ì
TAVOLA I. 3
pofa fopra un gruppo di nuvole un'àquila (ó).
Il primo (?) degli altri pezzi , che fi fono aggiunti per
riempire il vuoto del rame, contiene in campo bianco una
donna, con gli orecchini , con corona di frondi in tefta,
e con gran ^/q giallo : la lunga w/fe di color paonazzet-
to le giugne fino al , che refta /calzo, e lafcia {co-
verto tutto il braccio deftro : il cerchietto , che le adorna
il , è a color d'oro \ e dello fìeflb colore fono il di-
/co, eh' ella foftiene colla finifira mano, e la ben lavorata
cajfettina, che vi è dentro (8).
Nel terzo pezzo ^ , compagno al primo , fi vede un
giovane anche con corona S frondi , e con faccetta , le
di cui eftremità gli pendon sul collo : Y abito a corte ma-
niche è di color verde : il panno , che tiene avvolto alla
cintura, è di color rojfo -, e dello fìeflb colore fono i cal-
zari ;
ha intendere non dell'Iride ordinaria , la quale non
minaccia altro, che poggia , ma non guerra : len-
tie converrete anche all' Iride ordinaria, fe fi
Voglia attendere V altra 'Etimologia , che danno i
Grammatici dell' Iride , qua fi spiQ difeordia , per-
chè per lo più fi manda Mercurio a portar pace ,
e allegrezza , V Iride ad annunciar male : come nota
Servio Aen. V. 606. e come efprejfamente dice Nonno
XX. Kyystov sirèfWf Swdyy&o» : mandò la
meflaggiera Iride , meflaggiera infaufta Onde da'
poeti pojieriori ad Omero è data per mejfaggiera a Giu-
none , dea della difeordia , e del furore : fi veda Spa-
nemio Hymn. in Del. 226. Onde è chiaro , che s'in-
ganna Fulgenzio Mytholog. II 3- àove fcrive » che
« Giunone" fi dà V Iride , quali arcum pacis : fi
veda ivi lo Staveren : fi veda anche il Vojfio Idolo-
latr. III. 13 dove ne porta V etimologie Orientali , e
fpega quel che fi legge nel Gen. 9 dell' arco , che fi
dice pojìoin fignum ìbederis. Quel che gli antichi Filo-
fofi pewfarono dell' Iride, è fregato da Plutarco de Plac.
Phil. Ili 5. Ed è notabile quel eh dice Olimpiodoro in
III. Meteor. Arift. che Tolomeo oj'ervò un' Iride di fette
colori : onde par , ebe gli antichi avefferv potuto ave-
re qualche idea de' fette colori, che formano il raggio
del Sole . Comunque fia, è da avvertirfi al nojlro pro-
pofito quel che dice Euftazio II. E. p- 555* C]ev^'
re da alcuni era creduto figlio di Zefiro , e dell Iride;
e che quella avea anche qualche co fa di amorofo , an-
che per la bellezza de' fuoi colori , QlMm fi pr°pofen
due congetture per dar ragione di quefla pittura : altri
difero , che potea dinotare, che Amore difarma Gio-
ve M fulmine , e gli addita h fcettro , $er avver-
tirlo , che gli uomini fi governano meglio coli' amore ,
che col timore : fi veda Begero T. P. S. pag. 3. dovè
in una gemma fi offerva anche Giove con Amore.
Altri credettero alluderfi qui al dominio, che ha dimo-
re fopra tutte le cofe , e che la fui forza difarma l»
fleffj Giove;fi veda /'Antologia IV. 12. 63. e 64.
(6) L' Aquila è V uccello proprio di Giove : fe ne
jpojfono vedere le ragioni fifiche , e favolofe in Igino
Aftr. Poet. III. 16. e in ^Antonino Liberale cap. 6. e
in Euftazio II. <y. p. 1351. e in Servio Aen. I. 398.
dove tra le molte favole riferifee anche quella , che
Aeto ( 0 fia l' Aquila ) fu un ragazzo amato da Gio-
ve , e da Giunone mutato in uccello del fuo nome.
Si avvertì a quefto propofito il proverbio dsTÓ; èsf rs~
QsMiq , l'aquila nelle nuvole , che s'incontra in
Arijlofane Equ. 1010. e Avib. 979. per dinotare il
colmo della grandezza , 0 il grado più fublime : come
lo fpiegano ivi gli Scoli afti , ed Arijlide in Panath.
p. 342. To. I. dove dice , che V oracolo chiamò Atene
disto» è» veQs'Mig , Ttpòc róc?acc pfi&fuà01» l'aquila
nelle nuvole in paragone delle altre Citta : benché Suida
voglia , che fi dica ètti tw SvaoLXarow, di coloro , che
non pojfono effer preji : fi veda il Teforo fieli' Indice.
(7) Mei Catal. K CLX. Fu trovato coli' altra
pittura compagna negli fcavi di Portici .
(8) Può dirfi quefla caffettina zw'acerra , di cui fi
è parlato altrove ; e tutto V abbigliamento della figu-
ra dimoerà , che fia una Sacerdoteffa , 0 tale almeno,
che fia in atto di far offerta , 0 facrifizio ; come in
più luoghi de Tomi antecedenti fi è detto in occafio-
ne di figure fimili .
(9) Nel Catalogo & CLIX.
