9
TAVOLA
XT "V
X .A.
no, o canefiro \ che voglia dirfi (s).
La feconda ^ è coronata di frondi (s) -, ha i braccialet-
ti a color d'ara e colla fmifira foftiene un corbello ^ di
figura non ordinaria , cinto da una fafcetta , e pieno di
jfcn? , Q frutta \ come par che dimoftrino le frondi , le
quali comparifcono al di fopra . Potrebbe anche qui fi>
ipettarfi indicata qualche offerta a Bacco , o ad altro dio
della campagna M.
Scoliate di E/chilo SuppL ver£ 199- fhe i fup-
flichevoli eolla mano finifira tenevano il ramo , e
colla defera firingeano ìa fatua del dia , a cui
ricorreano . Del rejlo fi è altrove qffervato, che i ra-
mufcelii de' fupplieh e voli » 0 quelli , che fervivano per
le after/ioni deli' acqua luflrak , erano 0 di lauro 0
di oliva » come fe mira efifère il qui dipinto . E feb-
lene nelle funzioni- appartenenti a Bacco fijjè proprio
il ramo di fico , come fi è notato in altro luogo con
Plutarco; 0 anche di abete » e di quercia , come dice
"Euripide Bacch. v, 109. e no. ad ogni modo nell'
Inno Omeric > a Bacco gli fi dà ambe il lauro , co-
me offerva Sfatai Conte V. 15. Si notò quejlo, da chi
volle credere in quefie due figure due minifre di quel
dio.
(3) PotreUe quello canefiro appartenere a funzio-
ne bacchica, , e potrebbe anche dinotare generalmente
una mirJjìra di facrificio ; effendofi altrove accenna-
to , che ne1 cauefìri fi metteano tutte le cofe , che
dove a no aver ufo nel farfi il facrificio : e così i Ca-
nefii i, come le cofe , che vi fi conteneano , diceanfi x'?.o-
yu"oli '.fi veda lo Siuckio de Sacri!, p. 147.
A (4) Nella Caf N. VCCCXCV.
(5) Se qufle frondi fi prendano per edera ,. come
parvero a molli ( efifindo per altro la pittura ajfai
patita ne' colori ) ; apparterrebbe quefla , e V altra
fua compagna a Bacco , di cui prepria e particolare
era V edera , cerne è notifiimo.
(6) Sembra ejjèr di vinchi , 0 di altra fimil for-
fa di verghe legate infieme . Cohtmella X. 300. e
feeg. nomina varie forte di panieri per riporvi de'
fiori , 0 de frutti , 0 dell' erbe :
Formolo Nais puero formofìor ipfa
Fer calathis violam, & nigro permifta liguftro
Balfamacum calia neófcens, croceofque corymbos
Sparge mero Bacchi; namBacchus condit odores.
Et vos agieftes , duro qui pollice molies
Demetitis fìores , cano jam vimine textum
Sirpiculum ferrugineis onerate hyacinthis:
Jam ròfà diftendat contorti ftamina junci,
PreflTaqije fiammeola rumpatur fifeina caltha,
E Claudiana de' calati di campagna, 11. P. II. 137.
, . . nunc vimine texto
Ridentes calathos fpoliis agreftibus implent.
Del firpiculo fa menzione anche Properzio IV. El. II.
40. per riporvi le rofe:
Sirpiculis medio pulvere ferre rofam :
e Lucilio preffo Nonio in Holerorum per ufo dell'ortag-
gio : lirpicuìaeque olerorum . Lo Schejfero de re ve-
nie IL 20. riduce il firpiculo ad una fpecie di corba
fatta dì giunchi , contro il fehtimeni0 di Scaligero a
Varrone de L. L. p. 60. che lo crede una fpecie di
carro. Ovidio Faft. IV. 754. parla della fifeina, per
riporvi le frondi:
Unde data eft aegrae fifeina frondis ovì.
