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4 TAVOLA l.
zari : la menfa, eh' egli tiene colle due mani , è a color
di metallo (IO).
Nella pittura di mezzo ft vede in dietro un pez-
zo di architettura con Soffitta foftenuta da tre pilaftri,
e da una colo/ma *, il tutto di una tinta gialletta : e al di-
nanzi un Erma, che finifee in zampe di animali, e pog-
gia fopra X abaco centinaio di un pezzo di pilaftro , che
ha in mezzo un ovato bislungo, e termina in fogliami, e
tutto è di una tinta rojfaftra : la tefia àdVBrma è cinta
da fa/eia, o diadema f j e un altra fafeetta gira intorno
sSHorecchie «, e feende giù per di dietro , e oltrepaffa an-
che le due anze quadrate to) : il feftoncino di mezzo è
verde, e lo Jcettro, o baftone, a cui è intrecciata , è
fio) menfe y?m//i , c<&<? appartengano a* fa- egli : Riciniatus Jupiter, atque barbatus dextra fiì-
trìfizii , e fi diceano Anclabria , fi è parlato in altro pitem fuftinens perdolatum in fulminis morem: poi-
ìu"go : e può vederfi lo Stukio de Sacrif. p. gS.e'l Vof cbè il ricinio era appunto una fpecìe dì cuffia . E Ji è
Jio Etym. in Ancilla , dove tra le altre etimologie anche altrove notato , che a Giove Ctefio fi metteano
riferijce anche quella di Mureto , da àyxó?iog , cur- le corone fifpefe alle orecchie , come qui fi vede. Di
vo ; onde anche è detto ancile : e fecondo quejìa de- Giove Ctefio , come era rapprefentato , e perchè fi
rivaziane l'anclabri farebbero rotonde , contro V offer- ntettea nelle difpenfe , fi veda Ateneo XI. 6. e ivi
vazione per altro cofìante di vederfi ne' monumenti Cafaubono : Arpocrazione in Hreais , e ivi // Vale/io:
antichi le menfe fiere per lo pià quadrate . Del re- e Sparemio a Giuliano Orat. I. p. 69. A7£ folamente
fio è mto l'ufo delle menfe ( anche portatili , dette era tra gli dei dcmejìici ; facendo Paufania l. 31.
forfè gertibula , 0 cartibula da' Latini : Varrone de menzione dell'ara di Giove Ctefio in uno degli anti~
L. L. IV. p. 31. e fJLxytSsg da' Greci: Polluce VI. chi tempii dell' Attica', e da quefto s'implorava la
83. e X. Si. ) per le cofe fiacre ne' tempi, nelle Cu- fanità , e la ricchezza , ìyìeia , mi kty,g[q dyoLQri,
rie , e ne' Sepolcri , come fi dirà altrove : e ad ogni come dice lfeo , avvertito da Valefio 1. c.
modo quejìa menfa anche fa vedere , che la figura fia (13) Di quefie anze fi è parlato nelle note della
un mini/tro facro. Tav. XXXVI. del III. Torno. Si veda anche Begero
(11) Mei Catal. N. CLXJF. Anche quejìa fu tro- Th. Br. p. 79.
vaia negli fcavi di Portici. (14) Potrebbe dirfi finto d'oro; come già fi è av-
(12) Può dirfi la tejla di un Giove , a cui con- vertito di fopra , che i fulmini , che fi dedicavano a
Verrebbe tutto ciò , che l'accompagna . Anzi da Arno- Giove , eran d'oro . J$è mancò tra noi chi credeffe
Ho VI. p. 91. potrebbe anche trarfi lume di quelV rapprefentato in queflo Erma un Giove Terminale j
involto , che covre la tejla di quejl' Erma ; dicendo Ji veda il Begero Th. Br. p. 76".
TAVOLA IL
4 TAVOLA l.
zari : la menfa, eh' egli tiene colle due mani , è a color
di metallo (IO).
Nella pittura di mezzo ft vede in dietro un pez-
zo di architettura con Soffitta foftenuta da tre pilaftri,
e da una colo/ma *, il tutto di una tinta gialletta : e al di-
nanzi un Erma, che finifee in zampe di animali, e pog-
gia fopra X abaco centinaio di un pezzo di pilaftro , che
ha in mezzo un ovato bislungo, e termina in fogliami, e
tutto è di una tinta rojfaftra : la tefia àdVBrma è cinta
da fa/eia, o diadema f j e un altra fafeetta gira intorno
sSHorecchie «, e feende giù per di dietro , e oltrepaffa an-
che le due anze quadrate to) : il feftoncino di mezzo è
verde, e lo Jcettro, o baftone, a cui è intrecciata , è
fio) menfe y?m//i , c<&<? appartengano a* fa- egli : Riciniatus Jupiter, atque barbatus dextra fiì-
trìfizii , e fi diceano Anclabria , fi è parlato in altro pitem fuftinens perdolatum in fulminis morem: poi-
ìu"go : e può vederfi lo Stukio de Sacrif. p. gS.e'l Vof cbè il ricinio era appunto una fpecìe dì cuffia . E Ji è
Jio Etym. in Ancilla , dove tra le altre etimologie anche altrove notato , che a Giove Ctefio fi metteano
riferijce anche quella di Mureto , da àyxó?iog , cur- le corone fifpefe alle orecchie , come qui fi vede. Di
vo ; onde anche è detto ancile : e fecondo quejìa de- Giove Ctefio , come era rapprefentato , e perchè fi
rivaziane l'anclabri farebbero rotonde , contro V offer- ntettea nelle difpenfe , fi veda Ateneo XI. 6. e ivi
vazione per altro cofìante di vederfi ne' monumenti Cafaubono : Arpocrazione in Hreais , e ivi // Vale/io:
antichi le menfe fiere per lo pià quadrate . Del re- e Sparemio a Giuliano Orat. I. p. 69. A7£ folamente
fio è mto l'ufo delle menfe ( anche portatili , dette era tra gli dei dcmejìici ; facendo Paufania l. 31.
forfè gertibula , 0 cartibula da' Latini : Varrone de menzione dell'ara di Giove Ctefio in uno degli anti~
L. L. IV. p. 31. e fJLxytSsg da' Greci: Polluce VI. chi tempii dell' Attica', e da quefto s'implorava la
83. e X. Si. ) per le cofe fiacre ne' tempi, nelle Cu- fanità , e la ricchezza , ìyìeia , mi kty,g[q dyoLQri,
rie , e ne' Sepolcri , come fi dirà altrove : e ad ogni come dice lfeo , avvertito da Valefio 1. c.
modo quejìa menfa anche fa vedere , che la figura fia (13) Di quefie anze fi è parlato nelle note della
un mini/tro facro. Tav. XXXVI. del III. Torno. Si veda anche Begero
(11) Mei Catal. N. CLXJF. Anche quejìa fu tro- Th. Br. p. 79.
vaia negli fcavi di Portici. (14) Potrebbe dirfi finto d'oro; come già fi è av-
(12) Può dirfi la tejla di un Giove , a cui con- vertito di fopra , che i fulmini , che fi dedicavano a
Verrebbe tutto ciò , che l'accompagna . Anzi da Arno- Giove , eran d'oro . J$è mancò tra noi chi credeffe
Ho VI. p. 91. potrebbe anche trarfi lume di quelV rapprefentato in queflo Erma un Giove Terminale j
involto , che covre la tejla di quejl' Erma ; dicendo Ji veda il Begero Th. Br. p. 76".
TAVOLA IL