alla
si
385
/
TAVOLA XXXVII.
di
H
D., I
JLo Specchio di questa XXXVII Tav. è riciotto in
disegno alla metà del suo originale di bronzo, per mo-
strarne luna e l'altra superfìcie più comodamente. Il listel-
lo di mezzo presenta l'ornato nella sua naturai grandez-
za che gli gira attorno. È uno dei rari che si veda-
no con qualche rappresentanza in Sicilia e nel regno
di Napoli, dove per altro so che non pochi se ne trovano
dentro i sepolcri, ma privi affatto di figure, come quello
che ho dato alla Tav. II di questa serie ; al cui proposito
scrivendo mostrai che questi Specchi erano in certo mo*
do amuleti degli iniziati l, per mezzo de'quali rammen-
tavasi quel grande assioma stabilito nei misteri che Y ani-
ma non moriva col corpo né con esso nasceva a, ma se-
co lui trattenendosi discesa dal cielo, tornava quindi alla
morte del corpo da dove era partita 3.
Ho parimente aggiunto di tempo in tempo Y osservazio-
ne dell' analogia che passa tra le rappresentanze dipinte
nei vasi * e quelle scolpite nelle urne 5, co' disegni inci-
si in questi Specchi 5. Da ciò resulta chiaramente che
ove queste rappresentanze venivano sì abbondantemente
dipinte nei vasi, come tuttodì vediamo nella moltiplicità
di essi ritrovati nella Magna Grecia e nella Sicilia , non
v; era bisogno di ripetere le cose medesime negli Spec-
ì Ved. p. 278 ,
% Ved, ser. 1, p. ly
3 Ivi. p. ìg.
S. II
4 Ved. ser. v} p. i/f5 .
5 Ivi.
6 ivi.
si
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TAVOLA XXXVII.
di
H
D., I
JLo Specchio di questa XXXVII Tav. è riciotto in
disegno alla metà del suo originale di bronzo, per mo-
strarne luna e l'altra superfìcie più comodamente. Il listel-
lo di mezzo presenta l'ornato nella sua naturai grandez-
za che gli gira attorno. È uno dei rari che si veda-
no con qualche rappresentanza in Sicilia e nel regno
di Napoli, dove per altro so che non pochi se ne trovano
dentro i sepolcri, ma privi affatto di figure, come quello
che ho dato alla Tav. II di questa serie ; al cui proposito
scrivendo mostrai che questi Specchi erano in certo mo*
do amuleti degli iniziati l, per mezzo de'quali rammen-
tavasi quel grande assioma stabilito nei misteri che Y ani-
ma non moriva col corpo né con esso nasceva a, ma se-
co lui trattenendosi discesa dal cielo, tornava quindi alla
morte del corpo da dove era partita 3.
Ho parimente aggiunto di tempo in tempo Y osservazio-
ne dell' analogia che passa tra le rappresentanze dipinte
nei vasi * e quelle scolpite nelle urne 5, co' disegni inci-
si in questi Specchi 5. Da ciò resulta chiaramente che
ove queste rappresentanze venivano sì abbondantemente
dipinte nei vasi, come tuttodì vediamo nella moltiplicità
di essi ritrovati nella Magna Grecia e nella Sicilia , non
v; era bisogno di ripetere le cose medesime negli Spec-
ì Ved. p. 278 ,
% Ved, ser. 1, p. ly
3 Ivi. p. ìg.
S. II
4 Ved. ser. v} p. i/f5 .
5 Ivi.
6 ivi.