stefano in A'[jixtì2g : fi vedano ivi i Co-
mentatori. Da tutto ciò anderehbe a confermarfi, che
il culto di Venere Pafia fofje prefo dagli Egizzii ' e
da quel che dice Tzetze a Licofrone v. 833. che Pria-
po fu figlio di Venere , e di Adone Ciprio .; potrebbe
acquiftar qualche probabilità il fofpeito , che fiffe nei
fallò piramidale della Venere Pafia efprejjò il fimbolo
della generazione : fapendofi , che dal non aver trova-
ta Ifide tal parte del corpo d' Ofiride, dopo averne
uniti tutti gli altri membri , ebbe origine il culto del
fallo in Egitto , da cui pafsò agli altri popoli la di-
vinità di Priapo . Comunque fia nell' intrigo di tante
favole, non farebbe ìnverìfimile il fupporre Adone .in
quefto uomo nudo . Si veda la nota (16).

(14) Cipro fu detto Ksgxsi'tx, , Kepctwg ,.eK.$pasiagf
come dice Plinio V. 31. V Etimologico in Yjjirpog , e
Tzetze a Licofrone 447. i quali ne dan quella ragione:
itx tq svoiayiaxi duT/j óivSpxs , oì si'%0's xspotrà : per-
chè era abitata da uomini, che avean le corna „
Ovidio Met. A. 220. dice , eoe fu 4etta Cerarle „ .*
che vi abitavano uomini cornuti :

At fi forte roges fecundam Amathunta metallis
An genuiffe velit Propaetidas, annuat aeque
Atque illos, gemino quondam quibus afpera cornu
Frons erat ; unde etiam nomen traxere Ceraftae.
Potrebbe dunque dirfi ejfer così figurato quello uomo
per efprimere gli antichi abitanti dì Cipro . Potrebbe
anche effere una fpecìe di diadema particolare , che
aveano i Ciprii , det'o Cittaxo : Efichìo : m'rrapig,
diuà/ifiot, 0 Qopdai KuTtpiot • oì Ss rd SixS^fixrx Qo-
psvrsg, Ki'rrxpoi téyovrxi : Cittari, il diadema , che
portano i Ciprii; e quei, che portano tali diademi,
diconfi Cittari . Se poi fi vogliano raggi, que'li fio-
come convengono al Sole, così propriiffimi farebbero di
Adone, e di Ofiride , che fi confondeano col Sole . Vi
fu chi accennò quel che dice Efeflione preffo Fozio
p. 451. che Erimanto figlio di Apollo avendo vedu-
ta Venere, che fi lavava dopo effir giaciuta con Ado-
ne , diventò cieco : onde Apollo mutato in Cignale uc-
cife Adone .

(15) Potrebbe effer quefia Diana . Da Apollodoro
anche lib. III. fi ha , che Adone fu occifo per f odio di
Diana . Onde nell' ofeurità delle molle cofe, che fi di-
ceano dì Adone , farebbe da fofpettarfi, che il pittore
abbia voluto qui rapprefentarci qualche avventura , in
cui Adone, Diana, e Venere, 0 altra deità, 0 Min-
fa , che fia la terza figura fedente, ebbero luogo . Si
veda la nota feg.

-

• /'•!

r

hì\
 
Annotationen