60 AVELLINO
simili facevansi pure intorno al cretese Talo , cui dà gli
epiteti di xccXzioTriÙYiS e di xaXxÓTrovs *) : c queste note-
voli parole possono far supporre che alcuni distinguessero
Talo dal custode 'li(p^ó<rwzrog dato da Giove ad Europa,
mentre, come abbiamo già notato, Simonide riputava
r uno non essere dall'altro diverso. Ed infatti è a notarsi
9
che se Talo viene detto da molti l'ultimo della età di
bronzo, manifesta cosa è che non potea da questi credersi
quello stesso che venne formato da Vulcano. Può quindi non
senza grave motivo dubitarsi se convenga col cav. Wel-
cker 2) accusare Eustazio di errore per aver fatta una tale
distinzione.
Anche Tzetze ne' suoi scolii a Licofrone fa menzione
di Talo che egli denomina ^akxovg , e gli dà per figlio
quell'Amico o Leuco che fu allevato da Idomeneo, e che
questo principe andando alla guerra di Troja lasciò a cu-
6t(iij-*ÌKiTX rò os <7rtpiirrv(fifta0eti ctv-
rovs • uiy xetwttf'vw» txitir tfjtf.i)pij*i. Passa
indi a parlare di una pianta (tfs'X/vos) della
Sardegna, che producea ne'morienti l'ef-
fetto del riso. Questo scoliaste adunque
distingueva interamente la tradizione di
Talo da quelle clic concernevano la Sar-
degna, e ciò sempre più conferma le cose
già da noi notale sopra pag. 27 not. 1
circa la poca vcrisimiglianza delle rela-
zioni di Talo con quell'isola.
1) Eustazio ( ad Odyss. I. c. )
dopo aver tratta 1' etimologia di Xap-
Sór/os dal movimento delle labbra de'
morientì, soggiugne : x*i 0' v.ij <§*<si
T17 Xs'g.» e/XfltpS*' àtrò rov SoS-s'ht-oj
vvó A/os rf) Evpa^ri) (PuXosxos 'H? »is'0Ttv~
Xrov ' ós rovs nrttpetfióXkoiTctS tyiiovs t»)
Kp'/iTT) <juXkccu.p>dtwy i'B/ws, QccTÌi , ìriixto-
piiT'i , a"»]Bew» tìs irvp y.a) fl£f|J*.w> rò s-?)-
&os, oiron» ti rftpi roìi KpiìTixoì) Ta'Xw roì)
Xx^-xiQ'S'iQoii (pa.0'1 t/vSS xcti Xf^^ó'^oios,
xai inpi'rTV(iGó'\).iìOS xa\ xceiojxsyK,» ixtltuif
avròs (fsar,pws. In queste parole, come si
scorge, l'azione di muover le labbra (ai-
o*ups><* ) si atiribuisce all'uccisore. Del
resto Eustazio abbandonar sembra que-
ste etimologie, come insufficienti, e passa
a ricercarne altre diverse.
2) Die Griechisch.Tragoed. tom. 1
pag. 75.
simili facevansi pure intorno al cretese Talo , cui dà gli
epiteti di xccXzioTriÙYiS e di xaXxÓTrovs *) : c queste note-
voli parole possono far supporre che alcuni distinguessero
Talo dal custode 'li(p^ó<rwzrog dato da Giove ad Europa,
mentre, come abbiamo già notato, Simonide riputava
r uno non essere dall'altro diverso. Ed infatti è a notarsi
9
che se Talo viene detto da molti l'ultimo della età di
bronzo, manifesta cosa è che non potea da questi credersi
quello stesso che venne formato da Vulcano. Può quindi non
senza grave motivo dubitarsi se convenga col cav. Wel-
cker 2) accusare Eustazio di errore per aver fatta una tale
distinzione.
Anche Tzetze ne' suoi scolii a Licofrone fa menzione
di Talo che egli denomina ^akxovg , e gli dà per figlio
quell'Amico o Leuco che fu allevato da Idomeneo, e che
questo principe andando alla guerra di Troja lasciò a cu-
6t(iij-*ÌKiTX rò os <7rtpiirrv(fifta0eti ctv-
rovs • uiy xetwttf'vw» txitir tfjtf.i)pij*i. Passa
indi a parlare di una pianta (tfs'X/vos) della
Sardegna, che producea ne'morienti l'ef-
fetto del riso. Questo scoliaste adunque
distingueva interamente la tradizione di
Talo da quelle clic concernevano la Sar-
degna, e ciò sempre più conferma le cose
già da noi notale sopra pag. 27 not. 1
circa la poca vcrisimiglianza delle rela-
zioni di Talo con quell'isola.
1) Eustazio ( ad Odyss. I. c. )
dopo aver tratta 1' etimologia di Xap-
Sór/os dal movimento delle labbra de'
morientì, soggiugne : x*i 0' v.ij <§*<si
T17 Xs'g.» e/XfltpS*' àtrò rov SoS-s'ht-oj
vvó A/os rf) Evpa^ri) (PuXosxos 'H? »is'0Ttv~
Xrov ' ós rovs nrttpetfióXkoiTctS tyiiovs t»)
Kp'/iTT) <juXkccu.p>dtwy i'B/ws, QccTÌi , ìriixto-
piiT'i , a"»]Bew» tìs irvp y.a) fl£f|J*.w> rò s-?)-
&os, oiron» ti rftpi roìi KpiìTixoì) Ta'Xw roì)
Xx^-xiQ'S'iQoii (pa.0'1 t/vSS xcti Xf^^ó'^oios,
xai inpi'rTV(iGó'\).iìOS xa\ xceiojxsyK,» ixtltuif
avròs (fsar,pws. In queste parole, come si
scorge, l'azione di muover le labbra (ai-
o*ups><* ) si atiribuisce all'uccisore. Del
resto Eustazio abbandonar sembra que-
ste etimologie, come insufficienti, e passa
a ricercarne altre diverse.
2) Die Griechisch.Tragoed. tom. 1
pag. 75.