336 de' vasi fittili
pubblico dritto, propose finalmente nel i8i3 su di quella
i suoi propri dubbi 1, e li ridusse a tre cause : i° perchè
gli sembra strana la combinazione della voce kaahaonhz; 2"
perchè 1' epiteto x«u , quando il discorso lo re ferisce ad u-
na femmina, s'intende soltanto delle doti e della bellezza
del corpo 2: 3° perchè Platone stesso prese in tal senso
i(W< xaW 3; per cui sembra all' accennato professore che
*a)», Wov» non sia l'onesta, ma la bella voluttà, come Cle-
ante la soleva esprimere con parole *, e Mnasalco rappre-
sentar coi colori 5.
A dileguare le qui accennate obiezioni insorse con dot-
ti argomenti l'erudito professore Quaranta 6; su di che
accennerò quanto basti per intenderne il resultato. Due
cose primieramente a tal uopo ci fa avvertire: i° che l'a-
diettivo fra gli altri significati ha quello ancora di 0"
nesto: 2° che Xa>»v nella composizione di questo Vaso no»
già ad una femmina, ma ad un' astratta idea si dee riferi-
re; e di tal natura è quella h^ovn che suol esser sovente
compagna delle virtù ?. Nè sempre la voce *a),0v a persona
di qualunque sesso diretta indica beltà di corpo 8: tanto-
ché la spiacente Saffo pure fu detta bella per lo stile dei
suoi versi 9. Afferma pertanto per molti passaggi di anti-
i Id., 1. cit., p. io.
a Porson., in Athen. ap. Munk.,
p. 91 , et Hermann, ad Eurip. ,
in Hecuba , v- 115g .
3 Plat. in Phileb., Tom. lì, p. 23.
4 Cic., De Finibus , lib. n , cap.
xxi. p. 2401 .
5 Epigr. xiv, Analect. Brunk , Tom.
1, p, i93.
6 Quaranta, 1. cit. , cap. 11, p. '7'
7 Aristot., Ethic., lib. vii , caP'
xm, Op. , Tom. 11, p. 98.
8 Ved. Cerio, Lettera in dilud'd3'
zione di un Vaso Etrusco diret-
ta a monsig. Capece-Latro A1"
civescovo di Taranto, p- a1'
9 Max. Tyr. , Dissert. vi», P 86'
pubblico dritto, propose finalmente nel i8i3 su di quella
i suoi propri dubbi 1, e li ridusse a tre cause : i° perchè
gli sembra strana la combinazione della voce kaahaonhz; 2"
perchè 1' epiteto x«u , quando il discorso lo re ferisce ad u-
na femmina, s'intende soltanto delle doti e della bellezza
del corpo 2: 3° perchè Platone stesso prese in tal senso
i(W< xaW 3; per cui sembra all' accennato professore che
*a)», Wov» non sia l'onesta, ma la bella voluttà, come Cle-
ante la soleva esprimere con parole *, e Mnasalco rappre-
sentar coi colori 5.
A dileguare le qui accennate obiezioni insorse con dot-
ti argomenti l'erudito professore Quaranta 6; su di che
accennerò quanto basti per intenderne il resultato. Due
cose primieramente a tal uopo ci fa avvertire: i° che l'a-
diettivo fra gli altri significati ha quello ancora di 0"
nesto: 2° che Xa>»v nella composizione di questo Vaso no»
già ad una femmina, ma ad un' astratta idea si dee riferi-
re; e di tal natura è quella h^ovn che suol esser sovente
compagna delle virtù ?. Nè sempre la voce *a),0v a persona
di qualunque sesso diretta indica beltà di corpo 8: tanto-
ché la spiacente Saffo pure fu detta bella per lo stile dei
suoi versi 9. Afferma pertanto per molti passaggi di anti-
i Id., 1. cit., p. io.
a Porson., in Athen. ap. Munk.,
p. 91 , et Hermann, ad Eurip. ,
in Hecuba , v- 115g .
3 Plat. in Phileb., Tom. lì, p. 23.
4 Cic., De Finibus , lib. n , cap.
xxi. p. 2401 .
5 Epigr. xiv, Analect. Brunk , Tom.
1, p, i93.
6 Quaranta, 1. cit. , cap. 11, p. '7'
7 Aristot., Ethic., lib. vii , caP'
xm, Op. , Tom. 11, p. 98.
8 Ved. Cerio, Lettera in dilud'd3'
zione di un Vaso Etrusco diret-
ta a monsig. Capece-Latro A1"
civescovo di Taranto, p- a1'
9 Max. Tyr. , Dissert. vi», P 86'