MITO DI TALO 5.1
uomini di quella età fossero veramente stati, come Talo,
di bronzo; cosa che nò da Esiodo »>), che qui manifesta-
mente segue Apollonio, nè da altri può trarsi. Par dunque
manifesto che Apollonio non faccia qui altro che aggravare
ancora Talo, mostrandolo come il superstite rampollo di
una stirpe malvagia.
Non è intanto da lasciare inosservato che Apollonio
aggiugnendo che Talo dopo 1' età di bronzo vivea co' se-
midei, e che Giove il diè ad Europa per custode di Creta,
ha voluto evidentemente accennare alle relazioni di Giove
tanto con Creta sua patria , quanto coli' età di bronzo ,
succeduta a quella di Saturno, dopo che Giove il discacciò
dal cielo , e la formazione della quale a Giove stesso si
attribuisce 2). E forse pure alluder volle Apollonio alle rela-
lutate le tradizioni della triplice corsa
annuale o diurna di Talo, cui par vera-
mente che Apollonio ebbe in mira, senza
per altro indicar con chiarezza qual pe-
riodo di tal corsa egli ritenesse: vedi le
noie del Mureto al carni. 55 di Catullo,
e del card. Flangini al v. 1645 di Apol-
lonio nella sua traduzione, che mette
questa triplice corsa in confronto colla
denominazione di Tplyiyas data a Talo
da Onomacrito 0 dallo pseudo-Orfeo
{Argon, v. 1348 ). Acutamente il signor
ah. Cavedoni crede sottintesa da Apollo-
nio la voce giorno, o forse inclusa nella
voce %i\wovra, come se accennasse che Ta-
lo compiva ire giri intorno Creta duran-
te ciascun giro del sole intorno la terra.
Vedi annui, dell'islit. a. i835 p. i57. 11
Walckenaer però ( dialr. ad Eurip. re-
liq. p. i33 ) intende le parole di Apol-
lonio di una triplice corsa annuale.
1) Certamente Apollonio, come ve-
dremo anche di poi, segue Esiodo, il
quale fa.nascere da frassini gli uomini
della età di bronzo ("Epya v. 143 segg.),
dà loro armi di bronzo, e case di bron-
zo , li dice artefici di questo metallo
( v. i5o seg. ) , ma non giugne a dir che
fossero formati di bronzo. Apollonio for-
se esagerò 1' idea di quelle espressioni
{Erg. v. 145 seg.):
OVÌ>i TI ffITOV ,
Qvu.óv.
2) Ilesiod. ]. c. v. 143 sog.
uomini di quella età fossero veramente stati, come Talo,
di bronzo; cosa che nò da Esiodo »>), che qui manifesta-
mente segue Apollonio, nè da altri può trarsi. Par dunque
manifesto che Apollonio non faccia qui altro che aggravare
ancora Talo, mostrandolo come il superstite rampollo di
una stirpe malvagia.
Non è intanto da lasciare inosservato che Apollonio
aggiugnendo che Talo dopo 1' età di bronzo vivea co' se-
midei, e che Giove il diè ad Europa per custode di Creta,
ha voluto evidentemente accennare alle relazioni di Giove
tanto con Creta sua patria , quanto coli' età di bronzo ,
succeduta a quella di Saturno, dopo che Giove il discacciò
dal cielo , e la formazione della quale a Giove stesso si
attribuisce 2). E forse pure alluder volle Apollonio alle rela-
lutate le tradizioni della triplice corsa
annuale o diurna di Talo, cui par vera-
mente che Apollonio ebbe in mira, senza
per altro indicar con chiarezza qual pe-
riodo di tal corsa egli ritenesse: vedi le
noie del Mureto al carni. 55 di Catullo,
e del card. Flangini al v. 1645 di Apol-
lonio nella sua traduzione, che mette
questa triplice corsa in confronto colla
denominazione di Tplyiyas data a Talo
da Onomacrito 0 dallo pseudo-Orfeo
{Argon, v. 1348 ). Acutamente il signor
ah. Cavedoni crede sottintesa da Apollo-
nio la voce giorno, o forse inclusa nella
voce %i\wovra, come se accennasse che Ta-
lo compiva ire giri intorno Creta duran-
te ciascun giro del sole intorno la terra.
Vedi annui, dell'islit. a. i835 p. i57. 11
Walckenaer però ( dialr. ad Eurip. re-
liq. p. i33 ) intende le parole di Apol-
lonio di una triplice corsa annuale.
1) Certamente Apollonio, come ve-
dremo anche di poi, segue Esiodo, il
quale fa.nascere da frassini gli uomini
della età di bronzo ("Epya v. 143 segg.),
dà loro armi di bronzo, e case di bron-
zo , li dice artefici di questo metallo
( v. i5o seg. ) , ma non giugne a dir che
fossero formati di bronzo. Apollonio for-
se esagerò 1' idea di quelle espressioni
{Erg. v. 145 seg.):
OVÌ>i TI ffITOV ,
Qvu.óv.
2) Ilesiod. ]. c. v. 143 sog.