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Kalinowski, Lech: Dei due assi delle pitture murali di Giotto nella Cappella dell'Arena di Padova
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.20619#0018
8. Padova, Cappella dell’Arena, Cristo del Giudizio Universale
realizzano il principio della triplice circolazione delfin-
terno lungo 1’asse a spirale, scendendo gradualmente
verso il basso, come nel sistema dei dipinti bizantini la
cui applicazione e stata piu di una volta evidenziata dalia
Professoressa Anna Różycka Bryzek nelle sue pubblica-
zioni sulla pittura bizantina, a partire dagli affreschi
di Castelseprio (VIII sec.) influenzati dalParte bizantina
e i dipinti murali bizantino-russi in Polonia7.
Resta da chiarire la genesi del principio applicato da
Giotto di cingere eon strisce dipinte 1’interno della cap-
pella. Sembra che il chiarimento richieda un richiamo
alla decorazione a mosaico della cupola del battistero di
Firenze8. Essa e composta da ąuattro gruppi di scene
7 A. Różycka Bryzek, Malowidła ścienne w kościele Santa
Maria w Castelseprio (Z zagadnień malarstwa pienoszego tysiąclecia),
Rocznik Historii Sztuki, 3: 1962, pp. 115-157, fig. 3 e 26; Eadem,
Malowidła ścienne w kolegiacie wiślickiej, Folia Historiae Artium,
2: 1965, pp. 47-82; Eadem, Bizantyńsko-ruskie malowidła ścienne
w kaplicy Świętokrzyskiej na Wawelu (1470), Studia do Dziejów
Wawelu, 3: 1968, pp. 175-293; Eadem, Ikonografia malowideł ścien-
nych w kaplicy Świętej Trójcy na zamku w Lublinie (1418). Ze
studiów nad malarstwem bizantyńsko-ruskim w Polsce, Zeszyty Na-
ukowe Uniwerystetu Jagiellońskiego, vol. 412: Prace z Historii Sztuki,
fasc. 12, 1975, p. 57-110; Eadem, Bizantyńsko-ruskie malowidła ścien-
ne w kaplicy zamku lubelskiego, Warszawa 1983, qui pp. 19 e 20;
Eadem, Freski bizantyńsko-ruskie fundacji Jagiełły w kaplicy zamku
lubelskiego, Lublin 2000. Vedi anche: G. P. B o g n e 11 i, G. C h i e r i c i,
A. De Capitani d ’ A r z a g o, Santa Maria di Castelseprio, Milano
1948; K. Weitzmann, The Fresco Cycle of S. Maria di Castelseprio,
Princetown 1951; Ch. R. Morey, Castelseprio and the Byzantine “Re-
naissance”, The Art Bulletin, 34: 1952, pp. 173-201; O. De mus, By-
zantine Mosaic Decoration. Aspects of Monumental A rt in Byzantium,
London 1948; S. Dufrenne, Les programmes iconographiąues des
eglises byzantines de Mistra, Paris 1970, Bibliotheąue des Cahiers
Archeologiąues, vol. 4; A. Gra bar, L ’art byzantine du Moyen Age de
9. Firenze, Battistero, Cristo del Giudizio Universale
bibliche disposti a strisce sotto una lanterna ottagonale
(fig. 6, 7)9.
Direttamente sotto gli archi della „tenda del cielo” (in
tedesco Himmelszelt) si trovano i cori degli angeli, cia-
scuno composto di due angeli. Il loro corteo, che inizia
a est, si awicina da due lati al Creatore che e situato nel
campo ovest, circondato da serafini e cherubini, i piu
alti nella gerarchia angelica secondo 1’ordine di Dioni-
sio Pseudo-Areopagita. Al di sotto degli angeli, in cinąue
scomparti (in tedesco Gewólbekappen) si succedono da
nord a sud ąuattro cieli biblici: il ciclo della Creazione
del mondo; ąuello dedicato alla storia egizia di Giusep-
pe come prefigurazione di Cristo neWAntico Testamen-
VIir au XVe siecle, Paris 1963; V. Lazarev, Storia della pittura bi-
zantina, Milano 1967 (originale russo 1947).
Aronberg-Lavin, op. cit., p. 27 e 301, nota 41, analizzando
1’inizio della narrazione nella Cappella dellArena di Padova, deriva il
sistema delle strisce concentriche, definito eon il termine da lui stesso
coniato wrapouer, dal ciclo dei dipinti carolingi nella chiesa di San
Giovanni di Mtistair, nel sud della Svizzera. Tale sistema, in uso gia
prima del XI secolo, fu applicato pienamente nella chiesa di Sant’Aga-
ta in Formis costruita dalfabate Desiderio di Monte Cassino. Non vi
e dubbio che il sistema dei dipinti che circondano 1’interno della chie-
sa eon strisce concentriche, benche derivi dalie decorazioni delle basi-
liche romane, rappresenta ąuello che Vasari chiama maniera graeca.
8 II diagramma della disposizione dei mosaici nella cupola del bat-
tistero di Firenze: G. M a r c h i n i, II Battistero e il Duomo di Firenze,
Firenze 1976, p. 22; A r o n b e rg - L a v i n, op. cit., p. 40 e 41, dia-
gramma 11; F. C. Panini, Battistero San Giouanni, II, Modena 1994,
p. 401. La vista di ąuesti mosaici: Marchini, op. cit., p. 21; Aron-
b e rg - L a v i n, op. cit., Platę 4 e fig. 23 a p. 41.
9 II programma delle rappresentazioni figurali nella cupola del bat-
tistero di Firenze: I. Hueck, Programm derKuppelmosaiken im Flo-
rentiner Baptisterium, Diss. Miinchen, Mondor/Rhein 1962, pp. 2-6:
Die szenische Darstellungen.
