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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 5.1897-1902

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Le Gallerie Italiane
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Toesca, Pietro: Gli affreschi della Cattedrale di Anagni
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https://doi.org/10.11588/diglit.17330#0242
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i86

LE GALLERIE ITALIANE

simili a quelli della cripta maggiore ; la forma delle lettere nelle iscrizioni
è identica alla forma delle epigrafi che si trovano nella cripta; qui pure,
particolare che altrove non ho ancora osservato, vegliano alle finestre e
alle porte, duellano l'uno contro l'altro, grandi guerrieri armati; infine,
l'affresco sovrastante all' altare mostra evidentemente la maniera di un
seguace del pittore delle Traslazioni.

Tutto ciò mi conduce a credere che l'oratorio di San Tommaso sia
stato affrescato in tempo non lontano a quello della decorazione della
cripta maggiore, a non grande distanza dalla sua stessa consacrazione,
verso il principio del XIII secolo. Il luogo di minore importanza nelle ceri-
monie liturgiche fu concesso ad artisti inferiori, i quali vi posero in mostra
la loro deficiente educazione artistica, ma talvolta anche un'ingenuità di
concezione e di fantasia tutta popolare.

A decorare la cattedrale di Anagni accorsero da ogni parte maestri:
venne "da Subiaco frate Romanus, dalla Campania il pittore delle Trasla-
zioni, da Roma l'ornatista; più umili artefici rurali ebbero lavoro nell'ora-
torio di San Tommaso.

La varietà di tendenze artistiche che qui abbiamo trovato raccolte
entro breve spazio è veramente preziosa.

Frate Romanus ci ha mostrato quelle elette tradizioni dell'Arte bizan-
tina le quali ispirarono tutta una serie di manoscritti aulici, alcuni degli
affreschi di Santa Maria Antiqua, e che rivedremo ancora una volta nei
mosaici del duomo di Messina.

Il pittore delle Traslazioni apparve a noi come uscito da quella scuola
pittorica Campana che dovette sorgere per l'immigrazione di artisti bizan-'
tini richiamati da Desiderio, abate di Montecassino, e dalla quale furono
prima prodotte le pitture di Sant'Angelo in Formis, poi quelle di Santa
Maria in Foroclaudio e della cripta di Ausonia. Egli, libero da preoccu-
pazioni monastiche, cerca di riprodurre l'eleganza e la grazia che fiori-
rono in Terra di Lavoro al tempo di Federigo II e del poeta Rinaldo
d'Aquino.

Il maestro ornatista seguita e peggiora i caratteri dell'Arte popolare
bizantina, come nello stesso tempo, entro Roma, faceva il pittore dei Santi
Quattro Coronati; pur trovando, quegli, nobili motivi di decorazione, questi,
qualche spontaneo accento di vita.

Infine, i pittori dell'oratorio di San Tommaso ci dicono la povera e
talvolta fantasiosa Arte del popolo.

Le tendenze di questi artisti sono tutte diverse, ma nessuna di esse
"è destinata a durare. Frate Romanus resterà solitario come un esule ; la
gracile arte del pittore delle Traslazioni verrà meno col mancare de' suoi
 
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