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LE GALLERIE ITALIANE
sopra fondo buio leggiere palmette di acanto colorite di giallo ocraceo,
venate di nero, con fiori di vivo bianco, quasi avesse fra mano per modello
qualche ceramica della Magna Grecia, qui non ritornano più : essi si per-
dono così misteriosamente come si sono mostrati. Invece il Pittore delle
Traslazioni ancora ritrae, come in San Clemente, eleganti vasetti colmi di
frutta e di grappoli ; stende nei sott' archi, nastri variopinti, meandri,
'palmette.1
In nessun lato non appaiono ancora ornati imitati da quelli propri ai
marmorari romani : soltanto nel dossale dipinto della cattedra vescovile,
in mezzo dell'abside maggiore, si ritrova copiato il pavimento che mastro
Cosma compose dinnanzi all'altare di San Magno con serpentini e porfidi
tagliati a mandorla, ma non è questo ancora il disegno degli ornati stel-
lati, imitazione dei preziosi mosaici di stipiti e d'amboni, che verrà in uso
alla fine del xin secolo.
Dall'opera dei pittori, la cripta che il santo vescovo Pietro aveva
costrutta di rozze pietre, con colonne e con capitelli grossolanamente inta-
gliati, venne trasformata: sui capitelli, rivestiti di stucco, germogliarono
le graziose foglie dell'acanto ; nei sott'archi, risero le più vaghe tinte degli
ornati; nelle vele delle vòlte, scompartite con armonia, le storie bibliche
e dei santi, l'Apocalisse, i Simboli, apparvero ordinatamente ai Fedeli:
tutto fu gaiezza di colori, ordine ed equilibrio di concezione.
1 Vedi nota i a pag. 175.
1
Fig. 5 — Mascherone. Cripta della Cattedrale di Anagni
LE GALLERIE ITALIANE
sopra fondo buio leggiere palmette di acanto colorite di giallo ocraceo,
venate di nero, con fiori di vivo bianco, quasi avesse fra mano per modello
qualche ceramica della Magna Grecia, qui non ritornano più : essi si per-
dono così misteriosamente come si sono mostrati. Invece il Pittore delle
Traslazioni ancora ritrae, come in San Clemente, eleganti vasetti colmi di
frutta e di grappoli ; stende nei sott' archi, nastri variopinti, meandri,
'palmette.1
In nessun lato non appaiono ancora ornati imitati da quelli propri ai
marmorari romani : soltanto nel dossale dipinto della cattedra vescovile,
in mezzo dell'abside maggiore, si ritrova copiato il pavimento che mastro
Cosma compose dinnanzi all'altare di San Magno con serpentini e porfidi
tagliati a mandorla, ma non è questo ancora il disegno degli ornati stel-
lati, imitazione dei preziosi mosaici di stipiti e d'amboni, che verrà in uso
alla fine del xin secolo.
Dall'opera dei pittori, la cripta che il santo vescovo Pietro aveva
costrutta di rozze pietre, con colonne e con capitelli grossolanamente inta-
gliati, venne trasformata: sui capitelli, rivestiti di stucco, germogliarono
le graziose foglie dell'acanto ; nei sott'archi, risero le più vaghe tinte degli
ornati; nelle vele delle vòlte, scompartite con armonia, le storie bibliche
e dei santi, l'Apocalisse, i Simboli, apparvero ordinatamente ai Fedeli:
tutto fu gaiezza di colori, ordine ed equilibrio di concezione.
1 Vedi nota i a pag. 175.
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Fig. 5 — Mascherone. Cripta della Cattedrale di Anagni