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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 1) — Florenz, 1852

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https://doi.org/10.11588/diglit.859#0146
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TAVOLE Xl Viti , E T.CIX.

143

,-. sperami del Lene die Deli'altra vita l'anima del defunto poteva ottenere

ila lìnceo. E per verità egli era I' imigilalorr della palingcnesia digli etierì,
il ricondultore delle anime al ciclo, il loro iniziatore e purificatore, quegli
insomma cui Cliirone stesso aveva insegnato i misteri (1). Anzi queir Amante
degli Egizii in cui si personificò il regno della morte, queir ./Immite il quale
altro non era, che Osiride, per queste attribuzioni appunto fu chiamalo
Dionisio da Erodoto (2) ».

« Chi poi domandasse perchè un fallo delle Amazoni sia qui unito con
una bacchica rappresentanza , non sarebbe difficile la risposla. Quando la
dionisiaca religione fu generalmente diffusa , i Greci a rendere splendida la
storia di Bacco, ed a significar quanto fosse grande la sua forza, favoleg-
giarono che domasse i nemici più formidabili. E dissero che aveva diritti
i Titani , e meritatosi il titolo di ammaixagiganti (3), e vinta la rabbia di
Cerbero neh' inferno , ed ucciso il terribile serpente Ladone , per cogliere i
pomi nell'orto delle Esperidi. E perchè le Amazoni etano slate in vi
ferocissime, quindi si pretese ancora che quelle avesse disfatte, come rile-
viamo da Pausania (4), da Plutarco (5) e da Tacito (fi), in cui leggo : I.i-
berwn Patron bello victortm, supplkibut Amazonum, qnae aram imedtrant,
ignorine » (7).

TAVOLA C.

Se stiamo alle parole di Erodoto noi terremo per fermo che il cullo
dionisiaco sia sialo trasportalo dall'Egitto in Grecia per opera di Melampo (8\
il quale a seconda dei calcoli i più comuni si fissa intorno all'anno USO
avanti l'era nostra. Poniamo che uno o due secoli siano scorsi dalla intro-
duzione del cullo in Grecia alle forme dategli lino a rappresentarne i simboli

(1; Vedi Pausania Arcai. 54, 4.

(2) 11. 19, 59.

(3) r[>avTo)i7wo. b«

(4) VII, 2, p. 525.

(5) Qu. Gr. p. 541.
[C) 111, 01.

(7) Quaranta 11. Mus. Borb., voi. vi,

(8) Ucrodot. lib. il, cap. 170.

tav. v . vi, p. C.
 
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