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TAVOLA SESTA.
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Assegna
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lai ,
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i Poi an.
j),'i eie
issimi in
r tutela,
> generi.
' infanti,
re vero-
sidio uo
presenta
.anzi 4
UiTHU
i termi-
ri esse-
i hanno
scopato
da sutliìal per la formula donum prò salute, siccome Mi-
nerval in Perpetrasi dai grammatici donum prò Minerva o
sia prò studiis Minerme. Quindi soggiunge che anche su-
thur, voce lasciata in tronco, siccome platur, o thucer,
può supplirsi con una finale come camp* o pur^tov donum prò
salute: parola che egualmente trovasi nei donar) greci ed
in autori latini s. Nota per ultimo che nel medesimo sen-
so dicesi a&erpx dona prò salute 2. Ma il Lanzi non men-
zionò in questo caso un altro significato che i grammatici
danno a quella voce greca cioè praemia quae conservatin
conservatori reddit. Tutto ciò, a parer mio., trova la sua ra-
dice nel verbo ffow servo, salvum et incolumem pretesto, alla
quale idea di salvezza rendesi affine la Dea che vi presie-
de. Non però sola Igia o Igea debbe intendersene la tute-
lare , ma più estesamente Cerere col nome di Iside saluta-
re, che peraltro secondo alcuni filologi vale lo stesso che
Igea, nel cui mito noi troveremo unito anche lasìon, ed
altri numi onorati con epiteto di salvatori fra i quali pri-
meggia Esculapio col nome di Esmun, l'ottavo 3, del qua-
le nelf ottavo giorno dei Misteri Eleusini facevasi comme-
morazione 4. E poiché della Iside e della Cerere, accenna**
ta qui col nome di salutare, assai dovrò trattare in segui-
to, così ora per brevità mi limito a dire che non impro-
priamente potremo credere la voce scritta replicatamente
in questi Specchi allusiva alla Cerere dei misteri, sì perchè
1 Nam quoties surgis solerla po-
scis amìcos. Martial., lib. xn, p. 56.
2 Lanzi, 1. cit. Tom. n, par. in, §
xiv, p. 481> e seg.
3 Creuz., Svmbolik und Mytol. }
Tom. in ., p. 566.
4 Vid. Saint—Croix, sur le mystères
du Pagan., Tom. i, Sect. v, art, i,
p. 334'
le d„
TAVOLA SESTA.
io5
ssa ;
in
com' (
Assegna
endo egli
;nabra un
i4iì''?«
lai ,
rr/ breve
i Poi an.
j),'i eie
issimi in
r tutela,
> generi.
' infanti,
re vero-
sidio uo
presenta
.anzi 4
UiTHU
i termi-
ri esse-
i hanno
scopato
da sutliìal per la formula donum prò salute, siccome Mi-
nerval in Perpetrasi dai grammatici donum prò Minerva o
sia prò studiis Minerme. Quindi soggiunge che anche su-
thur, voce lasciata in tronco, siccome platur, o thucer,
può supplirsi con una finale come camp* o pur^tov donum prò
salute: parola che egualmente trovasi nei donar) greci ed
in autori latini s. Nota per ultimo che nel medesimo sen-
so dicesi a&erpx dona prò salute 2. Ma il Lanzi non men-
zionò in questo caso un altro significato che i grammatici
danno a quella voce greca cioè praemia quae conservatin
conservatori reddit. Tutto ciò, a parer mio., trova la sua ra-
dice nel verbo ffow servo, salvum et incolumem pretesto, alla
quale idea di salvezza rendesi affine la Dea che vi presie-
de. Non però sola Igia o Igea debbe intendersene la tute-
lare , ma più estesamente Cerere col nome di Iside saluta-
re, che peraltro secondo alcuni filologi vale lo stesso che
Igea, nel cui mito noi troveremo unito anche lasìon, ed
altri numi onorati con epiteto di salvatori fra i quali pri-
meggia Esculapio col nome di Esmun, l'ottavo 3, del qua-
le nelf ottavo giorno dei Misteri Eleusini facevasi comme-
morazione 4. E poiché della Iside e della Cerere, accenna**
ta qui col nome di salutare, assai dovrò trattare in segui-
to, così ora per brevità mi limito a dire che non impro-
priamente potremo credere la voce scritta replicatamente
in questi Specchi allusiva alla Cerere dei misteri, sì perchè
1 Nam quoties surgis solerla po-
scis amìcos. Martial., lib. xn, p. 56.
2 Lanzi, 1. cit. Tom. n, par. in, §
xiv, p. 481> e seg.
3 Creuz., Svmbolik und Mytol. }
Tom. in ., p. 566.
4 Vid. Saint—Croix, sur le mystères
du Pagan., Tom. i, Sect. v, art, i,
p. 334'