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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0136
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i2o TAVOLA XXVII,

al di cui polfo ha un armili® a color cf oro, fbflqnendo,
o accomodandoli il manto con efpreffione. Sarebbe quefta
pittura di ira pregio Angolare, le poteffe dirli con lìcu-
rezza, che rappresati XIride fc)9o X Aurora (6K

NeiF

Hai EsQupB itolU Qclgi ysvéa9at ?4? epura , laura mani attribuivano all'Iride il color purpureo nelle
ti '■ §T« (Aidsóerai Slot rr,s d?i?iYiyop8fiéi>W ipiy hsi fazioni del circo , diverfo dal colore della fazione
mi aura syet V èiratyoSiTW Sa tO T&> ^Ufxdrav rofla ( Suetonio Dom. 7, ) , Ed è qui da avvertir/2
Ha'ZTiCg • Sto mi oim'as ?r% 'èxew SoksT npòg A'Qpo-, l'errore di Plutarco (le) che f appone il color pur-
ftfffl; dicono , che l'Iride anche effa fìa arnorofa ; pureo nell'Iride effer quel di mezzo , e 7 verde , e
c alcuni anche dicono , che dall'Iride, e da Zefiro il roffb gli e/tremi : p<?r #/£ro avverte anche il Cor-
ila nato Amore: le quali cofe fon così favoleggiate fini , che Plutarco non aveva capito ne pure i fenti-
per luride allegorica; poiché anche ella Ila qualche timenti degli antichi intorno all' origine dell' Iride .
cofa di graziolo per la bellezza de' fuoi colorì ; e Comunque fia , fembra , che il nojlro Pittore abbia
quindi fembra avere un certo rapporto . e di- propri f>mmt e r/ipp™fintata, V Iride, e nelle ali , e ne-
jnefìichezza con Venere . Si veda la nota (6) . E" gli abiti tutta paonazza , 0 Jia purpurea ; e per
mota poi la forma circolare degli fpecchi ; onde efprimere la varietà de' colori , che Ovidio fa com-
il graziofo penjìero di quel debitore prefil Ari^ parìr nella vejle dell'Iride ( Met. XI. 589.):
fiofane ( Nub. v. 750, ) che volea chiuder la L/una Dixerat : Induitur velamina mille colorimi
in un fodero di fpecchi"o per non pagare i debiti 9 Iris, §C arquato caelum curvamine fignac,
di cui fi facea V efazione al primo del mefe re- con fantafia egualmente bella , e forfè più gentile ce
golato co'giorni della Luna . Oltreché gli feudi fi ef- la rapprefenta colla tefta adorna di fiori a più colo-
Ji, le patere , e le conche fervivan da fpecchi , co- ri , in atto di vagheggiarfi , e comporfi nello fpec-
me (ferva Spanemio a Callimaco (H, in Pali. v. 21.), ch'io; anche forfè per accennare l'opinione degli anti-
Delle diverje materie dell'i Specchi fi veda Plinio chi ( Plinio XII. 24. Plutarco Syrrjp. IV, 2. Teofra-
( XXXIII. 9. ), e gli altri notati dallo fiejjh Spane-, fio H. Pi. VI, 25. Arinotele Probi. XII. qu. 3. ),
mio ( 1. c. ), I più antichi furon di rame s come che le piante , l' erbe , e i fiori in quei luoghi , ove
fembra il qui dipinto-, onde Eficbih prejjò Stoleo appoggia l'Iride, diventino più odorofi, Nè è da ta-
( Serm. XVIII. p.164, ) dice: cefi la proprietà , con cui è dipinta qui colle fcarpe
Karónrpo» e'iSag %a?y.òg k',.chQgU y§• /'Iride, detta da Alceo sònsòiTiog ben calzata, prefi
Specchio del vifo è il rame, ì\ vin del cuore, fio Plutarco ( Amator, p. 765. ) il quale merita
Poi fi cominciarono a far di rame , e fiagno mefcola- d' ejfer veduto pel paragone , che fa tra V Iride, (pe-
ti ; ed erano fiimatifiimi quei di Brindifi ( Plinio ch'io del Sole , e V Amore , 0 Jì<* la bellezza , fpecchio
1. c. ) ; e finalmente di argento. Antichi fimi anche della divinità, 0f V indicazione dello fjpccck»© }rn
furgno gli /pecchi di oro ( Eliano V. H. XII. 58. )s par, che pofia pìà propriamente adattarfi,che all'Ir de,
e di oricalco ( Callimaco H. Pai). 19. ) , fi a quello chiamandofi la nuvola , che forma V Iride , fpecchio
i'oftone, a altra compofiztone di metalli ( Salmafio del Sole , da Anafi'agora prefi: Plutarco ( 1. c ),
fìyì. Jatr. cap- 122. p. 228. e feg. ) . e du Plutarco fi ejfio altrove (de fac. in O. L. p. 921.)

