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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0212
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i98 TAVOLA XLII.

roffi % e bianchi : gli orecchini fono a color <f oro : il pan-
7io, che le covre il petto, è di color giallo : la foprawoefte
è bianchiccia : le maniche fon paonazzette con molte di co-
lor ^ : e 1 reftante dell' abito , che comparifce nel j^s-
00 di lotto , è anche paonazzetto con balza verde : F altro
abito interiore, che giunge a piedi, è ^i^Z/a : i Jandali fon
r^: la poi , la quale retta legata al braccio con un

najìro turchino, è di color giallo, e così anche è il

. II tibie ine, che fiede nel mezzo , ha i capelli cafta-
gnacci, e la carnagione rojfagna : la , o capejìro,

con cui tiene fìrette le gote, è bianca fa) : il manto, o
pallio, che refta parte sulla <gfc/*r# , e parte sul

/<? del lato Oppofto , è giallo : f è cangiante tra un

torchino, e un ro^o aliai chiaro -, e nella fimbria vi fono
fi ri/ce, delle quali fono ^///^ cf, e quella di mezzo
è umfe : i pezzetti , che di tratto in tratto adornano pel
mezzo quello abito , hanno il fondo di porpora , o fia di
un rqffo carico , e i fioretti a color d' oro : la fafeia,
che gli fìrmge ltf&'/o fotto al , è gialla con balzetta

roffa : i fandati fon ^/Vz/// ; e giallette ancora fono le ti-
bie : la fedia è a color giallo , e così anche la predel-
la ,

(?) *SV <? incontrata nelle no/Ire pitture #7» alla detta legge . jS /' efi'erne flato proibito V ufo

quejìa falcia , detta da' greci QoppsTou , e da' latini alla gente di teatro da Teodofio , fa vedere , che pri-
capiftruni. ma folea anche adorarle .

(4) Si è anche altrove veduto un fimile ornamen- (5) E" chiaro , che qui fi accorda il Juono delie ti»
io proprio flte'Ti'bicini, è Citaredi :'fi veda1'la no- >bie con quello della cetra; queflo concerto diceajì aw-
ta (5) della Tavola XXXIV. di queflo Tomo: fi avvine , 0 Atticamente fyvaiifa'ct : così Suida: otclv
veda anche la nota (3) della Tavola Iti. del 11. *xiQxpot , xai a'utóg gufiCPm^: quando la cetra , e la
Tomo, dove full' abito della Mufa Comica fi ricono- tibia fuonano d'accordo: benché grettamente cumini%
fee un pezzetto di porpora fimile in parte a quelli, dinoti V accordo di due tibie ; e poi generalmente fi
che qui fi vedono . Vi fu chi avvertì , che forfè le prenda per qualunque concento : fi veda lo fiejfo Suida
crufle , di cui 'parla la L. 11*. C. Theod. de Scenic. nella flejja voce ^vvaiPu'av, e ivi il Kujìero. Si veda
potrebbero riferirfi a quefti pezzetti, che fi vedono di- anche Polluce IV. 83. dove o/ferva, che aivxvìJct di-
pinti full' abito del nofìro Tibicine . Si proibifeono in ceafi in Atene un concento di tibie, che fi ficea fiel-
quella Legge alle donne di teatro tra le altre cofe le fefte Panatenaiche. IL fi avvertì a queflo propofito,
anche le crufie con quefle parole : His quòque ve-fti- che lo fleffo Polluce dice ivi: KolC MtfW<w&' 7-, x&t
bus noverint abfìinendum, quas graeco nomine ac la- ■noLpioLix^lhi; vó/xoi Kidapi^yipioi , òiQ km 7>poGYìi?iCuv,
tino Cruflas vocant : in quibus alio admixtus colori i meni ambi , e i pariambidi iono Homi ( canoni di
puri robur murre is inardefeit: a .fimilitudine de'pez- rhufica) cor rifpond enti alla cetra, ai quali però an-
• Stetti di marmo , che s'incorrano ne pavimenti , e di- che fi adatta la tibia. I Cementat ori ^ dopo il Cafau-
'6(ÀiJfi «ruftae : 0 di quegli ornamenti di diver/ò metal- bono ad Ateneo I. 16. p. 4^- cofani emente dicono*
lo, che s'incorrano ne' vafi d'argento , 0 fimili, e di- che non sa intender/? , che fieno $ nomi meniambi ; e
6<rnfè anche cruflae, e eniblemata:^ veda il Gotofre- molti perciò leggono, tra' #uUH lo fleffo Cafaubono , e

Salma/io,
 
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