l36 DEGLI SPECCHI MISTICI
stesso Vitmvio *. Osserva il eultissimo Creuzer à che il pas-
saggio di Vitruvio è dichiarato con molta luce da Firmico?
il quale insegna che gli abitatori d'Egitto tributarono ve-
nerazione all'acqua dalla quale ricevevano benefizi, talché
supplicavano colle acque, e le veneravano con superstiziosa
continuazione di voti 3: racconti che vengono confermati
da Clemente Alessandrino 4, da Sinesio 5, e specialmente
da Apuleio, il quale narra in particolar modo la processio-
ne Egiziana ove dal sacerdote portavasi una umetta pulita-
mente incavata, con fondo rotondo, ed effigiata esterior-
mente da figure; il cui orifizio elevato alquanto dal resto
del labro, formava un lungo rivolo. 6 Si noti che Apuleio
parla della venerazione degli Egiziani pel vaso atto a con-
tenere la indicata umidità,, e tace poi di questa umidità;
dunque il vaso stesso rotondamente incavato s coni' egli di-
ce 7, era per essi un oggetto venerabile e sacro; di che ab-
biamo più chiara conferma dallo stesso Apuleio il quale
nomina queir umetta: effigie venerata del Dio d'Egitto, fe-
licitante il seno del sacerdote che la trasporta. Io dunque
potrei sospettare che la tazza manubriata con beccuccio 8
fosse qualche cosa di analogo al vaso Egiziano da Apuleio
descritto. Ma senza indagare particolarità sì minute, pos-
siamo stabilire che sicuramente gli antichi ebbero tazze
manubriate delle quali servironsi come patere per i loro
sacrifizi e libazioni. Il monumento proposto dal Ch. Sig.
i Ibid., p. 3o3.
a Dionys., p. 212.
3 Firmic, De errore profanar, re-
lig., p. 3.
4 Stromat. iv, p. 758.
5 Eneoiaa., p. 73.
6 Apul., Metamorpli., lib. xi, p. 79^
7 Umula faberrime cavata fundo
quam rotundo. Apul., I. cit.
S Vcd. ser. vi, tav. O, e P.
io
,; ravvicinano ^.
ancor fi *> "
f*à ¥*
stantemente il i
non già di ca%r
cri, Se il cavrìoj
Mercurio è dedii
ie il monumei
Ser, VI. ne
a Mercurio s
verso che li
i ragione egli i
con pelle da
: il noim
1 «od saprei a
* Mercurio
^sinistra, enti
nei manichi
(«„ j °> in<
Si
H6,
stesso Vitmvio *. Osserva il eultissimo Creuzer à che il pas-
saggio di Vitruvio è dichiarato con molta luce da Firmico?
il quale insegna che gli abitatori d'Egitto tributarono ve-
nerazione all'acqua dalla quale ricevevano benefizi, talché
supplicavano colle acque, e le veneravano con superstiziosa
continuazione di voti 3: racconti che vengono confermati
da Clemente Alessandrino 4, da Sinesio 5, e specialmente
da Apuleio, il quale narra in particolar modo la processio-
ne Egiziana ove dal sacerdote portavasi una umetta pulita-
mente incavata, con fondo rotondo, ed effigiata esterior-
mente da figure; il cui orifizio elevato alquanto dal resto
del labro, formava un lungo rivolo. 6 Si noti che Apuleio
parla della venerazione degli Egiziani pel vaso atto a con-
tenere la indicata umidità,, e tace poi di questa umidità;
dunque il vaso stesso rotondamente incavato s coni' egli di-
ce 7, era per essi un oggetto venerabile e sacro; di che ab-
biamo più chiara conferma dallo stesso Apuleio il quale
nomina queir umetta: effigie venerata del Dio d'Egitto, fe-
licitante il seno del sacerdote che la trasporta. Io dunque
potrei sospettare che la tazza manubriata con beccuccio 8
fosse qualche cosa di analogo al vaso Egiziano da Apuleio
descritto. Ma senza indagare particolarità sì minute, pos-
siamo stabilire che sicuramente gli antichi ebbero tazze
manubriate delle quali servironsi come patere per i loro
sacrifizi e libazioni. Il monumento proposto dal Ch. Sig.
i Ibid., p. 3o3.
a Dionys., p. 212.
3 Firmic, De errore profanar, re-
lig., p. 3.
4 Stromat. iv, p. 758.
5 Eneoiaa., p. 73.
6 Apul., Metamorpli., lib. xi, p. 79^
7 Umula faberrime cavata fundo
quam rotundo. Apul., I. cit.
S Vcd. ser. vi, tav. O, e P.
io
,; ravvicinano ^.
ancor fi *> "
f*à ¥*
stantemente il i
non già di ca%r
cri, Se il cavrìoj
Mercurio è dedii
ie il monumei
Ser, VI. ne
a Mercurio s
verso che li
i ragione egli i
con pelle da
: il noim
1 «od saprei a
* Mercurio
^sinistra, enti
nei manichi
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