di
bau
Q°n^
^cidiajj
ri di
frissi i
IH
'durare
1 DBiMfii
* *
ti
esser
'Si h
lììl c^%
^Dtaori}3{
1 VirgMoiD
he io li w
- urne cine,
e J" ira divi-
w>n vivono
"ammentato
' urne etnt
interessali-
ente Disco
1 ero moti-
:he ho ac-
e gli ariti-
spettatore
se^ni, dei
TAVOLA SETTIMA. ^7
quali non è da sperare che noi possiamo di tutti ugual-
mente trovare un felice sviluppo.
E che mai dunque vorranno significare nel mostro di
questo mistico Specchio, come in tutti i Tritoni ed altri
mostri marini, quelle code di pesce voltate sempre in aria,
e sempre fuori dell' acqua mentre galleggiano sdì' onde ?
Leggesi nei trattati d' astronomia dei Lalande, e Bailly
che la mitologia può essere in gran parte originata dalle
osservazioni astronomiche delle costellazioni, e di ogni al-
tro corpo celeste ». Né io credo spregevole quel sistema,
purché si limiti al semplice parallelo fra alcune favole o
rappresentanze dell' arte, ed alcune astrologiche osservazio-
ni. Ammesso un tal metodo e volendolo applicare in par-
ticolare a spiegar questo Disco, è a proposito il dividere
un planisfero celeste in due sezioni al circolo dell'Eclittica,
quale suol suddividersi in dodici parti che comprendono le
dodici costellazioni del Zodiaco, e di nuovo aggruppar que-
ste in due divisioni di sei costellazioni per ciascheduna,
nominando per comodo 1' una di esse parti Y emisfero lu-
minoso che comprende l'Ariete, il Toro, i Gemini, il Can-
cro, il Lione, la Vergine; l'altra l'emisfero tenebroso che
comprende le Bilance, lo Scorpione, il Sagittario, il Ca-
pricorno, l'Aquario e i Pesci. Accenno per luminoso quel-
1' emisfero compreso fra i due equinozi che ha i giorni più
lunghi delle notti; e per tenebroso quello che trovasi al
disotto della linea equinoziale, e che contenendosi in esso
le due stagioni autunnale ed iemale, ha le notti più lun-
ghe dei giorni.
,86.
p 101.
i Bailly, Histoire de FAstronomi, ancienne, livr. iv, § ìv, p. g3.
bau
Q°n^
^cidiajj
ri di
frissi i
IH
'durare
1 DBiMfii
* *
ti
esser
'Si h
lììl c^%
^Dtaori}3{
1 VirgMoiD
he io li w
- urne cine,
e J" ira divi-
w>n vivono
"ammentato
' urne etnt
interessali-
ente Disco
1 ero moti-
:he ho ac-
e gli ariti-
spettatore
se^ni, dei
TAVOLA SETTIMA. ^7
quali non è da sperare che noi possiamo di tutti ugual-
mente trovare un felice sviluppo.
E che mai dunque vorranno significare nel mostro di
questo mistico Specchio, come in tutti i Tritoni ed altri
mostri marini, quelle code di pesce voltate sempre in aria,
e sempre fuori dell' acqua mentre galleggiano sdì' onde ?
Leggesi nei trattati d' astronomia dei Lalande, e Bailly
che la mitologia può essere in gran parte originata dalle
osservazioni astronomiche delle costellazioni, e di ogni al-
tro corpo celeste ». Né io credo spregevole quel sistema,
purché si limiti al semplice parallelo fra alcune favole o
rappresentanze dell' arte, ed alcune astrologiche osservazio-
ni. Ammesso un tal metodo e volendolo applicare in par-
ticolare a spiegar questo Disco, è a proposito il dividere
un planisfero celeste in due sezioni al circolo dell'Eclittica,
quale suol suddividersi in dodici parti che comprendono le
dodici costellazioni del Zodiaco, e di nuovo aggruppar que-
ste in due divisioni di sei costellazioni per ciascheduna,
nominando per comodo 1' una di esse parti Y emisfero lu-
minoso che comprende l'Ariete, il Toro, i Gemini, il Can-
cro, il Lione, la Vergine; l'altra l'emisfero tenebroso che
comprende le Bilance, lo Scorpione, il Sagittario, il Ca-
pricorno, l'Aquario e i Pesci. Accenno per luminoso quel-
1' emisfero compreso fra i due equinozi che ha i giorni più
lunghi delle notti; e per tenebroso quello che trovasi al
disotto della linea equinoziale, e che contenendosi in esso
le due stagioni autunnale ed iemale, ha le notti più lun-
ghe dei giorni.
,86.
p 101.
i Bailly, Histoire de FAstronomi, ancienne, livr. iv, § ìv, p. g3.