RAGIONAMENTO IV. <]%
Conforme ho avvertito, quello presso la chiesa di S. Vincen-
zo, e l'altro per la strada di Camucia.
Do conto adesso dell' ipogeo tuttora esistente un terzo
di miglio fuori della porta di S. Vincenzo, come estesamen-
te lo descrive il Gori ', indicandolo egli per equivoco 4 mi-
glia lontano dalla città. Il predetto Antiquario giudicollo un
sepolcro come lo manifestava la via sotterranea, il vestibo-
lo, e gl'interni ripostigli nelle pareti incavati, che io pure
descrivo e mostro alle Tavv. XI, e XII.
« Nelle iscrizioni sepolcrali romane , egli dice , si trova
sovente fatta menzione di accesso, ingresso e circuito del
monumento. Che i sepolcri avessero un accesso, quello di
Cortona lo dimostra. Presentasi primieramente la porta sot-
terranea indicata dalla lettera B 2, la quale mette in una via
pur sotterranea accennata per E. Alla porta sovrasta Y epi-
stilio di pietre, la cui lunghezza segnata dalla lettera C è eli
circa 7 piedi, -e 4 % ne ha di larghezza. Dall'una parte e
dall' altra vi sono gli avanzi di un muro costruito di pie-
tre grandi e indicato dalla lettera D, in figura di vestibo-
lo davanti all'ingresso del monumento. Che un simile mu-
ro si fabbricasse anche nei sepolcri romani lo pensò pure
il dotto Reinesio 3. La lettera F denota la fossa fatta non
niolti anni sono da coloro che vollero entrarvi, poiché la
porta indicata dalla lettera B fu chiusa con sassi e calcina
per impedirne l'accesso.
Tutto intiero questo ipogeo era composto di 27 smisu-
rate pietre, ottimamente fra loro congegnate e levigate sen-
za cemento, come si può vedere nella Tav. XI dove se ne
1 Gori, I. cit., § 11, p. 76. 3 Reinesius, Syntagm., inscript, ani.,
a Ved. Tav. xn. Class, v, num, xiv, p. 36a.
s. ir-
IO
Conforme ho avvertito, quello presso la chiesa di S. Vincen-
zo, e l'altro per la strada di Camucia.
Do conto adesso dell' ipogeo tuttora esistente un terzo
di miglio fuori della porta di S. Vincenzo, come estesamen-
te lo descrive il Gori ', indicandolo egli per equivoco 4 mi-
glia lontano dalla città. Il predetto Antiquario giudicollo un
sepolcro come lo manifestava la via sotterranea, il vestibo-
lo, e gl'interni ripostigli nelle pareti incavati, che io pure
descrivo e mostro alle Tavv. XI, e XII.
« Nelle iscrizioni sepolcrali romane , egli dice , si trova
sovente fatta menzione di accesso, ingresso e circuito del
monumento. Che i sepolcri avessero un accesso, quello di
Cortona lo dimostra. Presentasi primieramente la porta sot-
terranea indicata dalla lettera B 2, la quale mette in una via
pur sotterranea accennata per E. Alla porta sovrasta Y epi-
stilio di pietre, la cui lunghezza segnata dalla lettera C è eli
circa 7 piedi, -e 4 % ne ha di larghezza. Dall'una parte e
dall' altra vi sono gli avanzi di un muro costruito di pie-
tre grandi e indicato dalla lettera D, in figura di vestibo-
lo davanti all'ingresso del monumento. Che un simile mu-
ro si fabbricasse anche nei sepolcri romani lo pensò pure
il dotto Reinesio 3. La lettera F denota la fossa fatta non
niolti anni sono da coloro che vollero entrarvi, poiché la
porta indicata dalla lettera B fu chiusa con sassi e calcina
per impedirne l'accesso.
Tutto intiero questo ipogeo era composto di 27 smisu-
rate pietre, ottimamente fra loro congegnate e levigate sen-
za cemento, come si può vedere nella Tav. XI dove se ne
1 Gori, I. cit., § 11, p. 76. 3 Reinesius, Syntagm., inscript, ani.,
a Ved. Tav. xn. Class, v, num, xiv, p. 36a.
s. ir-
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