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TAVOLA XXXIII.
te è /piegata da Stazio quella di Pan a Foloe ( IL per altro varie fono le opinioni , che pojjón vederJt in
Siiv. III. B. e fegg. ) . Anche leggiadramente efpreff Cafaubono (dePoèti Satyr. 1.2. p.42. e fegg. ), // qua-
fono da Nonno le due forprefe fatte da Bacco a Ni- le me dimojìra antichijfma la memoria prejfo i Gre-
cea ( XVI. 251. ) , e ad Aura ( XLVIII. 621. ) ci » e incerta , 0 intieramente fconofciuta l'origine,
dopo averle fatte addormentare con mefcer del vino Può veder/1 anche il Meziriac a Ovidio ( To. I.
nelle acque de'fonti , dove effe foleano andare a iere. p-439- e fegg. ) dove lungamente parla de'Satiri ■> e
Anzi Mennone {prejfo Fozio cap. 43. p. 739-) rac- di tutti gli altri Jimili dei de' hofchi. Del rejlo nella
contando l'origine della Città di Nicea > dice che favola fpejfo s'incontrano de'figli de'Satiri per violen-
Bacco avendo fatta addormentar la Ninfa di tal no- ze fatte alle Ninfe - Ovidio alle fue difcepole dà per
me figlia di Sangario e di Gitele , col me/colar del precetto il non ublriacarfi, acciocché non Jìano efpojle
vino nella fontana , ove effa levea , V ingravidò , <* fimi li forprefe (Art. III. 765.). Sì vedano le note
e «' ébte ter figli i Satiri : della genealogia de' quali della Tavola leguente.
2'.' ! '
TAV. XXXIV.
TAVOLA XXXIII.
te è /piegata da Stazio quella di Pan a Foloe ( IL per altro varie fono le opinioni , che pojjón vederJt in
Siiv. III. B. e fegg. ) . Anche leggiadramente efpreff Cafaubono (dePoèti Satyr. 1.2. p.42. e fegg. ), // qua-
fono da Nonno le due forprefe fatte da Bacco a Ni- le me dimojìra antichijfma la memoria prejfo i Gre-
cea ( XVI. 251. ) , e ad Aura ( XLVIII. 621. ) ci » e incerta , 0 intieramente fconofciuta l'origine,
dopo averle fatte addormentare con mefcer del vino Può veder/1 anche il Meziriac a Ovidio ( To. I.
nelle acque de'fonti , dove effe foleano andare a iere. p-439- e fegg. ) dove lungamente parla de'Satiri ■> e
Anzi Mennone {prejfo Fozio cap. 43. p. 739-) rac- di tutti gli altri Jimili dei de' hofchi. Del rejlo nella
contando l'origine della Città di Nicea > dice che favola fpejfo s'incontrano de'figli de'Satiri per violen-
Bacco avendo fatta addormentar la Ninfa di tal no- ze fatte alle Ninfe - Ovidio alle fue difcepole dà per
me figlia di Sangario e di Gitele , col me/colar del precetto il non ublriacarfi, acciocché non Jìano efpojle
vino nella fontana , ove effa levea , V ingravidò , <* fimi li forprefe (Art. III. 765.). Sì vedano le note
e «' ébte ter figli i Satiri : della genealogia de' quali della Tavola leguente.
2'.' ! '
TAV. XXXIV.