Sculture
DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE
Tayy. 4 if>, 417.
verosimilmente rappresentare il giudizio dell'acqua di gelo-
sia: noi vediamo che non andò errato.
3. Ravenna conserva questa tavoletta, ma separatamente
(Gori, Tlws. vet. Dipiych. Ili, app. XII). Essa è divisa in
due piani: nella parte superiore Giuseppe dorme disteso sul
materasso, mentre l'Angelo gli parla ammonendolo a rite-
nere la sposa, dalla quale pensava di separarsi.
Xel piano interiore la Vergine col suo sposo va a Bet-
lemme. Ella viaggia a cavallo ad un. asino che è menato
per la fune dall'Angelo, mentre Giuseppe a cui ella si ap-
poggia la sostiene con le sue braccia: il tumore del ventre
indica la gravidanza. Si legge nel Protoevangelo di Gia-
como (cap. XVI): essendo la Vergine giunta a Betlemme
dimandò a Giuseppe che l'aiutasse a smontare, stante
che le faceva urgenza il portato, e aggiugne che Giuseppe
la depose in terra dall'asina: Kx-dyzyi \).i a~ò 717; avav,
ò-.i -ì h lu.ol ìr.i'c/ii jj.i KppcùBdv, -/.ai xaróyuyvJ avryj cono
Nella Historia de nativ. Mariae et de infantici Salvat.
icap. XIII) si legge invece che l'Angelo, essendo la Vergine
in punto di partorire, comandò che il giumento si fermasse
e Maria ne discendesse. Iussit angelus stare iumeiitum,
quia tempus advenerat pariendi, et praecepit descendere de
animali Mariani.
4. Fu in Milano nel Museo Trivulzi, ora si conserva in
Legnano presso il March. Trotti. Il Bugati (Memorie di
S. Celso, pag. 273) conobbe per alcuni certissimi indizii che
apparteneva alla celebre Cattedra d'avorio della Chiesa catte-
drale di Ravenna. Vi si rappresenta il divino Infante involto
nei pannicelli e deposto nel presepe, stando ivi accanto il bue
e l'asinelio, mentre la stella splende dall'alto, e Giuseppe da
pie della greppia il contempla. Intanto la Vergine, distesa
sul materasso, ode con volto dimesso la ostetrice, che ve-
dendo pel suo attentato essersi la mano inaridita, viene
pentita a dimandare in grazia la guarigione. La storia è
narrata nei libri apocrifi, e l'arte se ne giova per inculcare
la credenza della Madre di Dio Vergine dopo il parto co-
stantemente creduta e insegnata nella Chiesa. Il soggetto
trattato dimostra che è questo certamente il luogo dove la
tavoletta fu posta una volta ; a ciò si aggiugne per con-
ferma la centinatura superiore, che mi e servita di norma
nella collocazione anche degli altri avorii.
TAVOLA CDXVIII.
rB,
r. (Uacchini, ibid). La tavoletta è tuttora al suo posto:
essa rappresenta la Vergine sedente sopra cattedra con pre-
della e volta a destra, tenendo il Bambino seduto in grembo,
il quale stende la mano a destra, ove nella tavoletta se-
guente, posseduta già dal Baruffaldi, eran figurati i Magi che
recavano i loro doni. Un Angelo è presso la Vergine col
bastone viatorio nella destra, in atto d'invitare i Magi a
presentarsi e adorare il Fanciullo divino, mentre la stella,
che è stata la loro scorta, rifulge in alto. S. Giuseppe è pre-
sente nel luogo che suole tenere dietro alla cattedra o piut-
tosto trono dove siede la Vergine col Bambino, il quale
appoggia la sinistra ad un libro e stende la destra a quei Re,
primizie della Gentilità, che vengono ad adorarlo. La scena
è all' aperto anzi fuori di Betlemme, come dimostrano i
due alberi che sono figurati nel fondo.
