sti egli non omette le corone [1] ; e poco dopo Ecuba
dice nel darlo a sepellire, ch'egli ha già otct $eì ys, vspré'
fitov sè(py)\ coronas, quemadmodum inferis convenib (2).
Infine nelle Fenisse Creonte vieta che si coroni il cada-
vere di Polinice (3). Oltre a'tragici citati, un altro scrit-
tore Ateniese , Aristofane , ha rammentate, in più luoghi
delle sue commedie , le corone de' defunti. Noi citeremo
fra questi le parole di Blepiro nelle Ecclesiazusae (4),
in cui costui lagnandosi che sua moglie sia partita di ca-
sa portando seco i di lui abiti, aggiugne :
"fì/^cu HCùTctùnrouir1 ùffnepeì wpoHe^svov,
Nlów ov ssipx,vw<ratf cv¥ intèsila tojxuQov-.
Abiisti relinquens me tanguam mortuum,
JVisi quod non coronasti, nec lecythum apposuisti*
Fra gli esempj istorici meritano di esser rammentati
quelli riferiti da Plutarco del cadavere di Lidiade coro-
nato da Cleomene (5) , e delle corone recate da Pericle
al morto Paralo (6); ed in quanto a'Romani, troviamo
nominate da Cicerone le longae coronae, proprie de'de-
funti (7) che il Turnebo interpetra magnas, gmndes.
(1) wérfiUTtt li xtptrtltys viKfh Srt^avo's i' ì'o-jj e-«t S'vtftjAii «s t%u rèt trm.
Ut adornes cadaver peplis et coronis , quantum potes, ut tua nunc fert
fortuna, v. 1143. 4«
(2) V. 1247*
(3j V. 1627.
(4) V. 537. 8.V. pure un luogo dell'autore deil1'Alcmeonide presso Ate-
neo Dipnos. lib. XI. cap. 1.
(5) In Agide et Cleomene tom. 1. p. §07»
(6) In Pericle ib. p. 172.
(7) De legib. lib. II. cap. 2^
dice nel darlo a sepellire, ch'egli ha già otct $eì ys, vspré'
fitov sè(py)\ coronas, quemadmodum inferis convenib (2).
Infine nelle Fenisse Creonte vieta che si coroni il cada-
vere di Polinice (3). Oltre a'tragici citati, un altro scrit-
tore Ateniese , Aristofane , ha rammentate, in più luoghi
delle sue commedie , le corone de' defunti. Noi citeremo
fra questi le parole di Blepiro nelle Ecclesiazusae (4),
in cui costui lagnandosi che sua moglie sia partita di ca-
sa portando seco i di lui abiti, aggiugne :
"fì/^cu HCùTctùnrouir1 ùffnepeì wpoHe^svov,
Nlów ov ssipx,vw<ratf cv¥ intèsila tojxuQov-.
Abiisti relinquens me tanguam mortuum,
JVisi quod non coronasti, nec lecythum apposuisti*
Fra gli esempj istorici meritano di esser rammentati
quelli riferiti da Plutarco del cadavere di Lidiade coro-
nato da Cleomene (5) , e delle corone recate da Pericle
al morto Paralo (6); ed in quanto a'Romani, troviamo
nominate da Cicerone le longae coronae, proprie de'de-
funti (7) che il Turnebo interpetra magnas, gmndes.
(1) wérfiUTtt li xtptrtltys viKfh Srt^avo's i' ì'o-jj e-«t S'vtftjAii «s t%u rèt trm.
Ut adornes cadaver peplis et coronis , quantum potes, ut tua nunc fert
fortuna, v. 1143. 4«
(2) V. 1247*
(3j V. 1627.
(4) V. 537. 8.V. pure un luogo dell'autore deil1'Alcmeonide presso Ate-
neo Dipnos. lib. XI. cap. 1.
(5) In Agide et Cleomene tom. 1. p. §07»
(6) In Pericle ib. p. 172.
(7) De legib. lib. II. cap. 2^