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72 DEGLI EDTFtZr ETRUSCHI

perfca alcuna parte per cui potè giudicarlo un Sepolcro, elei
quale anche ai tempi del Gori si vedevano alcune rovine
nell' oliveto della nobile famiglia Vagnucci ».

Si rileva inoltre dai ms. medesimo che i cronisti dei bas-
si tempi lasciarono memoria dell'esistenza di altri due rag-
guardevoli Sepolcri intorno a quella città edificati con gros-
se pietre. Uno di questi era situato per la strada che porta
a Gamucia nelle meridionali pendici del colle, demolito in
seguito da un ciurmatore che ivi scavò sperando trovare
il tesoro, e l'altro era nel luogo ove presentemente si ve-
de la chiesa di Santa Maria Nuova, e che fu disfatto nel
tempo della fabbrica di essa, cioè l'anno i55o. Di entram-
bi fa menzione anche il Gori a dietro per altro al citato
ms., come pure narra che nel demolire quest'ultimo si rin-
venne in esso un vaso fittile in cui stava riposto un va-
so di bronzo di egregio lavoro entro al quale si asconde-
va altro vasetto pieno delle ceneri del defonto, come anco-
ra si trovarono delle armi da guerra, molti vasetti, ed al-
cune lucerne sepolcrali, le quali cose tutte furono donate
al Gran-Duca di Toscana 3.

Il Baldelli autore del citato ms. narra che oltre 1' ipogeo
di cui io parlerò in seguito, ve ne era un altro grandioso
e simile ad esso come ancora aggiunge che tali Sepolcri era-
no composti di cinque grandi pietre levigate, una delle qua-
li formava la volta, l'altre di figura quadrangolare serrava-
no i lati; dolendosi egli, che per opera del ciurmatore pre-
detto, deluso nei suoi vani prestigi, giacessero distrutti,

i Gori, Mus. Etrusc, Dissert. ìi, 2 Idem, 1. cxt.

de'Priv. Aedif., § 5, p. ?£. 3 Idem, 1. cit., $ 6, p. 76.
 
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