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1 Gi^nti
daJl
sino
a ter.
to sacrile.
ne * Gio.
orientale
re iinmer.
dottrine,
'unifica.
redesi nej
sologi del
elo e del-
^presenta-
ili. come
viene io-
usta qua-
■CSCOD le
folta ed
COÌ quali
doro no-
bus sub a-
tibus desi*
[saia Wi
2i ?; 3i).
Pantheon
6 90 106
TAVOLA SETTIMA. * ^5
ta espressamente che le armi dei Giganti non eran che
sassi e tronchi accesi di quercia, ed aggiunge anch'egli che
in volto comparivano spaventosi perche coperti di pelame
le teste e le gote \ quale appunto ne vediamo l'effigie nel
Disco. L'esser poi detti figli della terra, combina coli' es-
serli stati dati dagli artisti i serpenti per gambe 3; poiché
il serpente mancando di piedi è fra gli animali il più ade-
rente alla terra. Nella presente figura, come in molti dei
Giganti di simil fatta, espressi specialmente in sarcofagi ed
in lucerne fittili, viene aggiunta alle gambe serpentine 3 la
coda falcata di pesce. Più ragioni, cred'io, posson concor-
rere a darne motivo. Le acque, per via d' esempio, sotto
le quali dicemmo essere oppressi i Giganti, e per frequen-
tar le quali fa d'uopo aver natura piuttosto di pesce che
di serpente. Qui nel Disco son rappresentate queste ac-
que anche dal tortuoso ed ondeggiante ornato che ricorre
attorno attorno vicino al suo lembo: ornato che \iene usa-
to nei monumenti ogni volta che voglionsi rammentate le
onde dell' acque. 4 Dunque il mostro corredato, come si
vede, di pistrici e d'acque potria dirsi del genere de'Tritoni.
Ed in vero noi vediamo negli antichi sarcofagi, e spe-
cialmente nelle urne etnische di Volterra, frequentatissimi
i mostri marini probabilmente allusivi al transito per mare
delle anime trapassate da questa vita alle Isole fortunate 5.
1 Apollodor., lib. 1, p. 19.
1 Ovid., 1. cit., v. 36.
3 Gori, Mus. etr.} Tom. in, ci. ni,
tab. in.
4 Vedasi una mia memoria ripor-
tata dal Sig. Barone di Zack nel-
la sua opera intit. Corresponden-
ce Astronom., Voi. 11, p. \l\i.
E la ser. 1, di quest'opera, tav.
v, p. 4o-
5 Cornei, a Lapid. in Genesim, cap.
x, ir. 4, p- i33. Ved. ser. 1, lav.
xvi, p. 153.
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ta espressamente che le armi dei Giganti non eran che
sassi e tronchi accesi di quercia, ed aggiunge anch'egli che
in volto comparivano spaventosi perche coperti di pelame
le teste e le gote \ quale appunto ne vediamo l'effigie nel
Disco. L'esser poi detti figli della terra, combina coli' es-
serli stati dati dagli artisti i serpenti per gambe 3; poiché
il serpente mancando di piedi è fra gli animali il più ade-
rente alla terra. Nella presente figura, come in molti dei
Giganti di simil fatta, espressi specialmente in sarcofagi ed
in lucerne fittili, viene aggiunta alle gambe serpentine 3 la
coda falcata di pesce. Più ragioni, cred'io, posson concor-
rere a darne motivo. Le acque, per via d' esempio, sotto
le quali dicemmo essere oppressi i Giganti, e per frequen-
tar le quali fa d'uopo aver natura piuttosto di pesce che
di serpente. Qui nel Disco son rappresentate queste ac-
que anche dal tortuoso ed ondeggiante ornato che ricorre
attorno attorno vicino al suo lembo: ornato che \iene usa-
to nei monumenti ogni volta che voglionsi rammentate le
onde dell' acque. 4 Dunque il mostro corredato, come si
vede, di pistrici e d'acque potria dirsi del genere de'Tritoni.
Ed in vero noi vediamo negli antichi sarcofagi, e spe-
cialmente nelle urne etnische di Volterra, frequentatissimi
i mostri marini probabilmente allusivi al transito per mare
delle anime trapassate da questa vita alle Isole fortunate 5.
1 Apollodor., lib. 1, p. 19.
1 Ovid., 1. cit., v. 36.
3 Gori, Mus. etr.} Tom. in, ci. ni,
tab. in.
4 Vedasi una mia memoria ripor-
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la sua opera intit. Corresponden-
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E la ser. 1, di quest'opera, tav.
v, p. 4o-
5 Cornei, a Lapid. in Genesim, cap.
x, ir. 4, p- i33. Ved. ser. 1, lav.
xvi, p. 153.