La tavoletta seguente (Tav. 4i4, 8; Tav. 4i5, 9) posse-
duta dal Baruffaldi e descritta dal Trombelli, aveva dall'un
lato i Magi prostrati in ginocchio e dall'altro la SS. Ver-
gine che fuggiva davanti ad uno dei satelliti di Erode, il
quale brandito il ferro la inseguiva. Eravi inoltre un Angelo
tramezzo, che respingeva l'assalto del satellite (Trombelli,
De cultu SS. diss. IX, pagina 247): vetustissimum ebur
utraque parte anaglyphitico (sic) opere elaboratimi. Magos
prostratos Itine conspicimus, illinc vero Mariani aufugien-
tem Herodis satellitem gladio nudato insequentem, angelum
l'ero ìllius impetum retundentem.
2. (Bacchini, ibid.). Rappresenta Gesù in aria giovanile e
interamente nudo nel Giordano: il fiume è figurato a mezzo
fuori delle onde e di schiena in atto di volgersi indietro
attonito appoggiando la sinistra all'urna che versa l'acqua.
Intanto il Battista, col piede sinistro sopra un sasso della
sponda, è in atto di tenere la destra sul capo di Cristo :
dietro al Precursore è un edifizio sorretto da colonne co-
rinzie, che farà allusione a quella cappella che fu poi fab-
bricata in quel sito, se non allude piuttosto alla cerimonia
religiosa che quivi si compie. Lo Spirito divino in forma di
colomba discende dall'alto, mentre due Angeli attendono
sulla riva serbando le vesti del Redentore sulle loro brac-
cia. Con ciò sarebbe cessato il lavoro dello scarpello: ma
io ho scorto in alto a destra le tracce ben sicure di una
greca voce J1ATHP aggiunta ivi dicerto a fin di supplire la
voce del Padre, che suole rappresentarsi con la mano par-
lante fuori delle nuvole.
3. Il Bugati (Aleni, di S. Celso, pag. 275) conobbe questa
tavoletta che allora si conservava nel Museo Trivulzi, ed
— 2 t
DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE
Tayy. 4 if>, 417.
verosimilmente rappresentare il giudizio dell'acqua di gelo-
sia: noi vediamo che non andò errato.
3. Ravenna conserva questa tavoletta, ma separatamente
(Gori, Tlws. vet. Dipiych. Ili, app. XII). Essa è divisa in
due piani: nella parte superiore Giuseppe dorme disteso sul
materasso, mentre l'Angelo gli parla ammonendolo a rite-
nere la sposa, dalla quale pensava di separarsi.
Xel piano interiore la Vergine col suo sposo va a Bet-
lemme. Ella viaggia a cavallo ad un. asino che è menato
per la fune dall'Angelo, mentre Giuseppe a cui ella si ap-
poggia la sostiene con le sue braccia: il tumore del ventre
indica la gravidanza. Si legge nel Protoevangelo di Gia-
como (cap. XVI): essendo la Vergine giunta a Betlemme
dimandò a Giuseppe che l'aiutasse a smontare, stante
che le faceva urgenza il portato, e aggiugne che Giuseppe
la depose in terra dall'asina: Kx-dyzyi \).i a~ò 717; avav,
ò-.i -ì h lu.ol ìr.i'c/ii jj.i KppcùBdv, -/.ai xaróyuyvJ avryj cono
Nella Historia de nativ. Mariae et de infantici Salvat.
icap. XIII) si legge invece che l'Angelo, essendo la Vergine
in punto di partorire, comandò che il giumento si fermasse
e Maria ne discendesse. Iussit angelus stare iumeiitum,
quia tempus advenerat pariendi, et praecepit descendere de
animali Mariani.
