20S
DELLA GRA N t> E Z ZA JDLLIJ ORIGINALE
\T-7iit\Ciwipivm ad. v ir
m. — „,;, __________ ...... __rvi-d Sli-ant un
TAVOLA LIV.
O N O in quella Tavola uniti tre M
Patinatori ^ , o fieno tre giovanetti ,
co1 riti a forma di animali nelle defìre,
e colle patere nelle fmiftre *, tutti tre
coronati di frondi intrecciate con vit-
te, e collo fteffo abito corto : il primo,
e l'ultimo hanno i fandaìi, o crepide ai
piedi -,
(1) "Furono trovati tutù nelle fcavazioni di Portici.
(2) Frequentiffjme ad incontrar/} fono finteli Jìa-
tuette, e chiamanfi comunemente dagli antiquarii Po-
dilatori, perchè fi crede , che rapprefentino quei gio-
vanetti , che mefeeano , e minijìravano il vino nelle
tnenfe , 0 ne' facrificii: ( Popma de Oper. Serv. p. 110.
Pìgnorio de Serv. p. 141. il Bellori Lue. Ant. P. I.
Tab. 13. e 14. il CaJ'ali de Triclin. cap. 1. il Ciac-
conio de Tricl. p. 95. e l'Orfìni nell" Appendice p. 345.
la. Chaujfe Min. Rom. To.L. Se<5L II. Tab. 47. e 48.
e oltre agli altri il Buonarroti Med. p. 433. Begero
Th. Br. Tom. 111. p. 367. Montfaucon Tom. III.
P. I. Tab. 59. e 60. ) : e in fatti i più belli ragaz-
zi , e i più graziofi tra i fervi erano fcelti a mefee-*
re il vino nelle menfe , e fon deferitti tali appunto ,
quali fi vedono rapprsfentati in quejìe fiatuette( Filone-
de vita contempi. Apulejo lib. II. Met. Seneca Ep. 19»
Giovenale Sat. V. 59. IX. 47. Orazio II. Sat. Vili. 69. )..
Ed Ateneo X. 6. p. 424. offerva , che prejjò gli antichi
Greci, e preffo \ Romani i più nobili giovanetti era-
no impiegati a mìniflrare il vino ne' conviti , e ne'
facrificii : e Saffò loda molto fuo fratello, perchè uvea
fatto da mefeitore ne' pubblici conviti de' Mitilenei :
e nota lo fieffo Ateneo 1. c. che a Cline, pocillatrice
di Tolomeo Filadelfo , furono erette in Aleffandria
molte jlatue [ioyoy_ÌT6jvoic , guTOV xpXTxnag si> Tccig
%sp<ììv , con una vefte fola, e col rito tra le mani.
Eufiazio Od. 0. p. 1900. v. 26. fa anche menzione del
tempio detto dei Pocilratore oivo^c'a , dove fi vedea,
la fatua di Eunomo figlia di Architele ( Apollodo-
ro II. p. 78. ) in atto di porgere la tazza ad Er-
cole, e perciò da altri detto Ciato (Paufania lì. 13.).
Potrebbe dunque dirfi, che 0 dall'affetto de'padroni verfo
tali ragazzi , 0 de'parenti verfo i loro figli, 0 anche
per onore faceanfi firn ili Jlatuetterapprefentantì i giova-
netti in quella forma. E quando non voglia crederfi
che fieno tali immagini i ritratti particolari ^'Pocilla-
tori, potrebbe anche dirfi , che rapprefentafferò i Ca-
milli, 0 fieno i giovanetti, che minijìravano ne'facrifi-
cii : e forfg lo fieffo Mercurio : fapendofi di Ateneo
Le.
DELLA GRA N t> E Z ZA JDLLIJ ORIGINALE
\T-7iit\Ciwipivm ad. v ir
m. — „,;, __________ ...... __rvi-d Sli-ant un
TAVOLA LIV.
O N O in quella Tavola uniti tre M
Patinatori ^ , o fieno tre giovanetti ,
co1 riti a forma di animali nelle defìre,
e colle patere nelle fmiftre *, tutti tre
coronati di frondi intrecciate con vit-
te, e collo fteffo abito corto : il primo,
e l'ultimo hanno i fandaìi, o crepide ai
piedi -,
(1) "Furono trovati tutù nelle fcavazioni di Portici.
(2) Frequentiffjme ad incontrar/} fono finteli Jìa-
tuette, e chiamanfi comunemente dagli antiquarii Po-
dilatori, perchè fi crede , che rapprefentino quei gio-
vanetti , che mefeeano , e minijìravano il vino nelle
tnenfe , 0 ne' facrificii: ( Popma de Oper. Serv. p. 110.
Pìgnorio de Serv. p. 141. il Bellori Lue. Ant. P. I.
Tab. 13. e 14. il CaJ'ali de Triclin. cap. 1. il Ciac-
conio de Tricl. p. 95. e l'Orfìni nell" Appendice p. 345.
la. Chaujfe Min. Rom. To.L. Se<5L II. Tab. 47. e 48.
e oltre agli altri il Buonarroti Med. p. 433. Begero
Th. Br. Tom. 111. p. 367. Montfaucon Tom. III.
P. I. Tab. 59. e 60. ) : e in fatti i più belli ragaz-
zi , e i più graziofi tra i fervi erano fcelti a mefee-*
re il vino nelle menfe , e fon deferitti tali appunto ,
quali fi vedono rapprsfentati in quejìe fiatuette( Filone-
de vita contempi. Apulejo lib. II. Met. Seneca Ep. 19»
Giovenale Sat. V. 59. IX. 47. Orazio II. Sat. Vili. 69. )..
Ed Ateneo X. 6. p. 424. offerva , che prejjò gli antichi
Greci, e preffo \ Romani i più nobili giovanetti era-
no impiegati a mìniflrare il vino ne' conviti , e ne'
facrificii : e Saffò loda molto fuo fratello, perchè uvea
fatto da mefeitore ne' pubblici conviti de' Mitilenei :
e nota lo fieffo Ateneo 1. c. che a Cline, pocillatrice
di Tolomeo Filadelfo , furono erette in Aleffandria
molte jlatue [ioyoy_ÌT6jvoic , guTOV xpXTxnag si> Tccig
%sp<ììv , con una vefte fola, e col rito tra le mani.
Eufiazio Od. 0. p. 1900. v. 26. fa anche menzione del
tempio detto dei Pocilratore oivo^c'a , dove fi vedea,
la fatua di Eunomo figlia di Architele ( Apollodo-
ro II. p. 78. ) in atto di porgere la tazza ad Er-
cole, e perciò da altri detto Ciato (Paufania lì. 13.).
Potrebbe dunque dirfi, che 0 dall'affetto de'padroni verfo
tali ragazzi , 0 de'parenti verfo i loro figli, 0 anche
per onore faceanfi firn ili Jlatuetterapprefentantì i giova-
netti in quella forma. E quando non voglia crederfi
che fieno tali immagini i ritratti particolari ^'Pocilla-
tori, potrebbe anche dirfi , che rapprefentafferò i Ca-
milli, 0 fieno i giovanetti, che minijìravano ne'facrifi-
cii : e forfg lo fieffo Mercurio : fapendofi di Ateneo
Le.