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PITTURE IN ORO E COLORI SUI CALICI

SULLE PATERE DI VETRO

PROEMIO

vjono ora diciotto anni, da che diedi la prima volta alla
luce i Vetri ornati di figure in oro ; la qual classe di monu-
menti intesi allora di mandare innanzi alla grande Opera
che ora pubblico, come saggio di essa ; e però sono ben lieto
che sia venuto il tempo nel quale possano prendervi il lor
posto. Niun emulo o avversario erasi ancora accinto a pub-
blicare alcuna serie di cristiane pitture primitive, e però
ne gode il mio animo, considerando quali progressi in si
breve tempo siansi fatti nella cristiana iconografia dopo
quei primi miei studii, e come siansi ora diffusi, e che quei
punti di veduta e persino quel linguaggio, che per ordine di
tempo ero io il primo ad aver adoperato, sia oggidì entrato
nel dominio comune, e sancito dall'uso.

11 magistero con cui sono condotti questi vetri dipinti in
oro, dei quali comincio di qui a dare la dichiarazione, è dal
Buonarruoti ( Vetri cimit., pref. pag. VII) descritto con queste
parole: u Si metteva una foglia d'oro sul vetro che dovea

servire per piede del bicchiere, ed in quella, dopo che vi
avevano fatto a sgraffio la pittura o il disegno di ciò che
vi volevano fare, serravano a fuoco il piede ed insieme il
fondo del vaso, con avvertenza che il dritto delle figure e
delle lettere, quando vi erano, tornasse dalla parte interiore
del bicchiere, acciocché colui che se ne serviva le potesse
godere e leggere, e per conseguenza venivano a rovescio a
chi le vedeva dalla parte del piede e per di fuora » ( i ). Qui
il Buonarruoti parla dei calici, anzi dei fondi di essi, come
ognun vede; ma egli avrebbe dovuto parlare invece delle
patere, alle quali e non ai calici si appartengono quasi tutti
i vetri, e non solo i pubblicati da lui, ma ancora quelli che
si sono scoperti dappoi (2). Vi ha poi una maniera di pit-
tura in oro, che col Buonarruoti chiamerò di buon grado
migliore e più gentile, e fatta con maggior arte; ed è quando,
oltre alla linea tagliente di contorno, gli scuri vi sono trat-
tati a sottilissime lineucce. Di questo numero i vetri a sog-
getto cristiano sono pochi.

(1) hi un fondo di tazza del Kircheriano si hanno tre strati, due dei
quali sono sovrapposti alla fòglia d'oro; laonde la trasparenza ne vien
molto impedita.

(2) Agii esempi dei calici dipinti, da me citati, il Cavedoni (Op. cìt.
pag. 42, nota 37) vorrebbe vedere aggiunto anche quello che ho dato io
stesso a pagina i5 itt edizione, dopo il Buonarruoti che ne aveva esibito
anche un terzo (Vetri, pagg. 2+, 60): ma è d'uopo avvertire, che io

parlo della sola classe dei Vetri con figure in oro, e quegli esempii
citati dal Cavedoni appartengono alla classe dei Vetri incisi e smaltati,
nella quale erano ancora da citare altri esempii, e il Cavedoni noi fece.
Una tal classe di monumenti che non è dipinta né gramta in oro, come
questa, troverassi fra la suppellettile varia, che darò incisa nel Vo-
lume VI, dove saranno insieme uniti nelle tavole 462, 463, 464 tutti i
vetri o graffiti, 0 incisi, 0 smaltati.

— io4
 
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