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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 5.1897-1902

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Le Gallerie Italiane
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Ridolfi, Enrico: Le Gallerie di Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.17330#0042
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LE GALLERIE DI FIRENZE 17

Beatricetto, Andreani, Saenredam, Guido Reni, Ravenet, Chereau, Re-
gnesson, Edelinck, Levasseur, Malceuvre, Rosaspina e Paolo Mercurj.

Di questo finissimo incisore venne donata alla Galleria dal sullodato
prof. Costantini la deliziosa Sant'Amelia.

Meritano altresì di essere ricordate : una stampa di Marcantonio, rap-
presentante David stante, con ai piedi la testa di Golia (citata dal Bartsch,
voi. XIV, pag. 13, n. 12), ed un'altra del Beatricetto, rappresentante la
caduta di Fetonte, tratta dal disegno di Michelangiolo, esistente a Venezia,
e citata dal Bartsch nel voi. XV, pag. 258, n. 38.

In ultimo non va trascurato di rilevare, come nella raccolta sia stata col-
mata una deplorevole lacuna con l'aggiungerle una ventina di stampe colo-
rite con sistema meccanico, le quali sono sufficienti per farsi un' idea dei
diversi processi meccanici praticati nella seconda metà del secolo xvin da
vari incisori francesi, quali: Janinet, Bonnet, Huet, Tresca, Cazenave, Wolff
e Smith.

* * *

Lodevolmente compita, fu la riparazione del gran quadro di Rubens,
figurante Enrico IV alla battaglia d'Ivry, provvedendo a liberarlo dai molti
imborsamenti prodotti da una cattiva foderatura, e dai tanti ridipinti con che
era stato barbaramente deturpato per nasconder gV infiniti crètti del colore
che erano in esso, provenienti molto probabilmente dal trasporto fattone
da Anversa a Firenze, senza le precauzioni indispensabili, rotolando cioè
la tela senza alcun solido cilindro all' interno che ne impedisse lo schiac-
ciamento; e dal nuovo trasporto fattone poi nel 1773 dalle sale del Palazzo
Pitti alla Galleria degli Uffizi.

La riparazione eseguita con grande diligenza dall'egregio pittore e
restauratore signor Luigi Grassi, ha ricondotto il bellissimo abbozzo del
Rubens ad uno stato infinitamente migliore, e già è collocato, in ricca
cornice, nella gran sala intitolata a Rubens, di fronte al suo compagno
« L'ingresso trionfale di Enrico IV in Parigi », che ivi già l'attendeva
da tempo, e dove le due magnifiche tele del grande pittore, delle quali parlai
largamente nel volume IV di questa pubblicazione, saranno intorniate da
altre opere di lui e della sua scuola.

Così quelli insigni dipinti (gli unici che si siano salvati dei sei, cui
Rubens aveva posto mano per la nuova serie commessagli da Maria dei
Medici ad illustrare le gesta di Enrico IV), dopo essere stati per due secoli
e mezzo seminascosti, prima nelle stanze interne e riservate dei Granduchi
Medicei, poi dietro le statue dei Niobidi, in pessimo stato e da pochi osser-
vati, vengono ora, ristorati per quanto era possibile dei danni sofferti, degna-
 
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