338 de' vasi fittili
<?av£t, e quindi crede che a queste Celedoni o cantatrici sia
referibiie quella del Vaso Oppone a tal congettura il
Quaranta, che la voce xaWov« accennando più numero di
soggetti non possa riferirsi al Vaso dove una citarista so-
la è dipinta, cui più conveniente sarebbe in quel caso *»-
w9v, Oppone ancora che la purità del dialetto usato da Pin-
daro non permette che vi s' interponga sospetto di altera-
zione in quei nomi. Tantoché se il figulo scrisse Kcàe$ov*f
non si ha da credere che debba leggersi «^wk 2.
Vengon poi ricercati dallo stesso i motivi pe' i quali si
volle dall' Huschkio riferire la citarista del Vaso alle già no-
tate Celedoni, delle quali a dir vero non è ben certa la for-
ma che gli antichi loro abbiano data 3,- ma è noto che
stavan sospese nel soffitto del tempio 4, dove non è cre-
dibile nè decente che femminili figure sospese vi si ve-
dessero, e molto meno in forma di cantatrici, per cui fu*
rono da Pausania assomigliate alle Sirene di Omero 5, al-
le quali da Filostrato pure si attesta eh' eran simili pel
canto e non già per la femminile figura 6, mentre questa
si riferì ad una sorta d' uccello spettante agi' incantesimi, dai
Greci nominato iyttaz ', dai Latini motacilla e da noi tor-
cicollo 87 cui sì pel nome, sì ancora per la favola che fu*
gli adattata si attribuisce un canto assai dolce ». A ren-
der più chiaro il concetto soggiunge il Quaranta che 1' Hu*
1 Husclik., 1. cit , p. n, sq., ap.
Quaranta , p. 22.
2 Quaranta, 1. cit., cap. in, p. 12, sq.
3 Id., p. 34.
4 Pindar. , ap. Pausati., I. cit.
5 Paus., !. cit., p, 811.
6 Philostrat., in Vit. Apollon.,
vi, cap. 2.1, p. 247-
7 Id.
8 Ved. p. i85.
g Suid., in voc. "luyì.
<?av£t, e quindi crede che a queste Celedoni o cantatrici sia
referibiie quella del Vaso Oppone a tal congettura il
Quaranta, che la voce xaWov« accennando più numero di
soggetti non possa riferirsi al Vaso dove una citarista so-
la è dipinta, cui più conveniente sarebbe in quel caso *»-
w9v, Oppone ancora che la purità del dialetto usato da Pin-
daro non permette che vi s' interponga sospetto di altera-
zione in quei nomi. Tantoché se il figulo scrisse Kcàe$ov*f
non si ha da credere che debba leggersi «^wk 2.
Vengon poi ricercati dallo stesso i motivi pe' i quali si
volle dall' Huschkio riferire la citarista del Vaso alle già no-
tate Celedoni, delle quali a dir vero non è ben certa la for-
ma che gli antichi loro abbiano data 3,- ma è noto che
stavan sospese nel soffitto del tempio 4, dove non è cre-
dibile nè decente che femminili figure sospese vi si ve-
dessero, e molto meno in forma di cantatrici, per cui fu*
rono da Pausania assomigliate alle Sirene di Omero 5, al-
le quali da Filostrato pure si attesta eh' eran simili pel
canto e non già per la femminile figura 6, mentre questa
si riferì ad una sorta d' uccello spettante agi' incantesimi, dai
Greci nominato iyttaz ', dai Latini motacilla e da noi tor-
cicollo 87 cui sì pel nome, sì ancora per la favola che fu*
gli adattata si attribuisce un canto assai dolce ». A ren-
der più chiaro il concetto soggiunge il Quaranta che 1' Hu*
1 Husclik., 1. cit , p. n, sq., ap.
Quaranta , p. 22.
2 Quaranta, 1. cit., cap. in, p. 12, sq.
3 Id., p. 34.
4 Pindar. , ap. Pausati., I. cit.
5 Paus., !. cit., p, 811.
6 Philostrat., in Vit. Apollon.,
vi, cap. 2.1, p. 247-
7 Id.
8 Ved. p. i85.
g Suid., in voc. "luyì.