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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Malamani, Vittorio: Rosalba Carriera: per l'inaugurazione delle sale degli autoritratti nella R. Galleria degli Uffizi
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0101
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ROSALBA CARRIERA 73

Milord Cornbury (?), che le fruttarono duecento zecchini, 1 e regalò al
Crozat una miniatura per tabacchiera, tratta non sappiamo da quale opera
sua, figurante una signora intenta a sonare la lira.

Un fiero colpo si preparava ; la buona, la gentile, la candida Neneta,
afflitta da una malattia organica di petto, improvvisamente aggravò. Chiuse
la vita il 9 maggio 1738 fra le braccia della decrepita madre e di Rosalba,
mentre Angela viaggiava col marito nel Granducato di Baden.2 Che
schianto crudele perdere l'amica sua d'ogni giorno, la confidente d'ogni
suo segreto, la consolatrice d'ogni suo dolore, l'oggetto unico e caro delle
sue più dolci affezioni! Che fare al mondo senza di lei? Come vivere
senza il cuore che essa le aveva strappato? Non fu rettorica di chi è
colpito da tremenda sventura, ma dolore profondo che il pianto non
consolò, e senza lagrime, chiuso nel petto di Rosalba, distrusse per
sempre la serena felicità della sua vita d'artista. « Sono quasi fuor di
me stessa » — scriveva, tremando, a un amico — « in preda a fortis-
sima malinconia, non guarita dall'essere la madre e l'altra sorella in
buona salute ». E questa malinconia si fece cronica, e Rosalba smise
affatto, per alcun tempo, il lavoro, e perfino dimenticò la commissione
di due pastelli pel Dingley, il quale li aspettava ansioso come una let-
tera d'amante.

Quell'anno non doveva chiudersi senza un'altra grande disgrazia: il
matrimonio di Gasparo Gozzi con Luisa Bergalli. Egli aveva conosciuto la
stagionata Pastorella in casa della nostra pittrice, dove bazzicava da molti
anni e studiava il pastello, e se n'era innamorato pazzamente. Rosalba,
impietosita, aiutò a combinare il mogliazzo. Spianata la via, Gasparo volle
fare da se, sparì dalla casa Carriera e sposò di straforo la pindarica Irminda,
per chiudere una buona volta la bocca ai propri parenti, i quali, presaghi
dell'avvenire, contrastavano a spada tratta quell'unione. Dopo un anno lo

1 Ne abbiamo la ricevuta :

«Venezia, 24 Marzo 1736.

« Ho ricevuto io sottoscritta dall' illmo signor Milord Brown duecento zecchini per
ordine e conto di S. E. Milord Cornbury, essendo per quadri fatti per il suddetto.

« R. C. ».

2 Ecco l'atto di morte, conservato nel reg. 927 del Necrologio tenuto dai Prov-
veditori alla Sanità {Archivio di Stato in Venezia), giacché i registri mortuari della
chiesa di San Vio sono distrutti :

«9 Maggio 1737 (M. V.). Giovanna Cariera, d'anni 54 circa, da malattia organica
di petto; giorni 12; medici Michele Sarti (?). Morì all'ore 12 — Capitolo San Vio».
Questo documento mi fu comunicato dal cav. Giuseppe Giorno.
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