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DEGLI SPECCHI MISTICI
l'allusione di tutto ciò miri or più, ora meno alla dottrina
circa lo stato delle anime dopo la morte, i cui dogmi cer-
tamente si trattavano in segreto dagl'iniziati *.
Anche Venere, quale io credo esser colei che stasse ne in
piedi presso la sedente Opi di già accennata, non vi si tro-
va senza una dimostrabile connessione. A questa son dati
pertanto presso a poco i medesimi attributi che a quella.
Se Opi è conosciuta col nome di Magna-Mater 3 perchè tut-
to produce, ed alimenta; Venere ha quello di Alma-Venus \
da alo che parimente indica alimento, sostegno. Fiancheg-
gia questa mia opinione l'autorità del dotto Heyne, il qua-
le interpetrando la Venere Omerica scrive, significare essa
or la natura delle cose; or la terra, madre feconda degli
esseri tutti; or la potenza che sviluppa i germi, e risveglia
al tornar di primavera le assopite forze della natura; ora
la fertilità della terra; sovente ancora la tendenza ai sen^
suali piaceri ed altre somiglianti cose. * Euripide così la de-
scrive in quei versi:
....... vanne questa Dea Ciprigna^
E su per r aeret e in mezzo all'onde salse
Ha nido: tutto da costei già nacque.
Questa è colei> ch'amor sparge e produce,
Del quale amor su questa terra noi
Siam tutti figli 5.
i Vid. Saintfc—Croix, Recherà sur
les Mystères, Tom. u, Sect. vili,
Art. il, p. i38.
-2 Quare Magna Deiim Water,
Materq. ferarum. Lucret., De rer.
nat., lib. ii , v. g8.
3 Ibìd., lib. i, v. a.
4 Heyne, De Y orig. des fables dJ
Homere; dans le Conservatoire des
Scien. et Art., p. ì5y.
5 Hippol. Coron., p. ^.fò , et seq.
Trad. del Carmeli, p. 75.
Quindi
i nei sì
. • •
Tuo<
Erbe
Tu ra
Colà
Gli «
Quelle
Tornando a
o ninfea 3 que
co, la cui fui
Divinità dell' £
ad un'opera d
psula entro ci
Tal frutto fu e
fate alcune ta:
t si destinami
iJlot°, edanai
?ien %urato ]
^calore,
finche ]a ye
^e l'aria fa
n<u,
dpl Mar,
rer'. lib.
«4
in Ve
P 1.
«leki. t6aprer
J*ni
* Vi,
"S'on.
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DEGLI SPECCHI MISTICI
l'allusione di tutto ciò miri or più, ora meno alla dottrina
circa lo stato delle anime dopo la morte, i cui dogmi cer-
tamente si trattavano in segreto dagl'iniziati *.
Anche Venere, quale io credo esser colei che stasse ne in
piedi presso la sedente Opi di già accennata, non vi si tro-
va senza una dimostrabile connessione. A questa son dati
pertanto presso a poco i medesimi attributi che a quella.
Se Opi è conosciuta col nome di Magna-Mater 3 perchè tut-
to produce, ed alimenta; Venere ha quello di Alma-Venus \
da alo che parimente indica alimento, sostegno. Fiancheg-
gia questa mia opinione l'autorità del dotto Heyne, il qua-
le interpetrando la Venere Omerica scrive, significare essa
or la natura delle cose; or la terra, madre feconda degli
esseri tutti; or la potenza che sviluppa i germi, e risveglia
al tornar di primavera le assopite forze della natura; ora
la fertilità della terra; sovente ancora la tendenza ai sen^
suali piaceri ed altre somiglianti cose. * Euripide così la de-
scrive in quei versi:
....... vanne questa Dea Ciprigna^
E su per r aeret e in mezzo all'onde salse
Ha nido: tutto da costei già nacque.
Questa è colei> ch'amor sparge e produce,
Del quale amor su questa terra noi
Siam tutti figli 5.
i Vid. Saintfc—Croix, Recherà sur
les Mystères, Tom. u, Sect. vili,
Art. il, p. i38.
-2 Quare Magna Deiim Water,
Materq. ferarum. Lucret., De rer.
nat., lib. ii , v. g8.
3 Ibìd., lib. i, v. a.
4 Heyne, De Y orig. des fables dJ
Homere; dans le Conservatoire des
Scien. et Art., p. ì5y.
5 Hippol. Coron., p. ^.fò , et seq.
Trad. del Carmeli, p. 75.
Quindi
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Quelle
Tornando a
o ninfea 3 que
co, la cui fui
Divinità dell' £
ad un'opera d
psula entro ci
Tal frutto fu e
fate alcune ta:
t si destinami
iJlot°, edanai
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^calore,
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