4. Fu in Milano nel Museo Trivulzi, ora si conserva in
Legnano presso il March. Trotti. Il Bugati (Memorie di
S. Celso, pag. 273) conobbe per alcuni certissimi indizii che
apparteneva alla celebre Cattedra d'avorio della Chiesa catte-
drale di Ravenna. Vi si rappresenta il divino Infante involto
nei pannicelli e deposto nel presepe, stando ivi accanto il bue
e l'asinelio, mentre la stella splende dall'alto, e Giuseppe da
pie della greppia il contempla. Intanto la Vergine, distesa
sul materasso, ode con volto dimesso la ostetrice, che ve-
dendo pel suo attentato essersi la mano inaridita, viene
pentita a dimandare in grazia la guarigione. La storia è
narrata nei libri apocrifi, e l'arte se ne giova per inculcare
la credenza della Madre di Dio Vergine dopo il parto co-
stantemente creduta e insegnata nella Chiesa. Il soggetto
trattato dimostra che è questo certamente il luogo dove la
tavoletta fu posta una volta ; a ciò si aggiugne per con-
ferma la centinatura superiore, che mi e servita di norma
nella collocazione anche degli altri avorii.
TAVOLA CDXVIII.
rB,
r. (Uacchini, ibid). La tavoletta è tuttora al suo posto:
essa rappresenta la Vergine sedente sopra cattedra con pre-
della e volta a destra, tenendo il Bambino seduto in grembo,
il quale stende la mano a destra, ove nella tavoletta se-
guente, posseduta già dal Baruffaldi, eran figurati i Magi che
recavano i loro doni. Un Angelo è presso la Vergine col
bastone viatorio nella destra, in atto d'invitare i Magi a
presentarsi e adorare il Fanciullo divino, mentre la stella,
che è stata la loro scorta, rifulge in alto. S. Giuseppe è pre-
sente nel luogo che suole tenere dietro alla cattedra o piut-
tosto trono dove siede la Vergine col Bambino, il quale
appoggia la sinistra ad un libro e stende la destra a quei Re,
primizie della Gentilità, che vengono ad adorarlo. La scena
è all' aperto anzi fuori di Betlemme, come dimostrano i
due alberi che sono figurati nel fondo.
La tavoletta seguente (Tav. 4i4, 8; Tav. 4i5, 9) posse-
duta dal Baruffaldi e descritta dal Trombelli, aveva dall'un
lato i Magi prostrati in ginocchio e dall'altro la SS. Ver-
gine che fuggiva davanti ad uno dei satelliti di Erode, il
quale brandito il ferro la inseguiva. Eravi inoltre un Angelo
tramezzo, che respingeva l'assalto del satellite (Trombelli,
De cultu SS. diss. IX, pagina 247): vetustissimum ebur
utraque parte anaglyphitico (sic) opere elaboratimi. Magos
prostratos Itine conspicimus, illinc vero Mariani aufugien-
tem Herodis satellitem gladio nudato insequentem, angelum
l'ero ìllius impetum retundentem.
2. (Bacchini, ibid.). Rappresenta Gesù in aria giovanile e
interamente nudo nel Giordano: il fiume è figurato a mezzo
fuori delle onde e di schiena in atto di volgersi indietro
attonito appoggiando la sinistra all'urna che versa l'acqua.
Intanto il Battista, col piede sinistro sopra un sasso della
sponda, è in atto di tenere la destra sul capo di Cristo :
dietro al Precursore è un edifizio sorretto da colonne co-
rinzie, che farà allusione a quella cappella che fu poi fab-
bricata in quel sito, se non allude piuttosto alla cerimonia
religiosa che quivi si compie. Lo Spirito divino in forma di
colomba discende dall'alto, mentre due Angeli attendono
sulla riva serbando le vesti del Redentore sulle loro brac-
cia. Con ciò sarebbe cessato il lavoro dello scarpello: ma
io ho scorto in alto a destra le tracce ben sicure di una
greca voce J1ATHP aggiunta ivi dicerto a fin di supplire la
voce del Padre, che suole rappresentarsi con la mano par-
lante fuori delle nuvole.
3. Il Bugati (Aleni, di S. Celso, pag. 275) conobbe questa
tavoletta che allora si conservava nel Museo Trivulzi, ed
— 2 t