TAVOLA I. 3
pofa fopra un gruppo di nuvole un'àquila (ó).
Il primo (?) degli altri pezzi , che fi fono aggiunti per
riempire il vuoto del rame, contiene in campo bianco una
donna, con gli orecchini , con corona di frondi in tefta,
e con gran ^/q giallo : la lunga w/fe di color paonazzet-
to le giugne fino al , che refta /calzo, e lafcia {co-
verto tutto il braccio deftro : il cerchietto , che le adorna
il , è a color d'oro \ e dello fìeflb colore fono il di-
/co, eh' ella foftiene colla finifira mano, e la ben lavorata
cajfettina, che vi è dentro (8).
Nel terzo pezzo ^ , compagno al primo , fi vede un
giovane anche con corona S frondi , e con faccetta , le
di cui eftremità gli pendon sul collo : Y abito a corte ma-
niche è di color verde : il panno , che tiene avvolto alla
cintura, è di color rojfo -, e dello fìeflb colore fono i cal-
zari ;
ha intendere non dell'Iride ordinaria , la quale non
minaccia altro, che poggia , ma non guerra : len-
tie converrete anche all' Iride ordinaria, fe fi
Voglia attendere V altra 'Etimologia , che danno i
Grammatici dell' Iride , qua fi spiQ difeordia , per-
chè per lo più fi manda Mercurio a portar pace ,
e allegrezza , V Iride ad annunciar male : come nota
Servio Aen. V. 606. e come efprejfamente dice Nonno
XX. Kyystov sirèfWf Swdyy&o» : mandò la
meflaggiera Iride , meflaggiera infaufta Onde da'
poeti pojieriori ad Omero è data per mejfaggiera a Giu-
none , dea della difeordia , e del furore : fi veda Spa-
nemio Hymn. in Del. 226. Onde è chiaro , che s'in-
ganna Fulgenzio Mytholog. II 3- àove fcrive » che
« Giunone" fi dà V Iride , quali arcum pacis : fi
veda ivi lo Staveren : fi veda anche il Vojfio Idolo-
latr. III. 13 dove ne porta V etimologie Orientali , e
fpega quel che fi legge nel Gen. 9 dell' arco , che fi
dice pojìoin fignum ìbederis. Quel che gli antichi Filo-
fofi pewfarono dell' Iride, è fregato da Plutarco de Plac.
Phil. Ili 5. Ed è notabile quel eh dice Olimpiodoro in
III. Meteor. Arift. che Tolomeo oj'ervò un' Iride di fette
colori : onde par , ebe gli antichi avefferv potuto ave-
re qualche idea de' fette colori, che formano il raggio
del Sole . Comunque fia, è da avvertirfi al nojlro pro-
pofito quel che dice Euftazio II. E. p- 555* C]ev^'
re da alcuni era creduto figlio di Zefiro , e dell Iride;
e che quella avea anche qualche co fa di amorofo , an-
che per la bellezza de' fuoi colori , QlMm fi pr°pofen
due congetture per dar ragione di quefla pittura : altri
difero , che potea dinotare, che Amore difarma Gio-
ve M fulmine , e gli addita h fcettro , $er avver-
tirlo , che gli uomini fi governano meglio coli' amore ,
che col timore : fi veda Begero T. P. S. pag. 3. dovè
in una gemma fi offerva anche Giove con Amore.
Altri credettero alluderfi qui al dominio, che ha dimo-
re fopra tutte le cofe , e che la fui forza difarma l»
fleffj Giove;fi veda /'Antologia IV. 12. 63. e 64.
(6) L' Aquila è V uccello proprio di Giove : fe ne
jpojfono vedere le ragioni fifiche , e favolofe in Igino
Aftr. Poet. III. 16. e in ^Antonino Liberale cap. 6. e
in Euftazio II. <y. p. 1351. e in Servio Aen. I. 398.
dove tra le molte favole riferifee anche quella , che
Aeto ( 0 fia l' Aquila ) fu un ragazzo amato da Gio-
ve , e da Giunone mutato in uccello del fuo nome.
Si avvertì a quefto propofito il proverbio dsTÓ; èsf rs~
QsMiq , l'aquila nelle nuvole , che s'incontra in
Arijlofane Equ. 1010. e Avib. 979. per dinotare il
colmo della grandezza , 0 il grado più fublime : come
lo fpiegano ivi gli Scoli afti , ed Arijlide in Panath.
p. 342. To. I. dove dice , che V oracolo chiamò Atene
disto» è» veQs'Mig , Ttpòc róc?acc pfi&fuà01» l'aquila
nelle nuvole in paragone delle altre Citta : benché Suida
voglia , che fi dica ètti tw SvaoLXarow, di coloro , che
non pojfono effer preji : fi veda il Teforo fieli' Indice.
(7) Mei Catal. K CLX. Fu trovato coli' altra
pittura compagna negli fcavi di Portici .
(8) Può dirfi quefla caffettina zw'acerra , di cui fi
è parlato altrove ; e tutto V abbigliamento della figu-
ra dimoerà , che fia una Sacerdoteffa , 0 tale almeno,
che fia in atto di far offerta , 0 facrifizio ; come in
più luoghi de Tomi antecedenti fi è detto in occafio-
ne di figure fimili .
(9) Nel Catalogo & CLIX.