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I

PITTURE DEL CODICE VATICANO

DI

COSMA INDICOPLEUSTE

PROEMIO

N.

I iccolò Alemanni è il primo che siasi servito del Codice
Vaticano di Cosma n° 699, donde ha tratta e data alle
stampe l'imagine di S. Pietro che porta tre chiavi infilzate
ad un anello (De Letterari.pariet. Romae, tab. VII). Ma egli
non ne conobbe l'autore, e però il pose nel Catalogo della
Biblioteca Vaticana fra gli Anonimi. Devesi al Montfaucon
l'aver indicato il nome dello scrittore, che è Cosma, detto
Indicopleuste o Indopleuste, per avere navigato all' India :
il prezioso Codice Vaticano fa da lui assegnato al secolo VII.
Cosma, dopo i suoi viaggi, resosi monaco, scrisse quest'opera
e l'intitolò Topografia Cristiana. In essa tratta specialmente
la questione, che ei crede dommatica, del giro che fa il sole
intorno alla terra, la quale ei pensa che non sia di forma
sferica. Era nativo di Alessandria d'Egitto, e istruito delle
arti del disegno e della miniatura. Poche pitture di questo
Codice furono messe a stampa dal Montfaucon insieme col
testo, l'anno 1707, nella Collectio nova Patrum et scriptorum
graecorum, e non fa luogo il dire che non ne esprimono lo
stile. Il Cardinal Borgia non ebbe notizia di questa edizione,
e neanche conobbe qual fosse l'autore dell'opera, ne l'epoca
in che fu scritta. Egli la cita come opera anonima, e le
assegna l'anno 699 (De cruce velìt. pag. 92), ove scrive:
qiwdpraesertim docet graeci codicis vaticani anno D CXCIX
exarati pìctura, quam edidit Nicolaus Alemannus. Donde
egli si formasse l'idea di questo anno non potrà mai indo-
vinarlo chi non sa che, per mero equivoco prese il nu-
mero 699 del Catalogo Vaticano per l'anno in cui fu fatta
l'edizione dell'opera. Ai tempi nostri il D'Agincourt servissi
di questo Codice, traendone per la Storia dell' arte qualche

particolare ( Pittura, tav. XXXIV ) ; ma stimò che fossero
pitture del secolo IX, indotto a ciò dall'appresa conformità
dei caratteri di esso Codice con altro che portava la data
del secolo predetto. L'intera collezione delle pitture di ar-
gomento biblico essendo tuttavia inedita, sarà ora la prima
volta messa qui in luce con la maggior somiglianza possi-
bile all'originale.

Un altro Codice di questo scrittore alessandrino, ornato
ancor esso di pitture, è nella Biblioteca Laurenziana di Fi-
renze al n" 28, ma è stimato del secolo X. Io me ne gio-
verò notandone tutte le particolarità delle rappresentanze.
Cosma dipinse egli medesimo, ma noi non abbiamo che due
sole copie del suo testo ornate di dipinti, e questi non sono
per tutto conformi fra loro: nondimeno pare verosimile
che la copia Vaticana, se non è in tutto simile, almeno di
molto si accosti all'originale. Notasi per altro anche in esso
la omissione di alcuni soggetti, i quali Cosma espressamente
avverte di dare in pittura : qual è, a modo di esempio, il popolo
ebreo difeso dalla nuvola il giorno, e illuminato la notte.

La prima imagine del prezioso Codice Vaticano è alla
pagina 36. Ivi in un cerchio si vede figurato il busto di Nostro
Signore coronato dalla semplice croce, e con poca barba.
Veste tunica paonazza insignita dì lista d'oro, ed ha per
sopravveste un manto di color verde; porta un libro nella
sinistra, ed ha due dita spiegate della destra. La leggenda
che l'accompagna non è immune d'errore: OKCMQJNfC
OXC. Ma a pagina 4o in una ripetizione della medesima

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