Ober einige Antiken Ghibertis.
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Fig. 7. Grabmal Kaiser Heinrichs VII. in Pisa.
Malers der Stadt Siena, der Ambruogio Lorenzetti hieß, gesehen; diese wurde mit größter Sorgfalt
von einem sehr bejahrten Bruder aus dem Orden der Karthäuser behütet, der Goldschmied war, ebenso
wie sein Vater, und Frater Jacopo genannt wurde; er war Zeichner und beschäftigte sich auch viel
mit der Bildhauerkunst. Dieser erzählte mir, wie jene Statue gefunden wurde, als man nämlich an
der Stelle, wo die Häuser der Malavolti stehen, eine Grundmauer aufführen wollte, und wie alle
Kunstverständigen und Kenner der Bildhauerkunst, Goldschmiede und Maler herbeiliefen, um jene
wunderbare und kunstreiche Statue zu sehen. Alle lobten sie überaus, auch die berühmten Maler, die
Siena damals hatte, und jedermann fand, daß sie die größte Vollkommenheit besässe. Und man be-
schloss, sie als eine ganz hervorragende Sache mit großen Ehren auf dem Stadtbrunnen aufzustellen.
Unter großem Zusammenlauf wurde sie denn auch auf jenem Brunnen angebracht; doch blieb sie nur
in sulla quäle ella si posava, uno alfino. Questa non vidi se non disegnata di mano d' uno grandissimo pictore della cittä
di Siena, il quäle ebbe nome Ambruogio Lorenzetti. La quäle teneva con grandissima diligentia uno frate antichissimo
dell'ordine de'frati di Certosa; el frate fu orefice et ancora ei padre, chiamato per nome frate Jacopo et fu disegnatore e
forte si diletteva dell' arte della scultura; et cominciömmi a narrare, come essa statua fu trovata, facendo uno fondamento,
ove sono le case de' Malavolti. Come tutti gli intendenti e dotti dell' arte della scultura, et orefici et pictori corsono a
vedere questa statua di tanta maraviglia e di tanta arte. Ciascuno (la) lodava mirabilmente; e (i) grandi pictori, che erano
in quel tempo a Siena, a ciascuno pareva, grandissima perfectione fosse in essa. Et con molto honore la collocarono in
su la loro fönte, come cosa molto egregia. Tutti concorsono a porla con grandissima festa et honore et muraronla
magnificamente sopra essa fönte, la quäle in detto luogo poco regnö in su essa. Avendo la terra moltissime aversitä di
guerra con Fiorentini, et essendo nel consiglo ragunati el fiore da loro cittadini, si levö uno cittadino e parlö sopra a
questa statua in questo tenore; ,Signori cittadini, avendo considerato, dapoi noi trovammo questa statua, sempre siamo
arrivati male, considerato, quanto la ydolatria e proibita alla nostra fede, doviamo credere, tutte le adveristä noi abbiamo.
Iddio ce le manda per Ii nostri errori. Et veggiallo per effecto, che, dapoi noi honoramo detta statua, sempre siamo iti di
male in peggio. Certo mi rendo, che, per insino noi la terremo in sul nostro terreno, sempre arriveremo male. Sono uno di
quehi (e) consiglerei (che) essa si ponesse et tutta si lacerasse et spezassesi e mandassesi a soppellire in sul terreno de'Fiorintini.'
Tutti d' achordo raffermarono el detto del loro cittadino et cosi missono in essecutione, et fu soppellita insul el nostro terreno.»
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Fig. 7. Grabmal Kaiser Heinrichs VII. in Pisa.
Malers der Stadt Siena, der Ambruogio Lorenzetti hieß, gesehen; diese wurde mit größter Sorgfalt
von einem sehr bejahrten Bruder aus dem Orden der Karthäuser behütet, der Goldschmied war, ebenso
wie sein Vater, und Frater Jacopo genannt wurde; er war Zeichner und beschäftigte sich auch viel
mit der Bildhauerkunst. Dieser erzählte mir, wie jene Statue gefunden wurde, als man nämlich an
der Stelle, wo die Häuser der Malavolti stehen, eine Grundmauer aufführen wollte, und wie alle
Kunstverständigen und Kenner der Bildhauerkunst, Goldschmiede und Maler herbeiliefen, um jene
wunderbare und kunstreiche Statue zu sehen. Alle lobten sie überaus, auch die berühmten Maler, die
Siena damals hatte, und jedermann fand, daß sie die größte Vollkommenheit besässe. Und man be-
schloss, sie als eine ganz hervorragende Sache mit großen Ehren auf dem Stadtbrunnen aufzustellen.
Unter großem Zusammenlauf wurde sie denn auch auf jenem Brunnen angebracht; doch blieb sie nur
in sulla quäle ella si posava, uno alfino. Questa non vidi se non disegnata di mano d' uno grandissimo pictore della cittä
di Siena, il quäle ebbe nome Ambruogio Lorenzetti. La quäle teneva con grandissima diligentia uno frate antichissimo
dell'ordine de'frati di Certosa; el frate fu orefice et ancora ei padre, chiamato per nome frate Jacopo et fu disegnatore e
forte si diletteva dell' arte della scultura; et cominciömmi a narrare, come essa statua fu trovata, facendo uno fondamento,
ove sono le case de' Malavolti. Come tutti gli intendenti e dotti dell' arte della scultura, et orefici et pictori corsono a
vedere questa statua di tanta maraviglia e di tanta arte. Ciascuno (la) lodava mirabilmente; e (i) grandi pictori, che erano
in quel tempo a Siena, a ciascuno pareva, grandissima perfectione fosse in essa. Et con molto honore la collocarono in
su la loro fönte, come cosa molto egregia. Tutti concorsono a porla con grandissima festa et honore et muraronla
magnificamente sopra essa fönte, la quäle in detto luogo poco regnö in su essa. Avendo la terra moltissime aversitä di
guerra con Fiorentini, et essendo nel consiglo ragunati el fiore da loro cittadini, si levö uno cittadino e parlö sopra a
questa statua in questo tenore; ,Signori cittadini, avendo considerato, dapoi noi trovammo questa statua, sempre siamo
arrivati male, considerato, quanto la ydolatria e proibita alla nostra fede, doviamo credere, tutte le adveristä noi abbiamo.
Iddio ce le manda per Ii nostri errori. Et veggiallo per effecto, che, dapoi noi honoramo detta statua, sempre siamo iti di
male in peggio. Certo mi rendo, che, per insino noi la terremo in sul nostro terreno, sempre arriveremo male. Sono uno di
quehi (e) consiglerei (che) essa si ponesse et tutta si lacerasse et spezassesi e mandassesi a soppellire in sul terreno de'Fiorintini.'
Tutti d' achordo raffermarono el detto del loro cittadino et cosi missono in essecutione, et fu soppellita insul el nostro terreno.»