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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0094
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78 TAVOLA XVII.

ferto di fiori ^ ha la vefte , e la fa/eia, che svolazza ì
tutte c<?rdÉ : e Y una, e F altra ha i ravvolti sulla

tefìa a modo di pina W.

derìde per lo più i P'iliagarici , <? ? Platonici. E (3) £ gtè avvertito , afe ? fiorì, e i frutti
/flr/^ ptrette formar/i un fofpetto , che la favola di hanno rapporto ad Amore . Si veda Ateneo ( XII
Ffiche foffe uno dei fegreti Pitagorici sulla dottrina p. 554. ) , dove dà ragione del portarli i fiori e
delle anime , e sul circuito delle medefime , adottato i frutti dagli amanti. '
poi da' Platonici_ ; e che Ariftofonte aveffe tali cofe (4) Crobili , e Scorpii , e Corimbii diceanfì sì
raccolte , e pulllicate . Comunque fi a , quejle nqftre fatte accomodature di capelli , come fi è avvertito in
pitture fon di un pregio grandifjimo , appunto per- più luoghi dei Tomi precedenti : e poffon vederli i
chè ci aJJJcurano di efjer la favola di Pfiche molto Comentatori di Petronio cap. no.
più antica di Apulejo.

TAVOLA XVIII.
 
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