(5) Dell' Iride e come dea , e come fenomeno na- e più difiintameni e da Seneca, che più fi accoda al vero

turale,fi è parlato nella riolia (5) Tav. I, To. IV. Pitt. ( Nat. qu.1,3. ) qui ita exiftimant arcum fieri, di-

dove è dipinto l'arco celefìe Figlia di Taummte cunt in ea parte, in qua pluit , fingula ftillicidia

( 0 fia della maraviglia , come fpiega Platone nel fingula effe fpecula ; a fingulis ergo Solis imaginem

Teeteto, e Cicerone N, D. III. 20, ) , e della Ninfa recìdi : e dopo: Non eft ergo mirutn quum duae res

Elettra è detta da Efiodo ( ©507.265. v. 167. ) , e fint Sol , & nubes , ideft corpus , & fpeculum , fi

da Tzetze ( a Licofrone v. 167. ) , perchè creduta tam multa genera colorum exprimantur. Non arri-

derivar dall'acqua del mare , e de' fiumi ( Plutarco varono gli antichi a dar la vera ragione de' colori

PI. Phil. HI 5- Stazio Achill. II. 23. ) : e dea è dell'Iride per la diverfa refrangibilità de' raggi fi*

chiamata da Omero ( II- c. 206. ). Lo fiefib Omero lari, onde fi formano i fette colori primitivi, che fi

(11.0'. 398. e 7if. 185.) la chiama ypvoÓ7rrspo!>t colle vedono feparati, e dipinti nelì arco , ignorata anche

ali d'oro : e Virgilio anch' efifo ( Aep. V. 619. ) U da' moderni fino al gran Newton . Del refto è noto,,

chiama dea, e le dà le ali crocee ( Aen. IV. 700.). che il clipeo , e il difeo erano le immagini del Sole

Del refio per quel che riguarda 1 colori dell'Iride, (Cupero Harp. p. 33.); onde fempre più fi conferme-

ficcome i due ejlremi , cioè il rollo , e 7 violetto rebbe il penfiero di rapprefentarfi V Iride in quefta

porporino fono i più fenfibili : così da quefii i poeti figura, che fi fpecchia nel Sole,^ ritrarne i colori,

le davano i nomi or di rofea ( Virgilio Aen. IX. 5. fecondo V' efprefiìons di Virgilio ( Aen. IV. 701.) :

Valerio Fiacco IV. 77. ), or di purpurea ( Omero IL Mille trahit varios adverfo Sole colores.

é- 547- ) j che propriamente dinota il violetto por- (6) //'Aurora anche e fa è finta alata ( Euripi"

forino , come fi è altrove notato , e può vedsrfi ip de Troad. v, 848. ) , e così talvolta ancora rappre-

Vofio ( Idol. HI. 13.) che parla appunto dell'Iride, e fintata dagli artefici ( Cupero 1. c. p. 169. e V Ago-

avverte , che ìfidoro ( XVIIL 41. ) fcrive , che i RG- fini Piai. V, ) ; e ad ejfa conviene ancora lo fpec-
chio
 
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