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Maffei, Paolo Alessandro; Rossi, Domenico de [Hrsg.]
Raccolta di statue antiche e moderne: data in luce sotto i gloriosi auspicj della ... Papa Clemente XI. — Rom, 1704 [Cicognara, 3523]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3527#0262
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i <58

i67

DISCORSO IV.


b Ovid. 1.5
Fall.

e Ovid. Jot.
eit.

d Frontin.de
aquadutì.\ n.
2«.

E l marmo pollo in fine della
presente opera si veggono es-
presse molte Deità apparte-
nenti alFacquc, perchè dovea-
no esser vicine, e forsè far ca-
po nel trivio risarcito da quel Liberto di M.
Aurelio , il cui nome si legge nelTinscrizio-
ne sottopofia. Stanno sii una rupe Mercu-
rio , ed Ercole : e perchè, come scrive il Fa-
cdumTrsa frettia » quello basiorilievo fu trovato sulla
jana ct. P. via Appia siotto la villa de’ Mattei, par che si
debba riferire alle due acque di quello nome,
le quali erano appunto lì vicino.Delsacqua di
Mercurio alla Porta Capena fa menzione
Ovidiob, raccontando, che i mercanti do-
po aver siagrificato a quel Dio nel Ilio tempio,
che era poco lontano dal Cerchio Massìmoc,
n’empievano un’urna , e la portavano alle
proprie botteghe , per farne con fiondi d’al-
loro l’aspersione a sie flessi, e alle loro mer-
canzie. Del rivo Erculeo lene ha memoria
in Frontino11, dove dice, che l’acqua Mar-
zia dopo gli orti Palatini entrava nel rivo ,
detto Erculeo, e andava per il monte Ce-
lio. V’è in oltre la figura d’un fiume giacen-
te colla canna nella delira, e coll’urna alla
sinistra, che dee esiere il Tevere. Le due
Ninfe, che sono polle da una parte, rapiseo-
nolla, il quale, servendo Ercole, nell’an-
dare per dell’acqua al vicino fonte, fu ra-
pito dalle Ninfe del medesimo, secondo la
favola riferita fra gli altri da Teocritoe, che
nomina tre Ninfe, daStrabone, dove par-
la di Prusia nella Bitinia, da Apollonio nell'
Argonautica, daNicandro, da Orfeo, da
s Servia* in Valerio Fiacco, da Servio1, e da molti altri:
°s' ‘ e sorsè che appartenendo quello marmo alle
Ninfe vi si volle figurare alcuna co sa appro-
priata al {oggetto d’Èrcole , e porre dalla
siua banda una favola a lui attenente. Dall’
altra parte vi sono tre Ninfe nude, e abbrac-
ciate nella maniera, che si dipingono le tre
Grazie . Le credo esiprelsie per Ninfe,non sio-
io risipetto all’isicrizione fattavi fare dal Li-
berto , ma perchè le Grazie s’uniscono sio-
{£ vente da Orazio g colle Ninfe, e sono ami-
°-7- che delsacque , leggendoli, che sipelTo si la-
valsiero nel fonte Acidalio , come si cava da
* servi* i. Servio h, e da Strabone 1. Concorda anche
9/r.ntid. *
ì Strale. i-j. il numero, e il nome, poiché tali Ninfe so-
levano più comunemente farli in numero di
tre, come scrive lungamente, e con molta
k Fabnt. de erudizione ilFabrettik, e sono chiamate esi-
à'Mq-lhy pr e (Tarn ente Ninfe in un marmo riportato

e Tkeocnt.
liti.il-

dal Grutero1, in cui egli dice esiere scolpi- ^uter.p.
te le tre Grazie, colla sieguente isicrizione.
BATINIA PRISCILLA
NYMPHIS SACRVM
Tomas Cale nelle note siopra Phurnuto*11 , « P^Ga-
r le.tr/1Fburn.
cita Severino de Vipera n riferire un mo- s .
' . ti . nSevenn.de
numento antico colle tre Grazie , che an- nt*. 63-
no un serpente intorno a’ piedi , le quali
deono esser Ninfe d’alcun fonte , che sio-
leansi fare con de’sierpenti , o idri aquati-
ci , come si vede in un basso rilievo por- ^et it
tato dal Fabretti0 coll’iscrizione Aquai.mim.
185,
NVMINA NYMPHARVM.
AVGVSTALIS. AVGGG. LIB- AQVA.

p Macrob. I.
1. Satur. c.

q Grut.pag.
94-1-
t Fabr. &
ìoc.eit. iiurn,
187-

perchè elsendo il serpente tipo della salu-
te p, concerne la salubrità delle medesi-
me acque , attribuita per avventura dalla
siuperlliziosia antichità alle Ninfe , che a*
que’fonti erano date per presidenti, come
par , che si possa dedurre dall’isicrizione
Gruteriana*1 portata dallo IlessbFabretti'
NYMPHIS. SALVTIFE
RIS. SACRVM.
M. LVCILIVS. LVCILI
ANVS. AVG. COL. PRO
SALVTE. SVA. ET.
L. ANTISTI. ONE
SIMI. AVG. COL.
V. S. L. M.
Dipende la cognizione adeguata di quelle
cosie dall’attenenza , che vollero gli anti-
chi Poeti avere le Grazie colle Ninfe , per-
chè deserivendo la genealogia degli Dei ,
diisero , che le Ninfe erano figliuole dell’
Oceano, ediTetides; eie Grazie di Gio-[Orpb.bym:
7 7 ir* xt tnArympha:.
ve , e di Eurinome una delle medelime Nin-
fe *. I mitologi , che intrapresero a rive- or*i. tym»:
larci le occulte, e misteriole lignmcazioni nt.
di tuttociò , che la teologia de’ gentili vol-
le adombrarci in quella genealogia di Nin-
fe, e di Grazie, sicrilsero, che tanto in que- .
fie, che in quelle si lignificava la fertilità
della campagna, e l'abbondanza delle bia-
de , che naseono dal calore del Sole, e dall’
umido della terra mediante Tacque, la vir-
tù prolifica, fecondatrice, e nutritiva del-
le quali viene esipresià tanto nelle Ninfe ,
che nelle Grazie, quelle dette figliuole, e
que-
 
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