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Maffei, Paolo Alessandro; Rossi, Domenico de [Editor]
Raccolta di statue antiche e moderne: data in luce sotto i gloriosi auspicj della ... Papa Clemente XI. — Rom, 1704 [Cicognara, 3523]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3527#0180
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STRIGII, IS

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Pittura, antica mliz Terme di Ti,

fl. Àquila, incCH.

Fig. I.

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segnalata statua Agesan-
dro, Poliodoro, e Ateno-
doro celebratissimi {cul-
tori Greci ,a che fiori-
rono circa T Olimpiade
lxxxviii. cioè intorno all’
Anno 334. dell’edificazione di Roma, ove
ella fu ammiratab tra i principali ornamenti
della Reggia di T1T0, in quella maniera, che
oggi avanza di pregio tutte le altre , le quali
si conservano nel Palazzo Pontificio in Vati-
cano,fattavi trasportare dal Pontefice Leone
X.c, nel cui Pontificato fu ritrovata presso S.
Lucia in Selce, e le Sette Sale, seppellita già
lungo tempo tra le rovine. Forsè, che ove d
Vergilio racconta sistoria,o favola che sia, di
Laocoonte, e de’ figliuoli, ebbe quella statua
avanti gli occhi,perchè co’suoi verbi ne fi una
immagine sì conforme a quella,che in quella
statua noi stelsi ora veggiamo,che nulla luna
dall’altra par che si distingua 5 elsendofì da lui
la viva tragedia con tante circoslanze, e con
tanta forza,ed arte espressa, che bisogna dire,
che sia una verace desinizione di tutte le per-
fezioni di quello maraviglioso marmo. Più
rillretto fu Plinioe, che la deserive d un pez-
zo solo di marmo , ma l’avvedimento del
Gran Michel-agnolo Buonarroti fvi olservò
le commessùre. E pur giunta a noi la memo-
ria de nomi dei figliuoli di quello infelice Pa-
ctiv, chiamati da Igino s Antifante , e Tim-
breo j vi £ anche speziale l’averfì quelli degli
àtelli Serpai ^ detti Porce, e Caribea da
Quinto Poeta continuatore dell’
Iliade.

a Macro.Sa-
tur. lib. l.c.
18.

Uesta statua di marmo
greco, e d’eccellente lavo-
ro rappresenta Apollo col
serpente Pitone a lato, av-
viticchiato ad un tronco 5
teneva con la delira un’ar-
co , del quale ora non ha
che un piccolo frammento. Quella favola
vien scritta da più autori Greci , d's quali
fu inventata, come senicamente afferma
Macrobio ,a il quale avvertendo, che la mag-
gior parte delle antiche favole si riduceva a
cagioni naturali, e che Apollo altro non era,
che il Sole,dimollra con l’autorità d’Antipa-
tro Stoico, e d’altri i millerj, che sotto la fa-
vola medesima si naseondono. Alla vittoria,
che egli ebbe contro a quello serpente, non
solo appartiene un’altra limile statua, che si
conserva nel Palazzo de’ Malsimi alla Valle,
ma si riferiseono molte antiche medaglie ,
nelle quali per quello vien dato, secondo al-
cuni , ad Apollo l’alloro b, benché Ovidioc,
supponendo, che il primo alloro nasicesse dal-
la metamorfosi di Dafne, gli dà la corona in
quel tempo d’altr’ albero
.Nondum laurus crat j longoque decantici crine
Tempora cingebat de qualìbet arbore Phcebus.
Può elser, che altri gli attribuilsero l'alloro
per simbolo de i vaticinj, a quali si voleva'1,
che egli presedesse. Nel formar quella statua 4ht?b' tn
molto bene l’indullre artefice ha olserv'K'e
non solo le migliori regole dell’arte,ma -1 Pei~
fetto collume, avendocelo figuratarobullo ,
e giovane, qual si dovea in u11 azi°nc così
segnalata 5 poiché tah Actezze erano ad elio
comunemente attribuite per quelle ragioni,
A che

b Ant'. ring.
Dial. 5■ fag.
170.
c Ovid. I. t.
Mitamorfk.

d jr’iryd.lìb.
1. vTneid.

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CAVS

TVM

LAOCOONTE
 
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