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realizzano il principio della triplice circolazione delfin-
terno lungo 1’asse a spirale, scendendo gradualmente
verso il basso, come nel sistema dei dipinti bizantini la
cui applicazione e stata piu di una volta evidenziata dalia
Professoressa Anna Różycka Bryzek nelle sue pubblica-
zioni sulla pittura bizantina, a partire dagli affreschi
di Castelseprio (VIII sec.) influenzati dalParte bizantina
e i dipinti murali bizantino-russi in Polonia7.
Resta da chiarire la genesi del principio applicato da
Giotto di cingere eon strisce dipinte 1’interno della cap-
pella. Sembra che il chiarimento richieda un richiamo
alla decorazione a mosaico della cupola del battistero di
Firenze8. Essa e composta da ąuattro gruppi di scene
7 A. Różycka Bryzek, Malowidła ścienne w kościele Santa
Maria w Castelseprio (Z zagadnień malarstwa pienoszego tysiąclecia),
Rocznik Historii Sztuki, 3: 1962, pp. 115-157, fig. 3 e 26; Eadem,
Malowidła ścienne w kolegiacie wiślickiej, Folia Historiae Artium,
2: 1965, pp. 47-82; Eadem, Bizantyńsko-ruskie malowidła ścienne
w kaplicy Świętokrzyskiej na Wawelu (1470), Studia do Dziejów
Wawelu, 3: 1968, pp. 175-293; Eadem, Ikonografia malowideł ścien-
nych w kaplicy Świętej Trójcy na zamku w Lublinie (1418). Ze
studiów nad malarstwem bizantyńsko-ruskim w Polsce, Zeszyty Na-
ukowe Uniwerystetu Jagiellońskiego, vol. 412: Prace z Historii Sztuki,
fasc. 12, 1975, p. 57-110; Eadem, Bizantyńsko-ruskie malowidła ścien-
ne w kaplicy zamku lubelskiego, Warszawa 1983, qui pp. 19 e 20;
Eadem, Freski bizantyńsko-ruskie fundacji Jagiełły w kaplicy zamku
lubelskiego, Lublin 2000. Vedi anche: G. P. B o g n e 11 i, G. C h i e r i c i,
A. De Capitani d ’ A r z a g o, Santa Maria di Castelseprio, Milano
1948; K. Weitzmann, The Fresco Cycle of S. Maria di Castelseprio,
Princetown 1951; Ch. R. Morey, Castelseprio and the Byzantine “Re-
naissance”, The Art Bulletin, 34: 1952, pp. 173-201; O. De mus, By-
zantine Mosaic Decoration. Aspects of Monumental A rt in Byzantium,
London 1948; S. Dufrenne, Les programmes iconographiąues des
eglises byzantines de Mistra, Paris 1970, Bibliotheąue des Cahiers
Archeologiąues, vol. 4; A. Gra bar, L ’art byzantine du Moyen Age de
9. Firenze, Battistero, Cristo del Giudizio Universale
bibliche disposti a strisce sotto una lanterna ottagonale
(fig. 6, 7)9.
Direttamente sotto gli archi della „tenda del cielo” (in
tedesco Himmelszelt) si trovano i cori degli angeli, cia-
scuno composto di due angeli. Il loro corteo, che inizia
a est, si awicina da due lati al Creatore che e situato nel
campo ovest, circondato da serafini e cherubini, i piu
alti nella gerarchia angelica secondo 1’ordine di Dioni-
sio Pseudo-Areopagita. Al di sotto degli angeli, in cinąue
scomparti (in tedesco Gewólbekappen) si succedono da
nord a sud ąuattro cieli biblici: il ciclo della Creazione
del mondo; ąuello dedicato alla storia egizia di Giusep-
pe come prefigurazione di Cristo neWAntico Testamen-
VIir au XVe siecle, Paris 1963; V. Lazarev, Storia della pittura bi-
zantina, Milano 1967 (originale russo 1947).
Aronberg-Lavin, op. cit., p. 27 e 301, nota 41, analizzando
1’inizio della narrazione nella Cappella dellArena di Padova, deriva il
sistema delle strisce concentriche, definito eon il termine da lui stesso
coniato wrapouer, dal ciclo dei dipinti carolingi nella chiesa di San
Giovanni di Mtistair, nel sud della Svizzera. Tale sistema, in uso gia
prima del XI secolo, fu applicato pienamente nella chiesa di Sant’Aga-
ta in Formis costruita dalfabate Desiderio di Monte Cassino. Non vi
e dubbio che il sistema dei dipinti che circondano 1’interno della chie-
sa eon strisce concentriche, benche derivi dalie decorazioni delle basi-
liche romane, rappresenta ąuello che Vasari chiama maniera graeca.
8 II diagramma della disposizione dei mosaici nella cupola del bat-
tistero di Firenze: G. M a r c h i n i, II Battistero e il Duomo di Firenze,
Firenze 1976, p. 22; A r o n b e rg - L a v i n, op. cit., p. 40 e 41, dia-
gramma 11; F. C. Panini, Battistero San Giouanni, II, Modena 1994,
p. 401. La vista di ąuesti mosaici: Marchini, op. cit., p. 21; Aron-
b e rg - L a v i n, op. cit., Platę 4 e fig. 23 a p. 41.
9 II programma delle rappresentazioni figurali nella cupola del bat-
tistero di Firenze: I. Hueck, Programm derKuppelmosaiken im Flo-
rentiner Baptisterium, Diss. Miinchen, Mondor/Rhein 1962, pp. 2-6:
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