Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia (1.1822)

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facilmente conghietturarc , che non meno essa voce, che
le altre di questa Iscrizione sieno scritte per esteso , nè
esserci abbreviatura. Dippiù chiunque compone un' Iscri-
zione , deve sopratutto esser chiaro , nè scrivere co^a in
modo , che ne .nasca oscurità, o difficoltà nelF interpretar-
la. Or 1' autore avrebbe trasgredite queste leggi dinotando
sexsaginta, o sexsdecim, colla voce sexs abbreviata. Im-
perciocché questa non solo può significare o sex sugi/ir-
ta o sexsdecim ; ma anche sexs. Come Tu possibile ,
che nè esso autore , nè gli altri Decurioni Pompeani
se ne fossero avveduti? Come non vedere 1' equivoco di
questa parola ? E qual motivo finalmente potè obbligarlo
ad usare quest' abbreviatura ? La ristrettezza dello spazio
niente affatto. Il verso in cui sta situata, è molto più bre-
ve de' tre antecedenti : e perciò non vi era bisogno di ab-
breviatura; che anzi, se ve ne fosse stato bisogno, avreb-
be più regolarmente potuto abbreviare il sexsaginta inLX.,
il sexsdecim in XVI., come in moltissimi marmi si ve-
de ; ed avrebbe conservata la chiarezza, che si conveniva :
locchè non avendo fatto, giustamente si può sostenere es-
sere la voce sexs parola intera. Che se vi fu, chi sostenne
che la S posta dopo la X sia stato uno sbaglio deli' arte-
fice , pare che la cosa sia andata differentemente , non
perchè gli artefici non possano errare , ma perchè esami-
nato bene V affare, non sembra improbabile esservi stato
qualche motivo di scrivere in questa guisa. Dopo tutte
queste sposizioni pare, che un poco più di certezza
si possa trovare nel credere che debba intendersi per
la voce sexs semplicemente sei. Opinione seguita anche da