Potrebbe il cefteilo qui dipinto riferirfi ad una di
quejle fpecie ; e potrebbe anche crederfi ripieno d'uva,
come par che faccia fofpettare qualche indicazione di
pampini . Neil' Antologia IV. 5. Ep. V. fi deferivo
una Baccante, che porta dell' uva per offerirla a Bacco.
Xiel re/io vedendofi nelle medaglie, e ne' marmi anti-
chi la figura del calato talvolta col fondo convejf, e-
più frequentemente col fondo piano , e tale appunto,
quale è qui dipinto , febbene non così alto ( fi veda.
Spanemio H. in Cer. v. 1. ) ; potrebbe con gran ve-
rifimiglianza dirfi quefio un calatifco ; è da Catullo
è detto virgatus , perchè compofto di verghette, come
appunto fembra e fer e anche il nojlro . Si veda la no-
ta feg.
(7) Vi fu chi volle dirle due ballerine ; e ridurre,
il loro ballo a quello , che diceafi xccAsttìimiog , di cui
dice Efichio : YaAxOi'aKog , sUog òpyirjvsag, mi qksZoq
yuyaixsic>> : Calatifco ( corbelìetto ) fpecie di ballo ;
e vafo proprio di donne; fi veda Meurfio Orch. in
XCC?ia6i'ay.CQ ; così detto forfè , perchè faceafi portando
in mano de' panieri . Quefio penfiero non fi opporrebbe
all'altro d'indiearfi qui un'offerta a Bacco , 0 ad
altra deità della campagna : erano infatti le talifie
quelle fefìe , che fi celebravano dagli agricoltori dopo
la raccolta delle biade , e de' frutti , offerendone le
primizie a Bacco , e a Cerere , come dice il Retore
Menandro ; 0 a Cerere , e agli dei della campagna ,
come fcrive V Etimologico ; fi veda Meurfio Graec.
Fer. in tìocTiCaix , e Pietro Caflellano de Feft. Graec.
nellaJlejfa voce. // dirle due Ninfe, 0 due dee,few
Irò poco verifimiìe congettura .
TAVOLA XX.
TAVOLA
XT "V
X .A.
no, o canefiro \ che voglia dirfi (s).
La feconda ^ è coronata di frondi (s) -, ha i braccialet-
ti a color d'ara e colla fmifira foftiene un corbello ^ di
figura non ordinaria , cinto da una fafcetta , e pieno di
jfcn? , Q frutta \ come par che dimoftrino le frondi , le
quali comparifcono al di fopra . Potrebbe anche qui fi>
ipettarfi indicata qualche offerta a Bacco , o ad altro dio
della campagna M.
Scoliate di E/chilo SuppL ver£ 199- fhe i fup-
flichevoli eolla mano finifira tenevano il ramo , e
colla defera firingeano ìa fatua del dia , a cui
ricorreano . Del rejlo fi è altrove qffervato, che i ra-
mufcelii de' fupplieh e voli » 0 quelli , che fervivano per
le after/ioni deli' acqua luflrak , erano 0 di lauro 0
di oliva » come fe mira efifère il qui dipinto . E feb-
lene nelle funzioni- appartenenti a Bacco fijjè proprio
il ramo di fico , come fi è notato in altro luogo con
Plutarco; 0 anche di abete » e di quercia , come dice
"Euripide Bacch. v, 109. e no. ad ogni modo nell'
Inno Omeric > a Bacco gli fi dà ambe il lauro , co-
me offerva Sfatai Conte V. 15. Si notò quejlo, da chi
volle credere in quefie due figure due minifre di quel
dio.
(3) PotreUe quello canefiro appartenere a funzio-
ne bacchica, , e potrebbe anche dinotare generalmente
una mirJjìra di facrificio ; effendofi altrove accenna-
to , che ne1 cauefìri fi metteano tutte le cofe , che
dove a no aver ufo nel farfi il facrificio : e così i Ca-
nefii i, come le cofe , che vi fi conteneano , diceanfi x'?.o-
yu"oli '.fi veda lo Siuckio de Sacri!, p. 147.
