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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 1) — Florenz, 1852

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https://doi.org/10.11588/diglit.859#0145
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142 HE! VASI PITTILI

perdute II' opero di Fereclde Lesino, Ellanloo, Timagnclo, Eforo, e gli
verri di Uuala, e V Amazonide di Posside ».

■ Dietro ad Antiope veggODsi le Ire altro Amazoni incise Dell'alto della
tavola. Ina di queste e accovacciata, e mentre prova l'arco in cui ha in-
coccalo il dardo, accenna alla compagna seduta a terra, clic ha in mano
la scure. La ter/a che sta in mezzo ad esse in piedi , è in atto di cammi-
nale, e pare che prenda parte a quel clic si passa Ira le compagne. Sirino:
due lance ed è armala non della pelili, ma dello scudo rotondo ».

« Sulto questa rappresentazione ne reggiamo dipinta nella tavola XCIX
un' altra anche bellissima ed è una festa bacchica chiamata Como Dionisiaco
tiovvrou Kuuo;, Kupoi Eufoo iioa. L'na schiera di uomini e donne, travestili
cbi da Bacco, e chi da Satiro , chi da Sileno, e chi da pazza baccante,
andava correndo po' \illaggi e per le lillà, e diffondeva per lutto la piena
della gioia che sentiva nel cuore. Molli lascivi , frizzi spiacevoli , oseene
canzoni, esagerate danze, alle voci ed acute, e suoni di strumenti con esse
annunziavano 1' allegria con che il nume ili Nisa animava i furibondi tia-
soli. Colui, che qui guida la turba ebrifestanle, ha la fronte cinta d' elioni,
e gli attributi di Bacco, il centauro ed il lirso. La baccante elio lo segue
siringe nelle mani il proteo ed il tirso, ed ha sulla veste la pelle di paniera
delta -u,.'!/i,;. Seguono cosici un satiro che suona la tibia, un'altra baccante
ed un altro satiro annali di tirso. Viene appresso una donua cou in mano
una ferula mancante di una foglia caduta forse Dell'orgiasme t ossa parla
col satiro, che le presenta l'anfora. Dietro a costui veggonsi un'altra donna
con vaga corona in mano, un satiro armato di lirso, ed una seconda donna
lenente in mano un otre, lutli Ire rivolti al vecchio satiro, che chiude il qua-
dro, e che sta in allo di volere agitare la ferula, ed il piede alza con una
mossa assai forzala. La morbidezza dei panneggiamenti, la distribuzione dei
personaggi; lo loro mosse naturali ed animate, lo spirilo di tutta la pittura
fanno questo monumento assai caro agli artisti ; ma i Irò vasi tenuti in
mano dalle Ire ligure descritte lo rendono preziosissimo anche agli archeo-
logi. Questi vasi son dipinti, od appartengono appunto alla classo di quelli
che si trovano oggidì ne' sepolcri, t chiaro dunque che siccome al defunto
erano servili in vita po'rili bacchici, cosi avevano ricevuto una specie di
consegraxlone, e da questo uso od anche dal liquore contenutovi, e dalle
bacchiche ligure elio vi erano effigiale : il perchè si chiudevano nei sepolcri
 
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