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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 1.1822

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Scotti, Angelo Antonio: Memoria sopra un greco diploma esistente nel grande archivio di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.10820#0308
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( 3oo )

per discolparsi dalle calunnie orditegli dal perfido Gio-
vanni Arcivescovo di Trani (1). Si , anche io ne con-
vengo di buon grado ; ma che per questo ? Si apprende
dagli Atti del Conciliabolo tenuto in Costantinopoli per gli
enipj intrighi di Michele Cerulario, che Argiro non parti
dal nostro Regno , se non dopo il dì 24 di Luglio ; per-
chè dopo quest'epoca ebbe notizia di quanto si era detto
in quell'assemblea contro della sua condotta (2). D'altron-

(1) Vedi Guglielmo Pugliese lib. II.

(2) Ma per prendere da'suoi principj questa narrazione, è necessario
premettere eiò che si raccoglie da varj luoghi dell1 Ignoto Barese, e degli
Scrittori delle Memorie Ecclesiastiche (V. il Baronio Annal. EccL. an. io54)>
11 Pontefice Romano Leone IX. nel io53 avea , come ognun sa , sofferta una
grande sconfitta. Argiro mandò per tale oggetto Giovanni Arcivescovo di Tra-
ci ; e questi con molta malvagità contro di lui parlò. I legati del Pa^a in-
tanto scomunicarono Michele Cerulario , ed Atrideno , e partirono. Perlo che
fu tenuto in Costantinopoli nel io54 un Conciliabolo coli1 intervento ancora
d1 Ippajzio Arcivescovo di Otranto , dove furono condannati i legati del Papa;
e V Imperadore in un Rescritto diretto al Padriarca, ed inserito negli Atti
di questa Assemblea , parla cosi di Argiro : Mea maiestas perquirens of-

fendit mali radìcem orturn Imbuisse ab interprctibus , et sociis Argyri . . .
et iniperavit , ut et Vestarches Argyri gener , et Vestes illius filius in phy~
lacarn concludantur, ubi vitam degant malis devexati, uti digni sunt ,
propter hanc causata. In seguito fra le imposture assente dal Cerulario fuvvi,
che avendo egli scritta una lettera al Papa, Argiro la prese, la lesse, e per
odio contro di Costantinopoli non la inviò al Pontefice. Soggiunse che Argiro
avendosi chiamato l'Arcivescovo di Amalfi, il quale da cinque anni era stalo da
questa citta espulso , e un altro Arcivescovo di solo nome senza Diocesi , ed
un terzo, cui intitolò Cancelliere del Papa, gli spedi in Costantinopoli in qualità
di legati Pontificj, c lor diede lettere apogrife, e da sè composte. Anzi il Ceru-
lario in testimonianza di queste falsità chiama il mentovato Arcivescovo di Amalfi,
ed il Sincello. Notabili sono le parole : Magistrum, et Ducem Italiae Argyntm,
qui numquam suae superstitionis, et vafricki oblitus esset, sed semper ea
 
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