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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0306
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29s TAVOLA LVIII.

po roffo ^ : la colonna colla fua bafe quadrata , è di un
giallo ofcuro \ il pezzo del piedefiallo ornato di arabefcbi,
è *9 e 1 ^££0 quadrato , su cui quefto fi appoggia ^

è anche ^//a : ficcome gialli ancora fono tutti gli altri
or7iati così del fregio fuperiore , dove fono i griffi 1 le
tnafebere, e gli arabe/chi \ come il fregio inferiore : i due
pegafi fono di un color bianco ammortito : il fondo del ri-
quadro , dove fono i pegafi, e ì fregio da effi fofìenuto,
è nero % ficcome nero anche è il riquadro inferiore, dove
fi vede una J^enere con corona gemmata (6) in tejìa, di-
fìefa fcpra un toro marino , guidato da un Tritone : e
due Amorini , de' quali uno precede guidando un delfi-
no frenato \ e faltro fiegue P^enere ^ reggendo anche egli
il freno a due delfini, e tenendo nella finifira la sferza ^\
Degli altri quattro frammenti (8) , che uniti infieme
formano F ultimo pezzo del rame , i due di mezzo fon
compagni : tutti due hanno il campo nero \ ìefàfce infe-
riori verdi, e i candelabri, o pezzi di colonne grotte/cbe,
fe voglian cosi chiamarli, fono gialli : la prima Ninfa ha
il manto verde, F altra rc^o W . Corrifpondenti anche tra

loro fono i due pezzi laterali : fon parimente in campo ne-
ro \ e contengono due Gemi fimili con panni a color pao-
nazzetto : uno è coronato, e tiene forfe un vafo colle due
mani (lo) v f altro ha in tefta il petafo alato 3 colla deftra

tiene

Dumque auro phalerae, gemrrns dum frena renident, fi veda Tibullo I. El.VI. io. e ivi WBroukufio :e in più
Hac uterum cinge frementis equi: pitture fi è incentrato , come qui fi vede, rappvefen-

fi vedano anche gli Epigrammi XXL e XXIII. sullo tato così lo jlejfo Amore , di cui il delfino è il fim-
Jlejfo argomento. toh ; come ojfèrva il Liceto de Gemm. cap. 90.

(5) Nel Catal K CCCXC1X. dopo il Pièno Hier. lib. 27. cap. io,

(6) Della corona di gemme fatta da Vulcano per (3) Son tutti uniti nella Jleja Caffetta fegnata
Venere, fi veda Eratojlene Catafì. 5. benché altri nel Catal. col N! DCXK

V attribuì/cono a Tetide', altri ad Anf trite {fi veda (9) £f difficile determinare quali Ninfe , ó dee
Igino Aftr. Poet. IL e Paufania T, 17. ): e V una aUia qui voluto indicarci il pittore: e generalmente
t V altra di quejle potreUe anche dirfi qui rapprefenta- dal vederfi il manto formar^ loro sul capo , come una
ta ; se non che il vedervifi infieme i due Amorini vela , può dedurfi, che aUia voluto rapprefentar due
rende più verifimile il crederla Venere . Del rejlo una Ninfe marine , come in altro luogo fi è ojférvato. ^
pittura quafi del tutto fintile a quela fi è veduta (10) PotreUe dirfi un Bacco , 0 il fuo Genio:
fiel II. Tomo. Tav. XLIV. fi vedano ivi le note. vedendofi tra i burli di bronzo del Mufeo Reale un

(7) Frequentiffìma è quefia imagine di vederfi i Bacco fimile , coronato di edera , e alato,
delfini frenati s che portano Ninfe , a dee marine :
 
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