2#8 BEGLI SPECCHI MISTICI
* Corìbanti e i Cabli i ebbono uccìso Bacco loro jraieno»
tuttavia fanciullo, e fattolo in pezzi » Giove fece che Apol-
lo seppellisse nel Parnaso quei brani: il cuore avanzato
allo strazio fu da Minerva recato allo stesso Giove» il qua-
le 3 soggiunge Igino l 3 stritolatolo diedelo a Semele in bevan-
da perchè Bacco nuovamente da lei nascesse. Racconto il
resto con le parole dell3 Alessandrino latinizzata : duo isti
fratricidae cistam iliam secum deferentes, in qua Bacchi
pudendum inclusum erat in Tusciam detulere.......
cistam iis Tuscis veretrum nova religione colendurn tracli-
derunt. Atque hanc nonnulli causarn esse volunt, quae sa-
ne verisimilitudine non caret, quamobrem Bacchum ipsum
quasi exsectum, Al fin nuncupaverint. & autore Alessan-
drino non dà per sicura l'etimologia che adduce, parendo
pia verisimile di ripeterla dal frigio Alti amato da Cibele,
i cui misteri furori poi incorporati e confisi con quei di
Bacco. Ma che a questi si dasse dai Baccanti il nome di
Atti non può dubitarsi. In Atene cantatasi ne' suoi onori
a"tt£? mq a."tti$ 2, e Aerane cantò in teatro una sua favola
bacchica che intitolò attiv« :h Bax^s 3. Così il testo di Cle-
mente» unitamente con l'immagine dalla cista ci guida al-
l' intelligenza della epigrafe cista Baccharum, e finisce di
assicurarcene il vestito delle tre figure. E distinto a luo-
go a luogo come quello delle Baccanti simmetricamente con
tre punti 4, che figurano le triplici coccole ederacee, ed ha
inoltre dei segmenti o strisce di pelle di cerbiatto che l'or-
lano 9 perpetua insegna di Bacco e del suo coro,
t Vid. Muncker., animadvers. in Hy-> 3 Xiphil. in Nerone, cit. dal Lanzi
gin., Fab clxvu , p. 282. nel suo ms.
2 Suid. ex Demosth. v. Atts Za/3oi. 4 Tischsb. , \as., Toni. 11, tav. xlit.
ilsogé
si
ito Va * f'il'
hip* <;
huDonitu immota
ioti
Il (0m introdotto
'ÈfiìtUhi
'dai Baccanti
'^àpuostaòUirs
^h chiamati i
^'uintrocL
!** * curati. r
^ stessa ,
i, ' l soci
totes 0
^oditoi
M
Hn
P- T
ora.
'• et Cr/'1" P'
1 ,lcut
* Corìbanti e i Cabli i ebbono uccìso Bacco loro jraieno»
tuttavia fanciullo, e fattolo in pezzi » Giove fece che Apol-
lo seppellisse nel Parnaso quei brani: il cuore avanzato
allo strazio fu da Minerva recato allo stesso Giove» il qua-
le 3 soggiunge Igino l 3 stritolatolo diedelo a Semele in bevan-
da perchè Bacco nuovamente da lei nascesse. Racconto il
resto con le parole dell3 Alessandrino latinizzata : duo isti
fratricidae cistam iliam secum deferentes, in qua Bacchi
pudendum inclusum erat in Tusciam detulere.......
cistam iis Tuscis veretrum nova religione colendurn tracli-
derunt. Atque hanc nonnulli causarn esse volunt, quae sa-
ne verisimilitudine non caret, quamobrem Bacchum ipsum
quasi exsectum, Al fin nuncupaverint. & autore Alessan-
drino non dà per sicura l'etimologia che adduce, parendo
pia verisimile di ripeterla dal frigio Alti amato da Cibele,
i cui misteri furori poi incorporati e confisi con quei di
Bacco. Ma che a questi si dasse dai Baccanti il nome di
Atti non può dubitarsi. In Atene cantatasi ne' suoi onori
a"tt£? mq a."tti$ 2, e Aerane cantò in teatro una sua favola
bacchica che intitolò attiv« :h Bax^s 3. Così il testo di Cle-
mente» unitamente con l'immagine dalla cista ci guida al-
l' intelligenza della epigrafe cista Baccharum, e finisce di
assicurarcene il vestito delle tre figure. E distinto a luo-
go a luogo come quello delle Baccanti simmetricamente con
tre punti 4, che figurano le triplici coccole ederacee, ed ha
inoltre dei segmenti o strisce di pelle di cerbiatto che l'or-
lano 9 perpetua insegna di Bacco e del suo coro,
t Vid. Muncker., animadvers. in Hy-> 3 Xiphil. in Nerone, cit. dal Lanzi
gin., Fab clxvu , p. 282. nel suo ms.
2 Suid. ex Demosth. v. Atts Za/3oi. 4 Tischsb. , \as., Toni. 11, tav. xlit.
ilsogé
si
ito Va * f'il'
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'dai Baccanti
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