A (4) Nella Caf N. VCCCXCV.
(5) Se qufle frondi fi prendano per edera ,. come
parvero a molli ( efifindo per altro la pittura ajfai
patita ne' colori ) ; apparterrebbe quefla , e V altra
fua compagna a Bacco , di cui prepria e particolare
era V edera , cerne è notifiimo.
(6) Sembra ejjèr di vinchi , 0 di altra fimil for-
fa di verghe legate infieme . Cohtmella X. 300. e
feeg. nomina varie forte di panieri per riporvi de'
fiori , 0 de frutti , 0 dell' erbe :
Formolo Nais puero formofìor ipfa
Fer calathis violam, & nigro permifta liguftro
Balfamacum calia neófcens, croceofque corymbos
Sparge mero Bacchi; namBacchus condit odores.
Et vos agieftes , duro qui pollice molies
Demetitis fìores , cano jam vimine textum
Sirpiculum ferrugineis onerate hyacinthis:
Jam ròfà diftendat contorti ftamina junci,
PreflTaqije fiammeola rumpatur fifeina caltha,
E Claudiana de' calati di campagna, 11. P. II. 137.
, . . nunc vimine texto
Ridentes calathos fpoliis agreftibus implent.
Del firpiculo fa menzione anche Properzio IV. El. II.
40. per riporvi le rofe:
Sirpiculis medio pulvere ferre rofam :
e Lucilio preffo Nonio in Holerorum per ufo dell'ortag-
gio : lirpicuìaeque olerorum . Lo Schejfero de re ve-
nie IL 20. riduce il firpiculo ad una fpecie di corba
fatta dì giunchi , contro il fehtimeni0 di Scaligero a
Varrone de L. L. p. 60. che lo crede una fpecie di
carro. Ovidio Faft. IV. 754. parla della fifeina, per
riporvi le frondi:
Unde data eft aegrae fifeina frondis ovì.
Potrebbe il cefteilo qui dipinto riferirfi ad una di
quejle fpecie ; e potrebbe anche crederfi ripieno d'uva,
come par che faccia fofpettare qualche indicazione di
pampini . Neil' Antologia IV. 5. Ep. V. fi deferivo
una Baccante, che porta dell' uva per offerirla a Bacco.
Xiel re/io vedendofi nelle medaglie, e ne' marmi anti-
chi la figura del calato talvolta col fondo convejf, e-
più frequentemente col fondo piano , e tale appunto,
quale è qui dipinto , febbene non così alto ( fi veda.
Spanemio H. in Cer. v. 1. ) ; potrebbe con gran ve-
rifimiglianza dirfi quefio un calatifco ; è da Catullo
è detto virgatus , perchè compofto di verghette, come
appunto fembra e fer e anche il nojlro . Si veda la no-
ta feg.
(7) Vi fu chi volle dirle due ballerine ; e ridurre,
il loro ballo a quello , che diceafi xccAsttìimiog , di cui
dice Efichio : YaAxOi'aKog , sUog òpyirjvsag, mi qksZoq
yuyaixsic>> : Calatifco ( corbelìetto ) fpecie di ballo ;
e vafo proprio di donne; fi veda Meurfio Orch. in
XCC?ia6i'ay.CQ ; così detto forfè , perchè faceafi portando
in mano de' panieri . Quefio penfiero non fi opporrebbe
all'altro d'indiearfi qui un'offerta a Bacco , 0 ad
altra deità della campagna : erano infatti le talifie
quelle fefìe , che fi celebravano dagli agricoltori dopo
la raccolta delle biade , e de' frutti , offerendone le
primizie a Bacco , e a Cerere , come dice il Retore
Menandro ; 0 a Cerere , e agli dei della campagna ,
come fcrive V Etimologico ; fi veda Meurfio Graec.
Fer. in tìocTiCaix , e Pietro Caflellano de Feft. Graec.
nellaJlejfa voce. // dirle due Ninfe, 0 due dee,few
Irò poco verifimiìe congettura .
TAVOLA XX.