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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 2,1): Specchi mistici — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.4311#0247
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Cuculo come questi più modernamente favoleggiarono. Né
disapproverei dirsi Venere quella donna presso il volatile,
come iì Lanzi suppose, se in più Dischi Venere non avesse
altro nome in Etrusco. È poi da supporre che l'accennata
colossale statua di Giunone Argiva eseguita da Policleto ed
esistita fino ai tempi di Pausania, che ce la descrive, doves-
se servir di norma agli artisti per apporre alla Dea i con-
venienti suoi simboli : or questi furono un cuculo, ed un
pomo granato, come appunto si vedono indicati nel Disco %
qualora il volatile si voglia interpetrare per un tale anima-
le. Si concluda pertanto che il fìnquì detto lungi dal por-
tare uno schiarimento sul vero significato di quella figura,
che nella composizione sostieni le parti di levatrice di Gio-
ve, rende anzi più incerte le interpetrazioni finora datele,
ma non distrugge 1' ipotesi che sotto l'aspetto anche pre-
sunto di Venere, non possa in realtà significar Giunone,
come par che lo accennino gì' indicati segni del volatile e
di melograno, simboli che soli fanno ostacolo alla dotta i-
potesi del Visconti, cioè che quella possa esser una delle
Ore che portano a maturazione il parto di Giove, come
anche ad ammettere coli' Heeren che possa essere una delle
Dodonee nutrici di Giove, dai poeti spesso introdotte nelle
loro composizioni 2; e che a questa si competa la colomba
come simbolo dell' oracolo Dodoneo, perchè in tal caso il
melograno resta senza interpetrazione. Dunque la sola Giu-
none degli Orientali, come già dissi, può conciliarsi colla

i Ved. p, 210, e seg.

2 Vid. Sophocl. Tracliiniae , pag.

4 12,

V, l

68,
 
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